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lo spazio virtuale per condividere la mia passione per la cucina, mordiefuggi, carpe diem, cogli l'attimo, la vita è adesso! LE RICETTE SONO PER QUATTRO PERSONE SE NON DIVERSAMENTE SPECIFICATO.
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TIRAMISU' 29 May 2024 10:59 PM (last year)

 E' un classico della pasticceria italiana: alzi la mano chi non lo abbia preparato o mangiato almeno una vota nella vita.

Il tiramisù nei miei ricordi è legato ad una gelateria di via Merulana a Roma e all'affetto infinito che mi legava a Marisa che non mancava mai di coccolarmi con una coppa di tiramisù preso da "Ornelli" ogni volta ( per fortuna spesso) che andavo a farle visita.

Era il suo modo di coinvolgermi nella sua golosa passione per questo dolce dalle origini controverse e combattute.

Un dolce relativamente giovane ma che, nonostante la sua giovane età, ha conquistato tutto il mondo in poco tempo.

Secondo fonti lette sul web, il dolce nasce a Treviso nel 1970 nel ristorante "le beccherie" e in seguito certificato dall'Accademia italiana della Cucina  con atto notarile.

Qui, nelle mie pagine virtuali,  propongo la versione classica con mascarpone e quella, un po' più leggera, con la ricotta e i biscotti pavesini sperando di non urtare gli integralisti delle ricette tradizionali della cucina italiana 😂. 




Ingredienti pirofila 30x20

500 g. di mascarpone

200 g. di savoiardi

110 g. di zucchero

3 uova

60 g di acqua 

caffè ☕ ( moka da 3 tazze) addolcito con 2 cucchiaini di zucchero

Cacao amaro per finire

Preparare in anticipo la moka e versare il caffè in una scodella.

Mescolare 60 g di acqua con 110 g di zucchero, portare su fuoco dolce fino a raggiungere 121°.

Separare tuorli da albumi :  io monto gli albumi in planetaria e i tuorli in una ciotola con sbattitore elettrico. quando la montata sarà partita, unire metà sciroppo portato a 121° agli albumi a filo e metà ai tuorli sempre a filo con le fruste in movimento in entrambi i composti. montare  entrambi con metà acqua e metà zucchero portati a 121°Mescolare con spatola e unire crema al mascarpone e albumi montati.

bagnare velocemente i savoiardi nel caffè ormai tiepido e disporre una fila di biscotti sul fondo della pirofila; coprire con metà della crema di mascarpone e uova.

Procedere con un secondo strato di savoiardi bagnati nel caffè.

Coprire con il resto della crema; livellare bene, cospargere con cacao amaro e riporre in frigorifero per almeno tre ore prima di gustare.


Ottima anche la versione con ricotta e pavesini.

con ricotta e pavesini:

pirofila 20x10

400 g. di ricotta

2 uova

75 g. di zucchero

2 uova

4 pacchetti di pavesini

40 g. di acqua.

ridurre la ricotta a crema con le fruste.

 unire tuorli e albumi preparati come per la versione con mascarpone con acqua e zucchero portati a 121°.

Comporre la pirofila come per la versione classica.

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ZUCCA, PASTA E GUANCIALE NON CHIAMATELA CARBONARA 19 Oct 2023 6:57 AM (2 years ago)

Sapete bene quanto io ami la zucca 🎃 e dimostro questo attraverso le innumerevoli declinazioni presenti sul blog!
Sapete, quando inizia il periodo, non posso fare a meno di acquistarne una intera (certo non di notevoli dimensioni) che trionfa sul mio tavolo per diversi mesi, a ricordarmi quanto sia speciale e ben gradita. 
Poi nei giorni a seguire sui banchi degli ortolani non manco di acquistarne in quantità industriali.
Insomma da ottobre ad aprile un bel pezzo di zucca staziona sempre nel mio frigo, pronto ad essere sacrificato per rallegrare la tavola, gli occhi e la gola 😋.
Questa volta ho giocato con la cucina tradizionale, ma solo nel colore e nella presenza di alcuni ingredienti.
Giammai chiamerò carbonara una pasta con guanciale e pecorino, color del sole!
Però, però davvero mi ha lasciata appagata nell'aspetto e nel gusto!!
Allora che sto qui a perder tempo? Andiamo in cucina e vi racconto. 


Ingredienti

400 g di zucca 🎃 ( peso netto)
350 g di pasta corta 
150 g di guanciale 🐖
1 scalogno 🧅
1/2 bicchiere di vino bianco 🍷
1 rametto di rosmarino
4 cucchiai di olio 
sale e pepe
pecorino  romano grattugiato per finire.

Sbucciare e tagliare a tocchetti la zucca, tenere da parte 100 g di zucca a tocchetti.  affettare sottilmente lo scalogno, in padella unire scalogno, un rametto di rosmarino e olio. Stufare a fiamma dolce e quindi unire la zucca a tocchetti rosolare a fiamma vivace per qualche mescolate, sfumare con il vino bianco e una volta evaporato aggiungere acqua a coprire a velo, lasciar cuocere completamente la zucca fino ad ottenere un composto non troppo asciutto. con un frullatore ad immersione ridurre in crema la zucca e tenere da parte in caldo.



Rosolare il guanciale senza condimento e, una volta che sia diventato trasparente e avrà rilasciato tutto il suo grasso, unire i cento grammi di zucca tenuti da parte e il rametto di rosmarino, portare a cottura la zucca senza farla disfare.



Cuocere la pasta e insaporire nella padella con zucca e guanciale, unire la crema di zucca e a fuoco spento mescolare con qualche cucchiaio di pecorino e una generosa macinata di pepe nero.
Portiamo in tavola altro pecorino a disposizione dei più esigenti!
 Vi stupirà!




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RISOTTO CON ASPARAGI E GAMBERETTI 31 May 2023 10:50 AM (2 years ago)

Stagione di asparagi, li adoro. Questa volta è toccato ai gamberetti 🍤 sposarsi con gli ultimi asparagi della stagione per dare vita ad un risotto da leccarsi i baffi.

Non so cosa risvegli in voi la preparazione di un risotto, per quanto mi riguarda è coccola, mi sembra di dedicare ancora più attenzione verso chi poi siederà a tavola.
Il risotto è a tutti gli effetti uno dei piatti più amati da noi italiani forse perchè la sua cremosità avvolge il palato in una estasi di gusto, che sia alla milanese, a base di pesce, a base di verdure, alla fine sarà sempre una apoteosi di profumi e sapori.
Andiamo in cucina e prepariamo questa meraviglia.


Ingredienti
300 g. di riso 🍚 Carnaroli
200 g. di asparagi ( peso lordo)
200 g. di gamberetti 🍤 (peso lordo)
1 piccola cipolla bianca
4 cucchiai di olio
Una noce di burro 

Per il brodo:
1 litro e mezzo di acqua
teste e carapaci dei gamberetti
1 Cipolla🧅
1 gambo di sedano 🌿
1 carota  🥕
1 pomodoro 🍅
Un rametto di prezzemolo 🌿
1 spicchio di aglio 🧅
2 cucchiai di olio
alcuni  grani di pepe nero
Sale qb


Pulire i gamberetti 🍤 e raccogliere gli scarti in pentola, unire tutti gli ingredienti previsti per la preparazione del brodo e cuocere per venti minuti dal bollore.
Eliminare dai gamberetti 🍤 il filo nero sul dorso e tenere da parte i frutti in ciotola con un cucchiaino di olio.



Pulire gli asparagi, io li pelo con il pelapatate per eliminare i filamenti coriacei e poterli così mangiare in sicurezza , quindi dopo il consueto e doveroso passaggio in acqua per eliminare residui di terra lessarli. Tenere dopo cottura le punte e qualche tocchetto di asparagi da parte;
 con qualche cucchiaio di brodo preparato con gli scarti dei gamberi passare il resto degli asparagi nel mixer per ricavarne una crema. 
In casseruola tritare la cipolla e stufarla con quattro cucchiai di olio , unire il riso e lasciarlo tostare  mescolando per qualche minuto affinchè assorba la parte grassa, procedere alla cottura del risotto aggiungendo di volta in volta mestoli di brodo debitamente filtrato.
Dopo dieci minuti unire la crema di asparagi e proseguire con l'aggiunta di brodo fino a pochi minuti dalla cottura, quando aggiungeremo le punte di asparagi tenute da parte e proprio poco prima di spegnere anche i gamberetti.  Hanno bisogno di davvero un minuto per cuocere. A fuoco spento mantecare con una noce di burro.


   
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COUS-COUS ALLE VERDURE E GAMBERETTI 28 May 2023 12:32 AM (2 years ago)

 Per ora di bella stagione e primavera neanche l'ombra. Qui più che metà maggio sembra novembre tanto che mi viene facile la battuta"è uno splendido maggiembre" 😂

Però la natura fa il suo corso e sono ricomparsi in abbondanza i gamberetti bianchi che a me tanto danno soddisfazione in cucina.

Questa volta il gioco si è riversato sulla combinazione mare e monti che spesso mi piace abbinare.

Andiamo in cucina e prepariamo questo delizioso piatto che sa di estate che mai come quest'anno è tanto agognata dalla sottoscritta.


Ingredienti

280 g di cous cous

320 g di acqua ( per la cottura del cous cous)

200 g. di gamberetti 🍤 

1 piccola melanzana 🍆 

1 piccolo peperone rosso 

1 zucchina 

1 carota 🥕 

1 gambo di sedano 

sale e pepe qb

5 cucchiai di olio



 In una larga padella, che possa contenere poi tutte le verdure, mettere quattro cucchiai di olio e i cubetti di sedano, carota e cipolla; far rosolare leggermente quindi unire un bicchiere di acqua e portare a cottura facendo evaporare tutto il liquido aggiunto.

Nel frattempo tagliare anche peperone, zucchina e melanzana a cubetti piuttosto piccoli, mettere i cubetti di melanzana in acqua fredda; quando le prime verdure saranno cotte e il liquido COMPLETAMENTE evaporato unire zucchine e peperone e dopo cinque minuti anche le melanzane strizzate.
Regolare di sale e pepe quanto basta. Portare a cottura fino a far leggermente rosolare le verdure, togliere dal fuoco e tenere da parte.
Sgusciare i gamberetti 🦐, liberarli del filo nero centrale e tenere da parte in una ciotola con poco olio.
Portare quasi a bollore l'acqua per la cottura del cous cous, a temperatura raggiunta ( non deve bollire) versare sale quanto basta e un cucchiaio di olio, unire il cous cous e coprire lasciando riposare per cinque minuti.
Mentre il cous cous riposa scaldare i gamberetti per qualche minuto in padella con l'olio unito in precedenza. 
Sgranare il cous cous, unirlo alle verdure, aggiungere anche metà dei gamberetti lasciando il resto per la decorazione del piatto e mescolare per amalgamare il tutto. 

Trucco furbo: le verdure possono anche essere cotte come qui ( io lo faccio quando non ho voglia di spadellare di continuo 😃)




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BACCALA' INSALATA CON CECI RICETTA PORTOGHESE ( MEIA-DESFEITADE BACALHAU COM GRAO) 23 Jan 2023 11:22 PM (2 years ago)

 Tra miei trascorsi viaggi nella nostra bella Europa c'è una vacanza che è rimasta nel cuore più delle altre. La mia vacanza in Portogallo a Lisbona. In questo diario virtuale  ho raccontato qui  e qui e ancora e ancora , se ne avete voglia vi invito a leggere i miei diari di viaggio.

In Portogallo c'è la cultura del baccalà, una leggenda narra che ce ne siano 365 ricette, una per ogni giorno dell'anno. Nel nostro soggiorno abbiamo avuto modo di degustarne alcune davvero spettacolari e tra queste una semplicissima e appagante, almeno per i miei gusti, è l'insalata di baccalà con i ceci; viene di solito servita come antipasto (tapas) ma può anche essere un piatto unico vista l'abbondanza delle loro porzioni.

