
Significato di “assassino”, dal vocabolario Treccani
della lingua italiana:
1.
Chi assassina, chi si è reso colpevole di un assassinio;
2.
(fig.) Chi danneggia persone o cose, per malvagità o inettitudine.
Le parole sono importanti.
Ancora più importante è il vero significato delle parole.
Chi distorce e camuffa il vero significato delle parole per
i propri biechi fini personali è un imbroglione. Cinico e baro, si diceva una
volta.
Significati lampanti.
Un inceneritore è un inceneritore, punto. Non è un termovalorizzatore
né un impianto di generazione e via di questo passo confondendo.
Chi uccide le persone o le danneggia gravemente, “per
malvagità o inettitudine” è un assassino.
Chi sversa veleni mortali nei fiumi, nell’aria o sottoterra
non è un imprenditore, non è un semplice faccendiere: è un assassino.
Chi uccide lentamente, dopo dieci, venti o trent’anni, con
l’amianto, le polveri sottili, i metalli pesanti o simili, sapendo di farlo, è un
assassino, oltre che un vigliacco.
E chi permette tutto questo, ricopre, aiuta, rende lecito
quello che non si potrebbe magari alzando i limiti di legge delle sostanze
nocive, è anch’egli un complice e quindi un assassino.
Un assassino è un assassino, anche senza kalashnikov in
mano, anzi è ancora più insidioso perché nasconde con abilità e col sorriso i
suoi veri obiettivi: i soldi e il potere, schiacciando chiunque si frapponga
allo scopo.
Ma attenzione, l’esperienza di questi anni ci ha consegnato
una grande abilità: sappiamo riconoscere gli assassini, anche quelli in