Anni di distanza l'ho replicata nella mia cucina  avvalendomi di alcune ricerche su internet, della mia memoria e delle foto scattate , sì sono una foodblogger fotografa ossessiva del cibo che consumo 😎.

Vi racconto la mia versione 



Ingredienti

500 g di baccalà ammollato e con la pelle

200 g di ceci secchi

2 carote 🥕

1 gambo di sedano 🌿 

1 foglia di alloro

4 uova 🥚 sode 

4 piccole patate 

limone 🍋

olio evo

prezzemolo

sale q b 


Mettere a bagno la sera prima i ceci in acqua con un cucchiaino di bicarbonato e un cucchiaio di sale grosso. Al mattino sciacquarli e lessarli. Io li cuocio in pentola a pressione coprendo di acqua due dita sopra il loro livello e per 15 minuti dal fischio. Sale a fine cottura. Tenere da parte. Ovviamente per chi non è avvezzo a cuocere legumi si possono usare quelli in barattolo secondo me.

Lessare patate e carote, cuocere uova sode e tenere tutto da parte.

Tagliare il baccalà in tranci e asciugarlo tra fogli di carta casa  per eliminare eccesso di acqua. mettere acqua in una pentola che non tocchi il cestello per cuocere a vapore oppure se avete la vaporiera sapete come fare. Insaporire acqua di cottura a vapore con una foglia di alloro, una piccola carota e un gambo di sedano, posizionare il cestello e adagiarvi il baccalà, coprire, la pentola, portare a bollore dolce e cuocere per venti minuti. Tenere al caldo

Assemblaggio superfacile

in un barattolo versare olio e succo di limone, chiudere e agitare bene a formare l'emulsione. Disporre nel piatto i ceci scolati della loro acqua, il baccalà, le verdure e l'uovo intero o diviso come meglio si preferisce, cospargere di prezzemolo tritato e generosa emulsione al limone.


Gustandolo a occhi chiusi mi son sentita ancora seduta al ristorante "anunciada" di Lisbona dove per ben due volte l'ho assaporato.




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PANNI, VIAGGIO TRA I BORGHI DEI MONTI DAUNI 16 Jan 2023 11:14 PM (2 years ago)

Chi mi legge sa bene che le mie passioni sono due: la cucina che vanta grande spazio tra queste pagine virtuali e i viaggi che mi portano alla scoperti di luoghi meravigliosi noti e meno noti. 

 L'anno è cominciato girovagando tra le terre poco conosciute della mia Puglia. Famosa per tante attrazioni rinomate e apprezzate lungo la costa adriatica e ionica. Ma ci sono luoghi incontaminati che conservano tradizioni e paesaggi che meritano di essere raccontati perchè in questi borghi la storia della cultura e l'amore per le proprie radici sta riportando in auge le loro bellezze grazie al lavoro di chi crede nelle potenzialità turistiche di questi gioielli dimenticati.

Tra questi vi racconto brevemente di PANNI, borgo in provincia di Foggia ( come tutte le piccole realtà che popolano in subappenino dauno).

Vi lascio alcuni cenni storici e le poche foto che ho potuto scattare per il poco tempo a disposizione.

Il subappennino dauno o più esattamente i Monti Dauni sono una propaggine appenninica che si estende nella parte nord della Puglia e abbraccia alcuni rilievi e numerosi deliziosi borghi che hanno conservato le caratteristiche antiche cedendo raramente alla espansione urbanistica che ne cancellerebbe la caratteristica che spesso li vede inseriti tra i borghi più belli del territorio pugliese.


A causa o meglio per merito della poca antropizzazione, in questi territori vengono salvaguardate numerose biodiversità e sono presenti varie zone di protezione della fauna e della flora. Tra i numerosi borghi che lo popolano c'è un piccolo paese sdraiato sul crinale di un colle detto Sario a 800 metri sul livello del mare che conta poco più di 700 abitanti. Panni, un piccolo gioiello che si sviluppa tra il monte Crispignano e la valle del Cervaro. In vetta al colle che accoglie il borgo svetta una torre denominata castello intorno alla quale circola la leggenda che narra dell'antica rivalità tra i borghi di Panni e Montaguto.

In realtà, secondo gli storici, la costruzione risalirebbe al cinquecento e rappresenta i resti di una torre di guardia costruita sotto la denominazione spagnola.

E' stata la coincidenza con il nostro insolito capodanno che abbiamo deciso di trascorrere in un paesino lì vicino alla ricerca di un po' di tranquillità che mi ha fatto ritornare a Panni dopo quasi trent'anni. E il paese di origine di zio Franco, marito di zia Teresa sorella di mamma. Quando lungo la strada del rientro ho scorto l'indicazione per Panni non abbiamo resistito e lo abbiamo raggiunto. Appena arrivati la più grande sorpresa è stato il "rumore" del silenzio, rotto solo a tratti dal trascorrere del vento tra le fronde degli alberi e lo stridere di qualche falco di passaggio mentre un deltaplano scivolava dolcemente sospinto dal vento favorevole che si forma nella vallata. Siamo stati accolti come parte di famiglia e portati a conoscere luoghi bellissimi naturali e punti di valore enogastronomico, storico e paesaggistico superlativi. Ringrazio per tutte le informazioni e raccomandazioni che mi hanno permesso di immergermi nuovamente in questi paesaggi pugliesi da togliere il fiato. E  ringrazio il signor Tonino che  ci ha fatto da cicerone facendoci ammirare Panni dall'alto avvicinandoci al monte Crispignano e osservare da lontano i percorsi che portano alla Madonna del Bosco risalente al XVII secolo.  

Senza dimenticare di come ci abbia fatto apprezzare le bontà gastronomiche del posto, dai salumi, alla carne, al pane, alla focaccia con i ciccioli!! Bontà superlative!!




























Dopo questa breve visita ben raccontata dal nostro improvvisato cicerone siamo stati accolti nella" locanda di Pan "con una vista mozzafiato sulla vallata e coccolati con le prelibatezze tipiche del luogo. In questo periodo invernale apre nei week-end ma con un giorno di anticipo non saprà dirvi di no neanche nei giorni feriali. Da provare, la simpatia dei gestori, il vino eccellente e le pietanze preparate con  il rispetto delle tradizioni locali non vi deluderanno. Il mio consiglio alla fine di questo breve racconto è di potenziare la nostra attenzione verso tutti i borghi a noi vicini e apprezzare le bellezze dei nostri territori.






















 Per le mie ricette vi aspetto sulla pagina facebook legata al blog.








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RAVIOLI RICOTTA E SPINACI 12 Jan 2023 1:57 AM (2 years ago)

 Un classico in casa mia, quando è tempo di spinaci, ovvero tutto l'inverno, ne preparo scorte che surgelo e uso al momento con sughi quasi sempre a base di funghi e carne.

Ho una predilezione particolare per i formati di pasta ripiena e più volte su queste pagine ho proposto diverse varianti di bontà nascosta in uno scrigno di pasta fresca.

La versione che propongo questa volta è il classico dei classici che merita di essere narrato.

Questo lavoro mi accompagna solitamente nelle giornate grigie e uggiose come questa che mi fa compagnia in questo momento. E' in queste giornate che il piacere di restare rintanata in cucina ha il sopravvento sulla mia voglia di aria aperta e quindi srotolo la fantasia a preparare porzioni succulente che accompagneranno la convivialità dei giorni di festa. Sì perchè da quando ho scoperto che il freezer è mio amico anche con la pasta fresca, questa spesso staziona nei cassetti del congelatore in attesa di essere tuffata in acqua bollente salata e condita a piacimento.






Ingredienti

per la sfoglia:

300 g di semola rimacinata

3 uova  ( 60 g  ciascuno)

per il ripieno:

300 g di spinaci (peso netto)

300 g di ricotta vaccina ben asciutta

1 albume d'uovo

un pizzico di noce moscata

3 cucchiai rasi di parmigiano grattugiato

sale e pepe qb



Lessare gli spinaci e lasciarli raffreddare. Strizzarli tra le mani oppure lasciarli asciugare a fuoco basso in una pentola antiaderente. Una volta freddi tritarli ( anche in un mixer) e mescolarli con la ricotta setacciata, l'albume, la noce moscata, il parmigiano, il sale e il pepe.

Prepariamo la sfoglia fresca: io per comodità impasto tutto nel bimby o nella planetaria ma anche nella macchina del pane unendo tutti gli ingredienti e impastando fino a giusta consistenza ma ovviamente si può fare a mano formando una fontana sulla spianatoia e unendo le uova leggermente  sbattute.

dopo aver formato una palla con l'impasto, avvolgere in pellicola e lasciarlo riposare per quindici minuti almeno per far sì che il glutine si distenda e renda facile la stesura della sfoglia.




Con la macchinetta della pasta stendere la sfoglia e ricavare delle strisce su cui, con un sac a poche o un cucchiaino distribuiremo mucchietti del ripieno. Ricoprire con altra sfoglia e ritagliare i 🥟 ravioli adagiandoli su un piano infarinato. terminato il lavoro si può aspettare il momento di cuocere oppure, se ci saremo anticipato il lavoro, distribuire su un vassoio ricoperto di carta forno, chiudere in una busta e surgelare. Quando andremo a cuocere verseremo in acqua bollente salata direttamente dal freezer.

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RISOTTO ALL'ACQUA DI TRIGLIA 21 Nov 2022 11:15 PM (2 years ago)

Risotto all'acqua di triglia. Come mi sia venuto di dare questo nome a un piatto semplice e gustoso non lo so neanche io! Così all'improvviso guardando il brodo preparato per cuocere il riso che non è un fumetto di pesce ma un veloce preparato con le lische e le teste dei pesci insaporito con qualche foglia di sedano e una fetta di cipolla il tutto cotto per quindici minuti. 

Ma la cosa che più mi sta a cuore è raccontare come sia nata la ricetta 💖.




Vi ho raccontato tante volte come spesso col mio capitano del cuore ci rechiamo sulla banchina del porto di Trani dove i pescatori, approdati dopo una uscita in mare con le reti, ci regalano una infinità di pesci e crostacei, vera gioia per gli occhi e il palato!

Questo è il periodo principe per triglie seppie e gamberetti. Le prime hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli che ti fanno sognare prelibatezze profumate e gustosissime.

Di solito nella mia cucina vengono coniugate arrosto, al cartoccio, alla livornese.

Eravamo andati sulla banchina l'altra sera e io avevo in mente un bel fritto di paranza ma una volta arrivati al banchetto del nostro pescatore di fiducia che ben conosce i gusti del marito gli mostra un "telaio" ( così chiamano le cassettine basse dove ripongono il pescato) di triglie fuori misura :" queste sono quelle che piacciono a voi!" Addio! 😂 niente fritto di paranza e torniamo a casa col bottino di triglie e calamari.

Verso il ritorno la mente golosa del capitano mi propone "un risotto con triglie sfilettate e scottate velocemente in padella che ne pensi?" e io "sarà fatto!"

La cena vede protagoniste parte del bottino cotto arrosto e già elaboro come mettere in cantiere il risotto senza sopraffare il sapore delicatissimo della triglia.



E' stato semplice anche sfilettare il pesce, semplice mettere su il brodo di cottura, semplice portare a termine il piatto. E, come spesso accade quando sono soddisfatta del risultato, metto sulle pagine virtuali del mio ricettario l'esecuzione.


Ingredienti

per il brodo:

lische e teste delle triglie 🐟

700 g ca di acqua

2 cucchiai di olio

uno spicchio di cipolla 

qualche foglia di sedano 🌿

sale qb

per il risotto

300 g di riso carnaroli o arborio

4 cucchiai di olio

mezza cipolla bianca

sale e pepe qb

una noce di burro per mantecare

prezzemolo per finire



Decapitare le triglie, sfilettarle eliminando spine residue e tenere da parte tutti gli scarti.
Preparare il brodo con acqua sedano e cipolla sminuzzati, unire il sale, al bollore versare tutti gli scarti del pesce, cuocere per quindici minuti e tenere da parte.



In una larga padella che contenga il risotto ( io uso una casseruola di acciaio a fondo spesso alta 15 cm) tritare mezza cipolla e stufare con 4 cucchiai di olio. unire il riso e farlo tostare senza che prenda colore ma diventi traslucido. Cominciare a cuocere il risotto unendo il liquido preparato in precedenza con gli scarti del pesce debitamente filtrato. Quando il risotto sarà a pochi minuti dalla cottura scottare i filetti di triglia in una padella antiaderente. Mantecare il risotto con una noce di burro, regolare di pepe e sale, impiattare, guarnire con filetto di triglia e prezzemolo tritato.

Delicatissimo e buonissimo!! 😋

Da ripetere con qualsivoglia tipo di pesce 

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GNOCCHI DI PATATE CON VELLUTATA DI ZUCCA E BRICIOLE DI SALSICCIA 24 Oct 2022 10:55 PM (3 years ago)


Un giorno d'autunno capitammo in un piccolo paese del Molise, Larino, borgo  in provincia di Campobasso.
Il comune si suddivide in due parti, una storica e una più moderna con tutti i servizi principali. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla parte storica senza però non apprezzare la parte "nuova" che annovera sul suo territorio rovine di un anfiteatro romano. 
Nella parte vecchia ho apprezzato la facciata del duomo, le viuzze sali e scendi e i balconi adornati di verde ben curato. 
E' stato in questa occasione che ho provato gli gnocchetti replicati dignitosamente nella mia cucina


 e che lascio sulle pagine del mio diario di cucina virtuale insieme ad alcune foto del borgo!





















Ingredienti
700 g di zucca 🎃 (peso lordo)
250 g di salsiccia a budello grande
1 rametto 🌿 di rosmarino
1 piccola cipolla 
4 cucchiai di olio di oliva
mezzo bicchiere di vino bianco

700 g di patate a pasta gialla vecchie 
oppure a buccia rossa e pasta gialla
1 uovo 🥚
80-100 g di farina  (dipende dalla patata) 
semola rimacinata per lo spolvero 

Lessare le patate con tutta la buccia, una volta cotte schiacciarle ancora calde (io uso lo schiacciapatate e non le sbuccio, la buccia rimane integra nello strumento). Versarle sulla spianatoia e allargare la purea per facilitarne il raffreddamento. 

Nel frattempo sbucciare la zucca e ridurla a tocchetti, in una padella versare 4 cucchiai di olio e la cipolla finemente affettata. Farla stufare a fuoco dolce e quando sarà diventata trasparente ( attenti a non bruciarla) unire la zucca e il rosmarino. Mescolare, unire mezzo bicchiere di acqua e portare a cottura. Eliminare il rosmarino. Il composto dovrà risultare poco liquido.

Con il frullatore ad immersione ridurre in purea e tenere da parte.



Eliminare il budello della salsiccia e ridurre in briciole. Rosolare in padella con due cucchiai di olio, sfumare con il vino bianco e cuocere fino ad eliminare la parte alcolica del vino, tenere da parte.



E' tempo di passare agli gnocchi: cospargere il piano di farina, unire il purè di patate, fare la fontana e aggiungere l'uovo leggermente sbattuto, cominciare a impastare aggiungendo via via la farina necessaria ad avere un impasto morbido ma deciso, non lavorare troppo altrimenti gli gnocchi risulteranno gommosi.

formare dei rotolini spessi un dito e tagliare a tocchetti; ora si può optare nella scelta se lasciare a tocchetti o con l'apposito attrezzo pigiare delicatamente ogni tocchetto a formare una fossetta da un lato e la classica rigatura dall'altro; mamma non aveva l'attrezzo e li pigiava su una grattugia rovesciata, potete fare anche voi così se non avete la tavoletta. 


Man mano che gli gnocchi son pronti disporre su un vassoio coperto con un tovagliolo e cosparso di semola  rimacinata.



E' tutto pronto, non ci resta che mettere sul fuoco l'acqua salata per cuocere gli gnocchi. versarli nell'acqua a bollore e appena salgono a galla scolarli con la schiumarola e unirli alla vellutata di zucca con buona parte della salsiccia sbriciolata, una manciata di parmigiano, mantecare dolcemente e servire con briciole di salsiccia a decorare il piatto.



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RISOTTO FUNGHI E GAMBERETTI 13 May 2022 11:39 PM (3 years ago)

Come di consueto, almeno una volta a settimana si prepara un buon risotto in cucina mordiefuggi.
Mi piace a volte giocare con gli aromi e gli ingredienti, spesso rimango invece sul classico.
Questa volta un abbinamento mare e monti, profumi che si intrecciano e donano un gusto sopraffino .I gamberi bianchi sono spessissimo presenti nella mia cucina, abbondano in questo periodo, tra poco non si troveranno più e per questo motivo insieme ai funghi ho voluto salutarli in questo risotto dal sapore ancora un po' invernale.





Ingredienti
400 g. di riso arborio
300 g. funghi  freschi (io cardoncello)
200 g. di gamberetti 🍤 bianchi (peso lordo cioè prima di sgusciarli)
1 noce di burro
4 cucchiai di olio evo
prezzemolo tritato
1 litro di fumetto di crostacei preparato con gli scarti dei gamberetti



 La cosa da fare e che è un po' fastidiosa è il fumetto di pesce, ma è indispensabile, in quanto il solo frutto dei crostacei non darebbe al piatto il gusto finale spiccato che lo contraddistingue.
Sgusciare i gamberetti e raccogliere gli scarti in una tegame che possa contenere poi acqua e aromi.
Eliminare il filo nero dal frutto dei crostacei e raccoglierli in una ciotola., condirli con pepe prezzemolo tritato e olio, coprirli e mettere momentaneamente in frigorifero.
Con gli scarti preparare il fumetto come indicato andando al post del link tra gli ingredienti.


pulire, lavare velocemente e tagliare a pezzi i funghi, cuocerli in padella 🍳 per dieci minuti con olio prezzemolo e uno spicchio di aglio intero ( io lo infilzo con uno stuzzicadenti per facilitarne eliminazione a fine cotture). Salare solo alla fine.
Tostare ( in gergo si dice anche saldare) il riso  a secco nella pentola di cottura senza che prenda colore mi raccomando, deve solo diventare ben caldo, questa operazione donerà croccantezza  e cremosità al risotto, ora unire il brodo di crostacei e portare a cottura il risotto, a cinque minuti dal termine ( ci vorranno circa 25 minuti) unire i funghi ( ricordatevi di togliere aglio) e i gamberetti 🦐.
A cottura ultimata e a fuoco 🔥 spento mantecare con una noce di burro.



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BACCALA' IN UMIDO CON UVETTA E PATATE 9 May 2022 10:52 PM (3 years ago)

Alzi la mano chi non ama il baccalà! Sì lo so ce ne sono tantissimi 😂 ma la mai è stata una domanda retorica e provocatoria 😃.

Qui da me è re indiscusso nelle sue numerose declinazioni.

Complice una giornata in giro per la mia meravigliosa terra, la puglia, ho avuto il piacere e la piacevole sorpresa di gustare questa buonissima proposta.

Come è mia ovvia consuetudine, quando un cibo mi conquista, non ho potuto sottrarmi alla prova in cucina annaferna 😋.

Prova superata a pieni voti ed eccola qui lanciata in etere, ve la lascio prima che esploda il caldo e il baccalà scompaia dalla maggior parte  dei banchi pesce. Ovviamente per me non ha stagioni, è il benvenuto anche ad agosto 😃



Ingredienti

500 g di baccalà ammollato

poca farina 

4 patate medie

20 g di uvetta sultanina ( indispensabile)

1 cipolla bianca

4 + 4 cucchiai di olio

sale se necessario

20 g di pinoli ( facoltativo)

pepe qb


Tagliare le patate sbucciate in tocchi non troppo piccoli, spellare il baccalà e dividerlo in pezzi più o meno grandi il doppio dei  tocchi di patate.

In padella affettare molto finemente una cipolla e farla appassire dolcemente con 4 cucchiai di olio senza  farla dorare



A parte in una seconda padella far rosolare in 4 cucchiai di olio i tocchetti di baccalà leggermente infarinati; cacceranno via acqua, continuare la cottura finché questa sarà completamente evaporata. Farli rosolare leggermente rigirandoli molto delicatamente.



 





Tenere da parte il baccalà rosolato.
Ora nella padella con la cipolla, ormai ben stufata, unire i tocchi di patate e l'uvetta sultanina precedentemente sciacquata in acqua tiepida per eliminare eventuali tracce di polvere e paraffina; mescolare delicatamente, coprire a filo con acqua tiepida, unire un pizzico di sale e cuocere a fuoco 🔥 medio. A cottura delle patate unire i tocchi di baccalà e lasciar insaporire il tutto rigirando il pesce delicatamente nel condimento a base di patate.
Io con i rebbi di una forchetta 🍴 schiaccio alcuni tocchetti di patate per rendere l'intingolo più cremoso.




 Unire pepe macinato al momento e se necessario regolare di sale. A cottura ultimata unire i pinoli. 




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LASAGNE AGLI ASPARAGI 6 May 2022 11:04 PM (3 years ago)

 Gli asparagi!!! che passione! Forse li amo così tanto perchè sono come l'arcobaleno durano poco e nel breve periodo che ci fanno compagnia cerco di consumarne tanti ma tanti; Li adoro anche solo bolliti, senza nessun altro condimento che il loro sapore e la loro dolcezza!

Asparagus officinalis, si ritiene abbia origine nel bacino tra Tigri e Eufrate ma attualmente è diffusissimo nelle nostre zone dove viene coltivato con ottimi risultati. E una pianta erbacea perenne con fusti alti e ramificati; i giovani germogli o polloni ( denominati turioni) costituisco gli asparagi, un alimento molto ricercato; ci sono diverse varietà che si contraddistinguono dal colore che prende il germoglio. Tra le varietà coltivate in Italia ricordiamo nobile asparago bianco di Verona, asparago violetto di Albenga, e il più comune asparago verde di Altedo. 

Bene abbandoniamo ora il mondo di Quark 😃  e torniamo a noi.

Se volete alcune ricette appetitose vi raccomando il risotto agli asparagi selvatici e anche le mezze maniche con rana pescatrice un primo di grande effetto e bontà, ma se cercate sul blog all'etichetta "asparagi" potrete spaziare tra numerose proposte.

Oggi ho deciso di declinare un bellissimo mazzo di asparagi nel verbo delle lasagne, cosa dire? meravigliose!!



Ingredienti per teglia cm. 17 x 26

1 confezione di lasagne sfogliavelo Giovanni Rana (250 g.)

1 mazzetto di asparagi verdi coltivati (500 g. peso lordo)

1 piccola cipolla bianca

1/2 bicchiere di vino 🍷 bianco

besciamella preparata con 300 g di latte, 20 g di burro, 20 g di farina

100 g di latte 🥛 

100 g di ricotta vaccina

200 g di stracciatella 

50 g di parmigiano

50 g di pecorino romano 

100 g di prosciutto  cotto

qualche fiocchetto di burro per finire


La prima, fastidiosa, operazione da fare è quella della preparazione degli asparagi alla cottura; operazione che si può tranquillamente fare anche qualche giorno prima conservando poi il tutto cotto in frigo, o anche in stagione diversa e avendo desiderio di preparare questo primo delizioso, ricorrere a quelli surgelati, in questo caso avremo bisogno di 300 g di asparagi peso netto.

Spezzare ogni gambo di asparago eliminando così la parte bianca e legnosa; ora con un pelapatate partendo da sotto il germoglio eliminare i filamenti che se lasciati rendono sfilacciosi gli asparagi. Lavare e mettere a scolare.

Tagliare da sotto lo stelo per circa 1/3 la lunghezza dell'asparago  (questa parte ci servirà per preparare la crema per le lasagne): in poco olio affettare una piccola cipolla bianca, lasciarla stufare per qualche minuto, quando sarà diventata trasparente  senza prendere colore, unire la parte dei gambi degli asparagi, insaporire e sfumare con vino bianco. Una volta eliminata la parte alcoolica coprire con acqua tiepida, salare a sentimento e postare a cottura controllando di tanto in tanto. Quando i gambi saranno morbidi spegnere, non dovranno essere asciutti ma ancora con un po' del loro brodo di cottura, nel caso in fase di cottura fosse necessario unire ancora poca acqua;  appena tiepidi  frullare nel mixer fino a ridurre a crema.

Bollire in acqua leggermente salata gli asparagi, scolare e tenere da parte.

Preparare la besciamella con le dosi indicate: io verso il latte nel pentolino, unisco il burro, immergo un colino a maglie strette nel latte, verso la farina nel colino e la stempero nel latte attraverso il colino, cuocio a fuoco dolce fino alla giusta densità; a fine cottura regolare di sale, unire la crema di asparagi ottenuta dai gambi e metà del latte elencato tra gli ingredienti per rendere fluida la salsa che sarà il condimento umido della preparazione. Stemperare al suo interno anche la ricotta.  Mescolare in una ciotola i due tipi di formaggio. Nella pirofila cominciare con un paio di cucchiai di salsa besciamella sul fondo quindi fare uno strato con la sfoglia, cospargere con un 2 cucchiai di besciamella, una spolverata di formaggio, mozzarella stracciatella, ciuffetti di prosciutto e tocchetti degli asparagi lessati in precedenza e tenuti da parte.



Proseguire così fino ad esaurimento delle sfoglie di pasta  e del ripieno, con queste dosi e misure della teglia che io ho usato avremo ben 6 strati di sfoglia, per una porzione di lasagne che gratificherà anche la vista 😜 

Completare con uno strato di besciamella, formaggio e qualche fiocchetto di burro. Lungo i bordi distribuire l'ultima metà di latte prevista tra gli ingredienti, poi con una forchetta punzecchiare la superficie della preparazione spingendosi fino alla base; questo aiuterà a non far gonfiare la sfoglia.


Cuocere a 220° modalità statico per venti minuti. Lasciar riposare per almeno trenta minuti prima di gustare ( specie se si usa una teglia in ceramica come ho fatto io).


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RAVIOLI AI FUNGHI PORCINI E RICOTTA IN SALSA AL PARMIGIANO E TARTUFO 3 Apr 2022 11:03 PM (3 years ago)

E' davvero parecchio tempo che non lascio una ricetta e alcuni pensieri su queste pagine a me tanto care. Sapete che la vita ogni giorno presenta un conto, a volte leggero che te lo fa quasi ignorare, a volte così pesante che come un macigno si posa sul cuore fino quasi a toglierti il sonno e il respiro.

Ma, per fortuna, riesco a trovare sollievo ai pensieri rifugiandomi in cucina, non affondo le mani in impasti da tanto tempo ma una "tirata" di sfoglia fresca non si può ignorare soprattutto nei giorni di festa. Questi ravioli sono stati il piatto principale del pranzo di Natale 2021 e il post con le foto giaceva nelle bozze del blog da allora. Stamattina mi son decisa a finire il post perchè merita di essere lanciato nel firmamento virtuale, ora che ci avviciniamo alla Santa Pasqua e quindi lasciare una idea appetitosa per il pranzo domenicale.

Non vi nascondo che son riuscita a finire il post GRAZIE all'influenza stagionale che mi ha costretta a stare a riposo 😡, oggi che pubblico sono "rifiorita" per fortuna 😂😎

I ravioli con questo ripieno li ho mangiati in una baita sul subappenino dauno in una domenica della lontana spensieratezza.

Mi sono rimasti impressi e finalmente sono riuscita a replicarli lasciando una piacevole sorpresa alle papille gustative , sono buonissimi!!!  

I ravioli o i tortellini li preparo sempre giorni prima perchè richiedono tempo e pazienza, poi li surgelo a strati separati da carta forno leggermente spolverata di semola e al consumo li tuffo surgelati nell'acqua a bollore.



 Ingredienti

per l'impasto

300 g di semola rimacinata

3 uova

1 cucchiaio di olio evo

per il ripieno

250 g di funghi porcini freschi o surgelati interi

1 spicchio di aglio

2 cucchiai di olio

un ciuffo di prezzemolo

sale e pepe qb

300 g di ricotta vaccina

30 g di albume (1 all'incirca)

per la crema al parmigiano e per finire

3 cucchiai di parmigiano grattugiato

150 g di crema di latte

150 g di latte 

 20 g circa di tartufo fresco



preparare la sfoglia impastando la semola con le uova precedentemente sbattute leggermente e il cucchiaio di olio. Lavorare fino ad ottenere un impasto sodo, liscio e non appiccicoso. coprire e lasciare riposare per mezz'ora.

in una padella affettare i funghi grossolanamente unire lo spicchio d'aglio ( io lo infilzo con uno stuzzicadenti per facilitare l'eliminazione) prezzemolo, olio e cuocere velocemente a fiamma medio-alta, cuocere per cinque minuti spegnere e aggiungere solo ora sale e pepe, eliminare l'aglio, mescolare e lasciar raffreddare.

Una volta freddi tritarli grossolanamente e, raccolti in una ciotola, mescolare con la ricotta e l'albume d'uovo.

Prepariamo i ravioli:



lavorare ancora un po' l'impasto e tagliarlo in pezzi grandi quanto un uovo, passare nella macchinetta tirasfoglia fino al penultimo numero come spessore, posizionare nocciole di impasto (io mi aiuto con il sac a poche), chiudere i ravioli tagliandoli con la rotella dentellata. Decidete voi la misura e se tagliarli dentellati o lisci. Io che come perfezionista ho ben poco li ho fatti tutti disuguali of course 😂



Al momento di cuocere i ravioli preparare la crema al parmigiano : unire la crema di latte e il latte, metter su fuoco dolce e riscaldare senza portare a bollore, aggiungere il parmigiano e mescolare con una frusta. Cuocere per tre o quattro minuti.
Versare la salsa e i ravioli 🥟 in una larga padella e insaporire a fuoco spento unendo ancora un cucchiaio di parmigiano



Servire i ravioli con la crema al parmigiano  e insaporire con tartufo nero. 



Unitevi numerosi alla mia pagina facebook vi aspetto!

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PEPERONI A FALDE GRATINATI, SEMPLICI E GUSTOSISSIMI 13 Oct 2021 11:05 PM (4 years ago)

 In questo periodo i peperoni sono nel pieno della maturazione, i caldi abbracci del sole sulle piante hanno donato ai frutti i colori raggianti dell'estate; ammetto che li consumo per gran parte dell'anno tranne che in pieno inverno perchè sono tra gli ortaggi più versatili in cucina e si prestano a preparazioni di primi piatti e secondi gustosi da soli o accompagnati ad altri ingredienti in genere proteine animali.

Inoltre poichè la maturazione , almeno dalle mie parti, è al massimo della produzione si trovano a prezzi davvero abbordabili che invogliano a farne scorta per trasformarli in notevoli specialità.

Alcune notizie sul peperone:

capsicum annum, origine America meridionale è una pianta che può raggiungere anche un metro di altezza con foglie ovali a margine intero e di colore verde scuro, fiori piccoli e bianchi, frutti  carnosi e cavi all'interno dove custodiscono i semi, hanno forma colore e dimensioni diverse nelle varie cultivar.

 



Ingredienti

3 peperoni di colore diverso

2 cucchiai di formaggio pecorino romano grattugiato

2 cucchiai di pangrattato

1 spicchio di aglio tritato 

1 ciuffo di prezzemolo

1 cucchiaio di capperi in aceto

sale e pepe q.b.

qualche cucchiaio di acqua




Lavare i peperoni tagliarli a falde di dimensioni irregolari, eliminando semi e filamenti chiari che , dicono, siano la parte meno digeribile dell'ortaggio. Raccoglierli in una ciotole e condirli con gli ingredienti indicati tranne l'olio. Sale e pepe, mescolare generosamente per distribuire il condimento su tutta la superficie dei peperoni.




Ungere una teglia da forno con qualche cucchiaio di olio, versare i peperoni e mescolare ancora. Irrorare ancora generosamente con olio  e qualche cucchiaio di acqua, cuocere in forno alla massima temperatura per circa quaranta minuti, mescolando di tanto in tanto.



Quando i peperoni saranno ben cotti e leggermente bruciacchiati sui bordi saranno pronti per essere gustati come contorno o da soli, no ma che dico da soli, con una montagna di pane  😂.



Vi a spetto sulla mia pagina  facebook.

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TZATZIKI salsa della cucina greca a base di yogurt 13 Aug 2021 7:21 AM (4 years ago)

Quanti anni sono passati? 9 anni dal bellissimo viaggio a Kos e da tanti anni che conservo con nostalgia questo "strofinaccio" insieme a quello che spiega come fare la moussakà e l'ho ripreso e fotografato in questi giorni che ci è presa la voglia di cibi meravigliosi della gastronomia  greca. Questa salsa ha accompagnato il polpo 🐙 in un panino 🍔 gourmet di cui vi mostrerò la foto e anche dei saporitissimi souvlaki di pollo 🐔 😋
Vi scrivo di seguito come l'ho preparata seguendo le indicazioni della ricetta stampata ma con modifiche adattate ai nostri gusti 

Ingredienti
300 g di yogurt greco
1 cetriolo 🥒 ( peso circa 100 g)
1/4 spicchio di aglio ( a sentimento se di più o di  meno)
un ciuffo di aneto fresco o un pizzico secco
4 cucchiai di olio evo
sale e pepe q.b.
ho omesso aceto indicato tra gli ingredienti stampati




Sbucciare il cetriolo  🥒 e con una grattugia a fori larghi ridurlo a pezzetti, raccoglierli in un colino a maglie strette cospargere leggermente di sale e lasciar colare per pochi minuti, già da subito caccerà tanta acqua.

Versare lo yogurt greco in una ciotola e stemperarlo brevemente con un cucchiaio; a questo punto trasferire il cetriolo tritato in un panno pulito avvolgerlo e strizzarlo con forza per eliminare ogni residuo di liquido, unirlo allo yogurt con l'aglio passato nell'apposito attrezzo per tritarlo, se non lo avete dovete sminuzzarlo davvero bene bene! Unire anche olio, aneto, pepe e sale ( assaggiate per regolarvi). Mescolare sapientemente e tenere in frigo almeno un paio di ore prima di gustare questa prelibatezza. Giuro, io l'ho finita sui crackers 😄




Si conserva in frigo per qualche giorno, se riuscite a fermarvi dal mangiarla!



 ora vi lascio con il favoloso panino 🍔 a base di polpo arrosto e salsa tzatziki 😋 e vi ricordo di seguirmi sulla pagina facebook




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PARIGI - IL LOUVRE E MONTMARTRE 4 Jun 2021 8:08 AM (4 years ago)

 

Dopo il primo racconto del mio viaggio eccomi con un nuovo appuntamento con questo articolo su un altro scorcio della capitale francese; seguitemi! 

Quando si hanno pochi giorni a disposizione da trascorrere in una grande città un aiuto irrinunciabile per muoversi è la metropolitana.

La "métro de Paris" vide la luce per la prima volta ( manco a dirlo) in occasione dell'esposizione universale del 1900, le insegne delle stazioni più antiche e artistiche in Art Nouveau furono opera dell'artista Hector Guimard  e sono ancora oggi presenti costituendo loro stesse delle attrazioni da fotografare e ovviamente non ho potuto esimermi  dal farlo 😊


insegna Art Nouveau e sullo sfondo il cabaret più famoso del mondo 

Parigi conta ben 16 linee di metropolitana, le stazioni sono contrassegnate con i cartelli mètro, motropolitain, a volte anche soltanto una M . Come estensione è seconda soltanto a quella di Londra e Madrid

se non si opta per la navigo decouverte i singoli biglietti possono essere emessi dalle macchinette presenti in ogni stazione della metropolitana.

Per i nostri spostamenti è stata utilissima ad accorciare i tempi di percorrenza visto che abbiamo avuto a nostra disposizione pochi giorni, ogni attrazione da noi scelta nella visita alla città non era distante mai più di 500 m dalla stazione scelta per raggiungerla.

secondo giorno

oggi destinazione 1° arrondissement il quartiere fulcro della città che ospita il museo più famoso del mondo.

Scarpe comode e uscita mattutina, alle 9 siamo già pronti di tutto punto. Il biglietto costa 15 euro, noi abbiamo fatto biglietto per ingresso prioritario da casa  per evitare file lunghissime. 

Metropolitana GRANDS BOULEVARD vicino hotel prendiamo la linea 8 direzione BALARD dopo due fermate  OPERA scendiamo per cambio linea la  7 direzione Mairie D'ivry;  due fermate ed eccoci alla fermata PALAIS ROYAL MUSEE DU LOUVRE, ci troviamo praticamente nel grande centro commerciale CARROUSEL DU LOUVRE che si trova a ridosso del museo. Abbiamo ingresso prioritario e quindi ci dirigiamo verso la piramide di vetro ( orribile secondo me) che accoglie i visitatori.



Inutile dire che la maestosità del tutto è spettacolare!! 

All'interno della piramide si hanno tre possibili scelte di itinerario: a destra l'ala DENON che si affaccia sulla Senna, di fronte l'ala SULLY che si sviluppa sui quattro lati della corte quadrata del museo e  a sinistra l'ala RICHELIEU che si affaccia su Rue de Rivoli. Ogni ala  comprende ben 4 piani ed ogni ala ha ben 8 dipartimenti che accolgono le opere in base a 8 categorie.

Non è semplice decidere, così come non è possibile visitare tutto il museo in un solo giorno, anzi in poche ore, prima di tutto per l'immensità delle opere contenute, per le innumerevoli sale e chilometri e chilometri da percorrere, quindi decidiamo di procedere per l'ala DENON perchè in questa sezione del museo troveremo la Gioconda, che troveremo nella sala 6 del primo piano dell'ala DENON.

Entriamo nelle sale delle sculture e all'improvviso lei, la mia preferita per cui vale la pena fare un viaggio al Louvre, no, non è la Gioconda! è AMORE E PSICHE la straordinaria scultura di Antonio Canova!!! ( sala 4, primo piano ala DENON) Emozionatissima la fotografo da ogni angolazione girandole intorno!!











Proseguiamo il percorso fino a raggiungere un crocevia affollatissimo e in cima alla scala DARU ( primo piano ala DENON)   una vista superba sulla NIKE DI SAMOTRACIA , altre foto all'infinito ma qui con più difficoltà causa ressa di turisti tutti intenti ad immortalare la sua imponenza e maestosità





La superiamo con non poca difficoltà per raggiungere la sala dove troveremo lei, piccola, piccola quanto non te la aspetti rispetto alle altre tele immense che la circondano  ma che attira milioni di visitatori ogni anno 



Devo dirvi la verità? non voglio dire che mi abbia delusa, è comunque un capolavoro, un bellissimo ritratto, un gioiello di Leonardo da Vinci ma io ho trovato molto più interessanti altre tele più grandi più elaborate che narrano scene di vita, come ad esempio una tela immensa che si trova proprio di fronte alla Gioconda, è di un altro artista italiano: Paolo Caliari detto il  Veronese, si tratta delle nozze di Cana, affascinante, mozzafiato!! (sala 6 primo piano ala DENON)

le nozze di Cana dell'artista Veronese
  

e anche la tela di Jacques-Louis David che rappresenta l'incoronazione di Napoleone  ( sala 75, primo piano ala DENON)




Tele maestose e magnifiche, opere celebrative con scene di vita vissuta, ricche di particolari minuziosi che mi hanno conquistata.

particolare della tela di David 


Percorriamo chilometri lungo le sale in su e in giù soffermandoci davanti a capolavori incredibili che non saprei mai raccontare se non con alcune foto in particolare i tesori dell'antico Egitto (piano terra e primo piano ala SULLY)








fino al culmine poco prima di terminare, esausti, il nostro giro culturale troviamo lei a salutarci, la VENERE DI MILO (sala 16, piano terra ala SULLY)


Non riuscirei, anche volendo, ad elencare tutte le opere che ho visto scorrere sotto il mio sguardo, rapito da tanta bellezza! Sono, per questa volta, soddisfatta; non avrebbe senso continuare ancora perchè non potrei immagazzinare nella mia mente tutto il sapere che è spalmato nelle centinaia di sale del museo.
Abbandoniamo l'edificio, che di per sè è magnifico con i suoi scorci sui giardini, sulla Senna, le grandi finestre, gli stucchi e i decori.










Lasciato il museo ci dirigiamo verso ARC DU CARROUSEL e quindi nei giardini de LE TUILERIES e ci riposiamo un po' all'ombra dei bellissimi alberi; ovviamente è una idea che hanno avuto tutti coloro che hanno scarpinato ore e ore e quindi ci restiamo giusto lo stretto necessario;  




lasciamo alle nostre spalle i giardini per andare alla ricerca di qualcosa da mangiare prima di tornare in hotel, troviamo Paul una paninoteca che fa ottimi panini  e ovviamente non possiamo fare a meno di approfittarne memori dell'ottima esperienza avuta a Londra. 

Ci accorgiamo di essere vicini alla stazione metro OPERA incredibilmente tutto è così vicino! Ne approfittiamo sebbene la nostra destinazione non sia lontana, ma siamo stanchi e sappiamo che ci aspetta un pomeriggio nuovamente intenso.

Arrivati ci fermiamo nella hall per un caffè perchè non vi ho detto che in questa catena fantastica di hotel è possibile prendere te, caffè o tisane e succhi accompagnati da dolcini al di fuori dell'orario di colazione; viene tutto messo a disposizione della clientela oltre ad un pass che ti permette di approfittare di questa gentilezza in ogni hotel della catena presente a Parigi.  In stanza nel frigo bar sono a disposizione bibite non alcooliche con rifornimento quotidiano. Fantastico direi!!

Ci diamo appuntamento per le ore diciassette destinazione MONTMARTRE.

Raggiungiamo la meta con la metropolitana da NOTRE DAME DE LORETTE metro n°12 ( sempre vicinissima a hotel) tre fermate e siamo alla fermata ABESSES a ridosso del famosissimo MURO DEL JE T'AIME;



 foto di rito irrinunciabile ovviamente, poi per raggiungere la cima della collina optiamo per i quintordicimila scalini comprensivi di fiatone e battiti a mille.




 Eccoci a place du Tertre cuore pulsante del quartiere e nelle viuzze che portano alla basilica che è visibile praticamente da ogni dove con i suoi scorci bianchissimi.



Che non sia conosciuta non si può proprio dire! Che sia una meta obbligata per chi va per la prima volta a Parigi è superfluo ricordarlo. Soprattutto al tramonto la scalinata davanti al SACRE COEUR e le viuzze del quartiere si popolano di ragazzi, turisti, e artisti di strada con gli immancabili vignettisti che si mettono a disposizione per ritratti o caricature. I locali si susseguono uno accanto all'altro, tra bistrot, ristorantini e negozietti di souvenir. La calca è inevitabile ma la vista della bianchissima  basilica con le sue cupole e lo stile romanico- bizantino la fa quasi dimenticare .

Costruita a cavallo tra XIX e XX secolo come voto di espiazione per le vittime contate durante la guerra franco-prussiana con un tipo di travertino che rilascia carbonato di calcio e non trattiene polvere e smog anzi diventa sempre più bianca ogni volta che piove.




Se si ha tempo ( e noi non ne abbiamo) con 6 euro è possibile salire sulla cupola e ammirare ancora di più Parigi dall'alto. Il campanile della basilica conserva la “ Savoyarde” la campana più grande di tutta la Francia con le su 19 tonnellate.




Il quartiere, un tempo villaggio rurale disseminato di mulini che rifornivano di farina la città, è un dedalo di stradine con case ammantate d'edera e ancora oggi  conserva la sua aureola fiabesca che attirò come una calamita ai primi del novecento artisti, scrittori, pittori prostitute e protettori, e qui si insediarono menti eccelse come Manet, Degan, Va Gogh fino a Picasso, Modigliani e Dalì, incantanti dal luogo e dai prezzi modici degli affitti .





Dopo aver visitato l'interno della basilica, che conserva la sua infinita bellezza solo all'esterno, ci soffermiamo brevemente ad ammirare Parigi in lontananza



 e poi passeggiamo senza meta per le stradine. Io mi soffermo ad osservare i volti delle innumerevoli persone che incrocio, scruto le loro espressioni e ascolto con simpatia le fragorose e numerose risate; scruto i vignettisti e i loro soggetti che abbassano lo sguardo quando si accorgono che li sto osservando con curiosità e un po' mi vergogno di averli messo a disagio; è una mia caratteristica quella di unire alla bramosia per l'arte dei luoghi che visito la curiosità di osservare le espressioni e i modi di fare di chi mi circonda, turisti o del luogo che siano.

Si avvicina ora di cena e dopo un veloce consulto tra le menti della compagnia si decide per una cena in un bistrot, visto che siamo qui; non sarà una cena da gourmet ma almeno sarà caratteristica.

Decidiamo una sosta rigenerante presso un bistrot sulla via principale a base di insalata nizzarda, zuppa di cipolle, manzo bourguignon e crepes suzette; menù a 16 euro e birra un litro 18 euro!!

Il tempo tiranno ci impedisce la visita allo storico cimitero; ci sono troppi luoghi trascurati, un motivo in più per ritornare qui appena possibile non credete?

Scendiamo le stradine della collina per un chilometro o poco più lasciando uno sguardo anche alla storica vigna del quartiere ( chissà perchè viene nominata in numerose guide) ed eccoci al MOULIN ROUGE, siamo nel quartiere PIGALLE, proprio sul confine con il "nostro" IX arrondissement.



Il famoso quartiere a luci rosse dei tempi andati con il suo emblema, il cabaret più famoso al mondo. Vale la pena fermarsi a fotografare.

E sono le 22 e anche oggi giornata lunghissima e chilometrica 😁, Al volo prendiamo il tram numero 30 che fa capolinea a TROCADERO e così, nonostante la stanchezza ci fermiamo ad ammirare la torre Eiffel con vista notturna 😍. Wow wow wow, ci fermiamo una mezz'ora tra orde di turisti e artisti di strada



Quindi di nuovo come il giorno prima  alla metro 9 alla fermata ALMA-MARCEAU direzione Mairie de Montreuil otto fermate ed eccoci a GRANDS BOULEVARDS nei pressi del nostro hotel.

Domani altra giornata entusiasmante verso NOTRE DAME 

to be continued .. 


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RISO VENERE CON GAMBERETTI PISELLI FAGIOLINI E POMODORINO 31 May 2021 2:31 AM (4 years ago)

 Allora, queste foto che vedete del piatto finito sono del 2018 quando portai in tavola questa ricetta preparata a sentimento per la prima volta, poi sia foto che ricetta andarono nel cassetto del dimenticato ( avete anche voi nella vostra mente un cassetto del dimenticato? io si e pure bello grande 😂🙈).

Poi qualche giorno fa i ricordi di facebook mi hanno riproposto la foto che avevo pubblicato il giorno che preparai questa delizia e allora non avendo più scuse l'ho replicata appuntando le giuste quantità degli ingredienti per poter farvi partecipi di questo piatto che dovete assolutamente provare se amate il delizioso profumo del riso venere e i sapori del mare 🌊

Sono andata dal mio contadino di fiducia per i piselli  e i fagiolini, dal pescatore solito e anche lui di fiducia 😁 per i gamberetti 🦐 il resto son cose che tutti abbiamo in casa.

La ricetta è di per sé molto semplice, ci vuole solo un po' di organizzazione, si prepara tutto prima anche il riso 🍚 e poi il tutto si assembla al momento di portare in tavola.

Provatela perchè e divina!!




Ingredienti

250 g di riso venere
300 g di gamberetti 🍤 ( peso lordo) 
100 g di fagiolini
150 g di piselli ( peso lordo)
150 g di pomodorini 
un pizzico di prezzemolo tritato 
1 piccola cipolla 
4 cucchiai di olio 
sale e pepe q.b.

per il fumetto di crostacei

carapaci e teste dei gamberetti 🦐
1 litro di acqua  
1 piccola cipolla
1 piccolo gambo di sedano
2 rametti di prezzemolo
2 cucchiai di olio
sale q.b.

Si comincia sgusciando i gamberetti 🦐 e raccogliendo teste e carapaci in una pentola; il corpo dei gamberetti, privato del filo nero centrale, in una ciotola; condire il frutto dei gamberetti con un po' di prezzemolo tritato, sale pepe e olio, tenere da parte.
Nella pentola dove abbiamo raccolto i carapaci versare un litro di acqua condire con gli aromi elencati tra gli ingredienti, aggiungere il sale e l'olio e cuocere per venti minuti da inizio bollore, filtrare e tenere da parte 450 g di fumetto che serviranno per terminare la preparazione.


Spuntare i fagiolini e sgranare i piselli. lessarli separatamente in acqua salata, scolare e tenere da parte.


tagliare in piccoli pezzi i pomodorini.


Lessare il riso in acqua salata per il tempo indicato sulla confezione. Scolare e tenere da parte.

In una larga padella 🍳 mettere quattro cucchiai di olio e la piccola cipolla intera, scaldare  l'olio, versare il riso, coprire con metà del fumetto tenuto da parte; mescolare e quando sarà assorbito unire l'altra metà del liquido, i fagiolini e i piselli e lasciar assorbire anche questa ultima parte di liquidi, eliminare la cipolla intera ( che ormai avrà assolto il suo compito insaporitore), e  dopo qualche minuto unire pomodori e gamberetti. Tutta questa operazione richiederà circa dieci minuti.


Terminare la cottura, impiattare  e gustare ad occhi chiusi.

Il riso venere con gamberetti 🍤 può essere gustato sia caldo  che freddo.



Buon appetito e grazie per aver scelto di leggermi 👀😍.
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CERNIA A RAGU' OTTIMO CONDIMENTO PER PASTA E GUSTOSO SECONDO PIATTO 28 May 2021 2:45 AM (4 years ago)

 I primi di pesce sono sempre i benvenuti nella mia cucina;  fortuna che abitando in una città di mare la materia prima non manca mai e per fortuna che ho un marito con la passione della pesca. E in una domenica trascorsa Il capitano ha pescato alla traina una cernia di otto chili meravigliosa!!

Non è stata impresa facile provvedere a eviscerare e  dividere in porzioni ma ce l'abbiamo fatta e ce la siamo cavata egregiamente, Tra le tante ricette che ho potuto realizzare voglio parlarvi di un primo piatto da leccarsi i baffi un ragù da gran gourmet un primo da cinque stelle ✨ 




Ecco il pesce nel suo splendore!!


Per questa ricetta ho scelto parte della testa e alcune fette di gustosa carne compatta che è una caratteristica che contraddistingue questo pesce serranide; la sua carne è tra le più pregiate e costose per le sue qualità organolettiche. E ovviamente una delle prede più ambite da pescatori sia dilettanti che professionisti.

Vi lascio quindi immaginare la gioia e soddisfazione del mio capitano per aver raggiunto questo traguardo!!! 🏆🏆🏆



Ingredienti

500 g di cernia 🐟 a tranci

1 scalogno 

400 g di pomodoro 🍅 fiaschetto

1 ciuffo di aneto ( ho sostituito con barbetta di finocchio)

1 ciuffo di prezzemolo 

2 foglie 🍃 di basilico 

50 g di olio di oliva 

1 schizzo di vino  bianco 🍷

sale e pepe q.b.

1 cucchiaino di formaggio 🧀 parmigiano grattugiato

300 g di pasta  corta

Tritare lo calogno e metterlo a scaldare con l'olio in una padella che possa contenere il pesce senza che le parti vengano sovrapposte. Appena sarà stufato bagnare con uno schizzo di vino 🍷 bianco, quando la parte alcoolica sarà evaporata unire i pomodori 🍅 spezzettati e gli aromi tritati. Cuocere per quindici minuti, regolare di sale e pepe e unire i tranci di pesce. I tranci di pesce avranno bisogno di venti minuti per cuocere, andranno rigirati a metà tempo.

Nel frattempo avremo messo la pentola per la cottura della pasta  sul fuoco 🔥. Io ho scelto mezze maniche rigate, che a mio parere con le ricette di pesce ci vanno a nozze, ma se preferite un altro tipo di pasta fate pure.

quando la pasta sarà a due o tre minuti dalla cottura provvederemo a liberare la padella dai pezzi di pesce che terremo al caldo, scoleremo la pasta molto al dente e finiremo la cottura nell'intingolo al pomodoro e pesce; serberemo un bicchiere di acqua di cottura della pasta se eventualmente dovesse servire per terminare la mantecatura e portare a temine la preparazione. 

A fuoco spento unire un cucchiaino di parmigiano grattugiato. mescolare con dovizia e servire. Buon appetito e grazie per aver scelto di leggermi 😃




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PARIGI- e finalmente fu la VILLE LUMIERE 25 May 2021 12:50 AM (4 years ago)

 E' l'ormai lontano e felice 2018 quando riusciamo a fare questo viaggio bellissimo, ora che la situazione sanitaria mondiale ci costringe a restare fermi mi consola un po' raccontare in queste mie pagine virtuali le emozioni e le nozioni del mio andare per Parigi in attesa di riaprire le ali e spiccare il volo nuovamente.

Ho sempre avuto innata in me la voglia di partire e il desiderio di luoghi lontani a me cari, amo profondamente la mia città e il mio paese, l'Italia che ancora conosco poco, ma la curiosità e l'amore per l'arte hanno sempre fatto breccia nel mio cuore, nei miei pensieri e tanti tantissimi sogni son stati chiusi nel cassetto dei desideri , così colmo da essere ormai un baule. Talmente tanta la mia passione per storia e geografia che, non ve l'ho mai raccontato, da ragazza collezionavo cartoline; centinai e centinaia raccolte e prese a parenti e amici. Peccato che siano andate perse! 

Ma torniamo a noi: tra i racconti fantastici di gioventù elaboravo i miei viaggi e raccontavo che la città per antonomasia era per me Parigi e quindi prima o poi ci sarei andata, per la torre Eiffel, per i tanti ponti, per Notre Dame ma soprattutto e prima di tutto per il LOUVRE.

Pensate, che ridere, ora mentre scrivo mi son venute in mente due scene cinematografiche: Belfagord, uno sceneggiato in varie puntate della televisione francese trasmessa anche in RAI quando ero adolescente;  forse molti di voi neanche conoscono, da ragazzina aspettavo con ansia puntata per puntata e guardavo con gli occhi coperti da una mano con le dita allargate!!!

e poi il meraviglioso codice da Vinci del mio amatissimo Dan Brown che, portato al cinema dall'altrettanto talentuoso Ron Howard ( Ric di happy days) ,  con le scene girate a Parigi e nel LOUVRE ancor più ha acceso in me la voglia irresistibile di andare nella ville lumiere.

Ed è stato così che dopo la bellissima esperienza vissuta a Lisbona, la mia mente viaggiatrice si rimette subito in moto per il viaggio successivo.

Finalmente riesco ad "estorcere" Parigi come meta delle future vacanze. Infondo dobbiamo o no visitare le principali capitali europee? e quale altra, personalmente, dopo Londra lo è? Parigi off course e Parigi sia.

Come per qualunque tipo di viaggio mi metto in moto già da diverso tempo prima perchè io il viaggio lo vivo tre volte: quando lo sogno, quando lo faccio e quando lo ricordo ( cit.).

A febbraio abbiamo già prenotato i voli di andata e ritorno con la RYANAIR che fa volo diretto ( finalmente) BARI PALESE-PARIS BEAUVAIS.

BEAUVAIS  è lo scalo scelto da RYANAIR  per i voli da Bari per la capitale francese, è un piccolo aeroporto che dista circa 90 chilometri dal centro di Parigi.

Come sempre ci affidiamo alla nostra agenzia di viaggi di fiducia che, oltre a trovarci un trasferimento privato da Beauvais a Parigi, si incaricherà anche di proporci alcuni hotels per la sistemazione.

La mia scelta cade su hotel ACADIA  della catena ASTOTEL sito in 4 rue Geoffroy Marie, IX arrondissement;  posizione strategica a mio parere per raggiungere a piedi alcune delle attrazioni , ma proprio alcune, di Parigi come l'Operà, la galleria Lafayette, Primtemps, Monmartre, museo del Louvre.

Scelgo di proposito che mi venga prenotata una camera ai piani alti perchè ho letto che le strade sono tutte molto trafficate e rumorose e quindi mi verrà assegnata una stanza al 6° piano.

Parigi è una città divisa in 20 distretti amministrativi gli arrondissement disposti a spirale partendo dal centro della città in senso orario ogni quartiere ha caratteristiche architettoniche e storiche che li caratterizza.

Basti pensare alla netta diversità delle due rive della Senna, la rive droite con la parte culturale, la più regale, la più nota con evidenza politica; qui infatti si trovano monumenti quali l'arco di trionfo, piazza della Concordia, Champs Elysees, il Louvre, petit palais, grand palais, e poi altri musei quali quello di Picasso, il centro Pompidou, il Marais, oggi quartiere ebraico

La rive gauche è invece a sud , quella romantica e culturale con il Pantheon, il quartiere latino, l'università della Sorbona, la cattedrale di Notre Dame, l'isola di Saint Louis, la Conciergerie ( le vecchie carceri parigine dove fu rinchiusa Maria Antonietta).

Sono pienamente consapevole che i pochi giorni a nostra disposizione mi daranno solo una leggera infarinatura dell'architettura, del costume, della cultura, della gastronomia della vita di questa incredibile città ma a me basterà per farmi sognare all'infinito o fino alla prossima volta che ci tornerò.



il nostro arrondissement è come già detto il IX e prende il nome di Opéra Garnier.



il nostro hotel



Parigi è una città molto grande e ricca di storia e monumenti imperdibili! Il karma che ci accompagnerà sarà keep calm and wake up early... anzi...rester calme et se lever tôt !!

E allora pronti? Vi racconto la mia esperienza!!

giorno uno

Arrivati in aeroporto e avuta conferma che il volo ci sarà ( è un periodaccio, Ryanair sta cancellando diversi voli causa sciopero personale di bordo) chiamo l'autista per il trasferimento dall'aeroporto all'hotel per confermare il nostro arrivo.

Partenza, volo e arrivo perfetti, l'autista ci raggiunge e ci accompagna in hotel.

La nostra allegra compagnia  è la stessa da ormai quattro anni, Sergio, Carmela, Aurora e Diletta sono i nostri compagni di viaggio 

Durante il tragitto scruto l'orizzonte e in prossimità della città scorgo le inconfondibili sagome della torre Eiffel, della chiesa di Monmartre e persino la sagoma oscura di tour Montparnasse.

Arriviamo in hotel nel primo pomeriggio e dopo una veloce sistemazione e rinfrescata ci diamo appuntamento per la prima escursione nella romanticissima ville lumiere.

E' inutile sottolineare che nessuno parla italiano, per scelta o per involontaria ignoranza non lo so.

Usciti per la prima escursione dobbiamo innanzitutto fare ad una stazione metro la NAVIGO DECOUVERTE la carta pass  che con foto tessera 25x30 mm ( portata da casa) applicata ci permetterà di muoverci liberamente sui mezzi pubblici. ha validità dieci anni, la facciamo per le zone 1-2  al costo di euro 5 per poi caricare un forfait navigo settimanale al costo di euro 22,80. Non include trasferimento da e per aeroporto.

Assolta questa incombenza ci avventuriamo su rue la Fayette fino a raggiungere OPERA GARNIER 

opera Garnier  






Lasciamo la maestosa figura dell'accademia della musica per dedicare un po' del nostro tempo ai grandi magazzini più famosi di Parigi: la galleria La Fayette e Primtemps, immensi fantasmagorici, elegantissimi con le migliori grandi firme in bella mostra.



la fantasmagorica sala ristorante de la Fayette 

Più delle grandi firme ciò che mi ha affascinato è l'architettura di questi antichi e imponenti palazzi!!
ora la prossima metà sarà la Madelein; si è fatta una certa ora, la giornata è stata lunghissima e impegnativa e quindi passando davanti a un Mc Donald's non possiamo far altro che fermarci per una breve pausa rigenerante.
Arriviamo finalmente alla Madelein, la chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, una costruzione che ricorda un tempio romano corinzio con numerose colonne. Purtroppo la troviamo chiusa e anche completamente ricoperta da uno strato grigio di smog, per fortuna sono in corso i restauri che la riporteranno al suo splendore originale. Non posso fare a meno di ammirare e fotografare il timpano della facciata principale rivolta a sud e il suo frontone scolpito che rappresenta il giudizio universale. 










Le giriamo intorno per ammirarla attraverso le sue angolazioni, dobbiamo accontentarci; e raggiungere il suo lato settentrionale da dove si dirama rue Royale che porta a place de la Concorde

lato nord 


rue Royale 

arriviamo al centro della piazza con il cuore in tumulto per l'emozione perchè oltre alla maestosa immensità di questa piazza con l'obelisco e le sue fontane,  posso scorgere alla mia destra la figura snella e grigia della torre più famosa al mondo e alla mia sinistra i giardini de Tuileres e scoprire così quanto quasi tutto sia così vicino!! Perchè le città si scoprono a piedi passeggiando  per le sue strade!! 

place de la Concorde 




le Tuileries

Ci prendiamo qualche minuto di riposo nei giardini de Tuileries, questi giardini occupano lo spazio che un tempo era del palazzo Tuileries, sede di sovrani fino alla sua distruzione per via di un incendio doloso nel XIX secolo. Oggi lo si attraversa senza ostacoli fino a giungere all'arc du Carousel e quindi il Louvre.
A questo punto, secondo il programma da me redatto in fase di organizzazione della vacanza, dovremmo tornare in albergo, ma come si fa?? Non resistiamo al desiderio di una ulteriore passeggiata lungo la Senna per respirare anche i profumi del tramonto parigino e ci incamminiamo vero la Eiffel!!
Percorriamo per un breve tratto avenue des Champs Elysees per poi svoltare su avenue Churchill e ci fermiamo ad ammirare GRAN PALAIS e PETIT PALAIS sontuosi edifici costruiti in occasione dell'esposizione universale del 1900 ( come la torre Eiffel). Oggi sono contenitori di varie esposizioni. Le collezioni permanenti esposte nelle sale del PETIT PALAIS sono gratuite.
Il GRAND PALAIS è, secondo me, uno degli edifici più eleganti della città con la sua cupola in vetro; un esempio meraviglioso di Belle Epoque.

grand palais


petit palais


avenue Churchill


Eccoci arrivati al PONTE ALEXANDRE III, sublime esempio di Art Nouveau costruito per celebrare l'alleanza franco-russa e inaugurato come i due palais nel 1900 in occasione dell'esposizione universale, è un monumento grandioso sotto tutti i punti di vista, il più bello di tutta Parigi con i suoi 40 metri di larghezza e 107 di lunghezza in un'unica arcata; collega GRAN PALAIS E PETIT PALAIS  a HOTEL NATIONAL DES INVALIDES.

ponte Alexandre III e sullo sfondo hotel des invalides

i quattro piloni sormontati dalle statue dorate che rappresentano la Fama delle arti, scienza, guerra e industria




Attraversato il ponte eccoci sulla rive gauche la riva sinistra della Senna e passeggiando lungo quai d'Orsay e attraverso viuzze sconosciute arriviamo ad ammirarla nella sua pomposa maestà proprio nel momento in cui al cambio d'ora diventa  scintillante, la torre EIFFEL





Foto di rito e oramai sono quasi le 22 e siamo davvero esausti, vorremmo prendere un mezzo di superficie, il numero 42, che ci porterebbe nelle vicinanze dell'hotel ma dopo tanto attendere inutilmente decidiamo di prendere la metro, attraversiamo il ponte de l'Alma e raggiungiamo la stazione metro linea 9 Alma Marceau fino alla fermata  Grands Boulevards  a rue Faubourg Montmartre 280 metri dal nostro hotel. Sarà questa la nostra stazione preferita per tutte le destinazioni di questi giorni in Parigi. Sono le 23 passate e completamente distrutti andiamo a dormire. Domani ci tocca il LOUVRE!!! 
to be continued......  



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GLUCOSIO SCIROPPO SIMILE PER CANDITI FATTI IN CASA 18 Apr 2021 11:14 PM (4 years ago)

Da un paio di anni mi sono dedicata alla produzione casalinga dei canditi per farcire i grandi lievitati di Natale e Pasqua. E devo dire che il risultato è davvero appagante tanto da farti dimenticare il tempo che devi dedicare alla canditura. Magari un giorno racconterò tutto il procedimento in un post su queste pagine, ora però voglio invece lasciare qui un trucchetto che va a sostituire degnamente e con successo il glucosio necessario per la conservazione in sciroppo dei canditi una volta pronti.

Il glucosio, aggiunto allo sciroppo di canditura e versato sulle scorze sistemate in vasetti, non farà cristallizzare  sciroppo e scorze mantenendo tutto il prodotto fluido per il tempo di conservazione che se ben realizzato si protrae anche per un paio di anni.

Io qui da me incontro difficoltà a trovare grandi quantità di glucosio, lo trovo in piccoli vasetti da 200 g che spesso sono insufficienti e ad un costo non certo economico.

Mi ha dato spunto e  lezione per prepararlo in casa  Stefania dal suo blog fantastico.


Ingredienti per la realizzazione di una quantità di glucosio sufficiente alla conservazione in sciroppo di circa 700 g di prodotto candito

350 g di zucchero 

150 g di acqua 

2 cucchiaini di succo di limone

In una pentola di acciaio versare acqua, zucchero e succo di limone filtrato; mescolare a lungo quindi mettere   sul fuoco a fiamma moderata mescolando di continuo per far sciogliere alla perfezione lo zucchero. Portare quasi ad ebollizione, quando sulla superficie vedremo formarsi tante bollicine toglier la pentola dal fuoco, mescolare ancora. Ridurre  a minimo la fiamma e rimettere sul fuoco la pentola, cuocere a fuoco molto basso per evitare che lo sciroppo prenda il classico colore biondo dello zucchero che comincia a caramellare. Sarà pronto quando raccolto un cucchiaio di sciroppo, facendolo cadere noteremo la consistenza di un miele fluido, Togliere subito dal fuoco e versare in vasetti sterilizzati, all'inizio vi sembrerà liquido ma man mano che raffredda acquisterà la giusta consistenza.



 Conservare in luogo fresco e buio e usare per frutta candita o dove una ricetta lo preveda ( ad esempio nella preparazione della pasta di zucchero). Un modo empirico e efficace per ottenere il glucosio domestico. Ne ho verificata l'efficacia con le mie arance candite, lo zucchero non cristallizza e si conservano benissimo e a lungo.




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RISO VENERE CON CECI SU VELLUTATA DI ZUCCA 3 Mar 2021 11:19 PM (4 years ago)


La zucca 🎃 è ancora prepotentemente presente sul mercato e nella mia cucina, averla in frigorifero è sempre una risorsa, la sua versatilità rappresenta un asso nella manica nei giorni in cui non so cosa preparare.

Purtroppo la sua stagione sta per finire che come ben sappiamo si esaurisce (nella sua massima resa) con i primi tepori primaverili che danno spazio alle prime zucchine profumatissime;  io ne ho approfittato ancora finchè è possibile  

questa volta è stata chiamata in causa da una confezione inutilizzata di riso venere e dalla consueta razione settimanale di legumi.

I ceci sono i protagonisti associati di questa ricetta; in casa mia si accompagnano sempre e solo con il riso, mai con la pasta chissà perchè! 

e allora facciamo incontrare questi tre ingredienti, provatela questa ricetta perché merita!! 

E' un po' lunghetta, questo è vero però se si usano ceci già cotti metà del lavoro è già fatto.




Ingredienti

200 g di riso venere integrale

200 g di ceci ( peso secchi)

400 g di zucca (peso netto)

1 porro

1 rametto di rosmarino

1 cucchiaio di dado vegetale o mezzo dado industriale

olio extravergine di oliva a sentimento

sale, pepe (o peperoncino) 




La sera precedente mettere in ammollo i ceci in acqua fredda con un cucchiaino di bicarbonato e un cucchiaio di sale grosso.

Al mattino toglierli dall'acqua lavarli ancora e dopo averli scolati versarli in una pentola, coprire di acqua fredda e portare  a cottura a fuoco dolce. Regolare di sale solo a cottura avvenuta, finire con un giro di olio di oliva, pepe o peperoncino,  coprire e lasciar rassettare.

Con la pentola a pressione i tempi si dividono per quattro ovviamente e ognuno conosce la propria.

Io copro in pentola a pressione un paio di dita al di sopra del livello dei ceci con acqua fredda, al fischio abbasso la fiamma un pochino e cuocio per venti minuti, a cottura raggiunta regolo di sale e olio, pepe o peperoncino secondo i gusti.

Per cuocere il riso venere ci vorranno circa venti minuti dal bollore, nel frattempo prepareremo la vellutata di zucca.

affettare sottilmente il porro e stufarlo in poco olio, non fargli prendere colore e appena sarà diventato trasparente unire la zucca a tocchetti e il rametto di rosmarino che io lego così per non disperdere gli aghi in cottura.



 

aggiungere il dado, coprire a filo di acqua, aggiustare di sale e portare a cottura la zucca; non dovrà essere molto acquosa una volta terminata la cottura, quindi attenzione alla quantità di acqua che si aggiunge.

Una volta terminata la cottura eliminare il rosmarino e  frullare il tutto con un frullatore ad immersione, tenere da parte al caldo.

A questo punto il riso sarà cotto, scolato e mescolato con una parte dei ceci che andranno ad insaporire ulteriormente ( io adoro il profumo del riso venere e voi?) .

Fare un letto di crema di zucca  sul fondo del piatto, unire al centro  riso e ceci, finire con ancora una parte di soli ceci, un giro di olio e il piatto è pronto! Buon appetito 

Vi ricordo  la mia pagina  facebook legata al blog. 





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OSSOBUCO CON FUNGHI PORCINI 1 Mar 2021 11:18 PM (4 years ago)

L'ossobuco appartiene per antonomasia alla cucina milanese che si vanta del fantastico piatto che lo vede accompagnato ad un eccellente risotto allo zafferano e alla gremolada, questa parte del vitello a noi piace molto e quando ne ho modo lo compro volentieri e lo preparo in diversi modi.

Nel blog troverete più di una ricetta che lo vede protagonista ( mi manca quello alla milanese però 😇 )

Questa versione è molto profumata, si sposa benissimo con la polenta.

E visto che ci avviamo prepotentemente verso la stagione dei fiori 💐 ho colto l'occasione per prepararlo ancora una volta e condividere con voi questo piatto succulento.




Ingredienti

4 fette di ossobuco di vitello  ( peso singolo circa 150 g)

4 o 5 cucchiai di farina

50 g di olio extravergine di oliva

1 piccola cipolla bianca 

mezzo bicchiere 🥃 di vino bianco 

1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 🍅 

aromi timo e maggiorana 

4 pomodori   freschi oppure due pomodori pelati in scatola

poco brodo vegetale

sale e pepe quanto basta 

per i funghi  🍄 

50 g di funghi porcini ( io uso surgelati interi)

un ciuffo di prezzemolo 

1 piccolo spicchio di aglio   privato dell'anima

sale e pepe quanto basta 





Per iniziare  praticare alcuni tagli intorno all'ossobuco per evitare che in cottura perda la forma curvandosi, infarinare e rosolare in padella con poco olio da ambo le parti i pezzi di carne, mettere da parte. 

Nella stessa padella ( ripulita dai residui di farina e olio) tritare una cipolla e farla stufare a fuoco dolce, unire un trito di timo e maggiorana; io li uso freschi raccolti dal mio balcone ma vanno bene anche quelli secchi.

A operazione conclusa unire la carne tenuta da parte, bagnare con mezzo bicchiere di vino bianco; sfumare il vino e unire il concentrato di pomodoro, qualche pomodorino fresco, un cucchiaino di dado vegetale ( io lo faccio in casa ) oppure mezzo dado commerciale. Coprire a filo di acqua, regolare di sale e pepe e portare a cottura; la carne sarà pronta e tenera quando si staccherà dall'osso centrale. 

A parte cuocere i funghi porcini a fette con aglio e prezzemolo tritato, cuocer senza sale per evitare che i funghi rilascino troppa acqua e siano lessi più che stufati, a fine cottura eliminare l'aglio dai funghi e unire il tutto  alla carne, insaporire per qualche minuto.



Se volete ci vediamo sulla mia pagina  facebook 

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MARMELLATA DI ARANCE 2.0 4 Feb 2021 11:57 PM (4 years ago)


La marmellata che ho ottenuto dalle arance 🍊 varietà sanguinelle è davvero una delle più buone mai fatte 


e voi sapete quante ne faccio e quanto io ami prepararle in casa.
Qualche giorno fa chi mi segue su facebook e instagram avrà sicuramente avuto modo di vedere il bel regalo da parte di un amico: un bellissimo cesto di agrumi appena raccolti dal suo agrumeto e naturalmente senza nessun tipo di additivi chimici




Trattandosi di una grande quantità ovviamente la mia mente di cuciniera seriale ha subito metabolizzato che con gran parte avrei dovuto pensare a conservarne il profumo e il colore.
Con i mandarini , sempre su instagram vi ho fatto vedere il colore del sole dei due vasetti di marmellata seguendo questa procedura riducendo a metà la quantità di scorzette essendo il mandarino più pungente.



Per quanto riguarda le arance ho dovuto furtivamente sottrarne poco più di un chilo per poter preparare la più buona delle marmellate di arance che abbia mai fatto, perchè le altre erano talmente dolci e succose che son finite in premute mattutine.
L'arancia varietà sanguinella è un frutto tardivo, matura in questo periodo ed ha la caratteristica essere di piccole dimensioni, di avere una buccia sottile e liscia e di una giallo molto intenso ma l'interno offre la sorpresa di un frutto dal colore rosso vermiglio intenso oltre ad essere ricchissimo di succo e praticamente privo di semi o quasi.
Quando arrivano sulla mia tavola è inevitabile fare un tuffo nei ricordi della mia adolescenza ; zio Damiano adorava questa varietà e in questo periodo, visto che io ero solita frequentare la sua casa quasi quotidianamente zia Rosa mi premeva il loro succo rosso vermiglio da frutti piccolissimi perchè lui parsimonioso come era cercava i carretti che le vendevano a poco prezzo, parliamo di tre chili 1000 lire o poco più 😅 e io bevevo  lunghi sorsi da quel bicchiere che alla fine mi lasciava un segno rosso vermiglio lungo le labbra simile a buffi baffi 😁. Zia Rosa preparava anche lei una marmellata con grossi pezzi di scorza che conservava in una 🥣 scodella da dove veniva attinta a cucchiaiate e quasi sempre finiva in una crostata 🍰dalla frolla sottilissima che solo lei sapeva fare. A dire il vero all'epoca quel dolce non mi piaceva tantissimo proprio a causa dei grandi pezzi di scorza presenti e racchiusi in uno strato di frolla davvero troppo sottile, ma adesso ho imparato ad apprezzarli debitamente tagliati julienne sottilissime . Ma basta raccontare di vecchi dolcissimi ricordi e andiamo in cucina che vi racconto invece come fare questa marmellata fantastica 🤩 

Qui scrivevo tanto tempo fa di versione con bimby e tradizionale; oggi invece parlo della marmellata avendo a disposizione un termometro digitale da cucina.
Nel corso del tempo si acquisiscono nuove consapevolezze e si arricchisce la conoscenza del proprio sapere , l'esperienza e la pratica portano per fortuna a perfezionamenti del proprio fare.
Il metodo della confettura in generale portata a 105° lo applico ormai a tutte le confetture ma all'arancia non avevo ancora provveduto.
Ho attinto questo metodo seguendo amiche blogger che mi hanno portato a conoscere il metodo di Christine Ferber e in particolare da lei la mia Lalla del 💕. Quando le ho scritto su ig che lei è stata la mia usa ispiratrice non ci credeva, ora se mai dovesse leggere questo post chilometrico se ne ravvedrà  😀
Ovviamente non amando l'uso eccessivo di zucchero nelle confetture in genere ho fatto di testa mia, anche se chi seguendo alla lettera il metodo  Ferber che utilizza pari peso frutta zucchero, assicura che il bilanciamento del gusto sia perfetto.
Non è la prima volta che faccio di testa mia sia ben chiaro! Non vi sottopongo ad un esperimento, ma faccio così ormai da due o tre anni e le confetture sono un successo sempre, quindi fatela e fidatevi  

Ingredienti
1 kg di polpa di arance non trattate 🍊 ( peso netto)
la scorza  ( solo parte gialla) di tre arance 🍊🍊🍊
500 g di zucchero semolato 
il succo di mezzo limone

Cominciamo lavando e spazzolando per bene le arance a cui sottrarremo la buccia, le altre riservate alla marmellata sarà sufficiente lavarle per qualche secondo; con un pelapatate a prelevare la sola parte gialla di tre arance 🍊🍊🍊 e tagliarle finemente a julienne



ora metterle in un pentolino, coprile d'acqua e portare ad ebollizione facendo bollire per dieci minuti. Scartare l'acqua già usata, ricoprire le scorzette con acqua fresca e riportare a bollore per altri dieci minuti; scolare e metter da parte.
Pelare al vivo le arance , tagliarle a piccoli pezzi e dopo aver tolto in nervo centrale che si trova quando si aprono a metà, lasciamo pure la pellicina ed eventualmente scartiamo qualche semino presente.
Raccogliere i pezzi di frutta e il loro succo in una 🥣scodella, dovremo raccoglierne 1 chilo ( escluse le scorzette che pesano davvero pochissimi grammi).
Metter il tutto in una pentola che non sia di alluminio, bassa e larga, unire lo zucchero  ( 50% rispetto al peso della frutta, in modo che possiate farne quanta ne desiderate ricordando questa proporzione). e il succo di mezzo limone 🍋 .
Comprese le scorzette se volete frullarle a quasi cottura, se invece desiderate che restino integre nella marmellata tenetele da parte perchè andranno aggiunte dopo aver frullato come vi sto per raccontare e metter sul fornello.
Mescolare per bene con un cucchiaio di legno , lasciare che le prime bollicine compaiano lungo i bordi della pentola; appena vedremo sobbollire togliamo dal fuoco, versiamo in una scodella 🥣 di vetro e copriamo con carta forno.
Sterilizzare vasetti e tappi (nuovi) e metterli ad asciugare capovolti su un panno pulito fino al momento dell'utilizzo 



Conserviamo per una notte in luogo fresco, va bene anche il frigo una volta raffreddata a temperatura ambiente, al mattino si presenterà cosi 



Versare nella pentola larga e bassa e a fuoco moderato portare a cottura schiumando eventualmente nel caso fosse necessario ( a me non è servito),






 Portare il termometro a 105° e inserire la sonda nella pentola, quando avrà raggiunto 100° togliere dal fuoco e con un frullatore ad immersione passare nella pentola per ridurre in purea la marmellata, frullare fino a raggiungere la consistenza a voi congeniale,  se volete conservare integre le scorzette aggiungetele a questo punto e riportare sul 🔥 fuoco




 riportare al fuoco fino a raggiungere i 105° mescolando spesso, a questo punto  la confettura sarà pronta per essere invasata. Non preoccupatevi se vi sembrerà piuttosto liquida perchè in fase di raffreddamento raggiungerà la consistenza ottimale.
Invasare immediatamente fino all'orlo, tappare e capovolgere per permettere il sottovuoto, coprire i vasetti ed aspettare che raffreddino.
Se per vostra sicurezza volete sottoporre a sterilizzazione basterà immergere i vasetti freddi in pentola protetti da stracci , coprire di acqua e portare a bollore per 15 minuti, raffreddare in acqua quindi riporre in dispensa, si conserva per un anno, anche l'altra senza sterilizzazione a me non ha creato problemi ma capisco che in molti preferiscono procedere alla sterilizzazione e quindi vi indico come faccio io con pesca fragola e albicocca più delicate 




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AUGURI BLOG!! 26 Jan 2021 11:44 PM (4 years ago)

 Il blog compie 12 anni!! 805 post per raccontare di me, di voi, del buon cibo, dei viaggi e di tutto quello che mi appassiona. Grazie infinite a voi che mi seguite con fiducia 💖




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ZUCCA IN SAOR 17 Jan 2021 11:00 PM (4 years ago)



Zucca in tutte le maniere! Non è una novità il fatto che io sia molto attratta dal suo colore e gusto, dalla sua versatilità sia con il dolce che con il salato. E dopo averla provata in tantissimi modi mi mancava la declinazione in versione zucca della preparazione in saor.
Saor nel dialetto veneziano vuol dire "sapore" ed è legato fondamentalmente alla ricetta delle sarde fritte e poi condite con cipolla in agrodolce e pinoli. Ma nella cucina povera il "saor" rappresenta un insaporitore dedicato anche a verdure oltre che pesce e questa versione ne certifica la bontà.
all'origine gli ingredienti del saor erano rappresentati solo da aceto e cipolla ma nel corso dei secoli si sono aggiunte altre spezie e sapori in base al gusto personale.
Ho avuto la fortuna di trovare la zucca varietà butternut, una zucca dalla buccia sottile e la polpa dolce e soda con retrogusto di nocciola. La cercavo da tempo ma qui in Puglia non è molto commercializzata, è più diffusa la violino, simile nella forma ma dalla buccia più spessa e rugosa e una polpa meno profumata. Invece quest'anno appena trascorso, anomalo e da dimenticare ha portato anche qui questa deliziosa piccola zucca e io ne ho approfittato.
Seguitemi in cucina per preparare questa semplice e gustosa ricetta 









 


Ingredienti

800 g. di zucca 

60 g. di uvetta

30 g di pinoli o altra frutta secca a piacimento ( io ho usato nocciole)

1 cipolla di Tropea di media grandezza

olio evo 

1/2 bicchiere di aceto bianco ( anche di mele)

1 bicchiere di vino bianco

sale e pepe

Tagliare abbastanza sottilmente la zucca e stufarla con un po' d'olio in padella fino a renderla morbida, se necessario unire un po' di acqua per portarla alla giusta consistenza, salare e aggiungere una generosa macinata di pepe nero. Ora è il momento di dedicare un po' di tempo alla cipolla. Dopo averla affettata sottilmente stufare in padella antiaderente, sfumare con aceto e vino, far evaporare la parte alcolica quindi unire uva passa e frutta secca, regolare di sale e portare a cottura la cipolla fino a renderla molto tenera. Fare in una pirofila uno strato di zucca, coprire con la cipolla, ancora zucca e finire con la cipolla. Far riposare almeno un paio di ore prima di gustare.





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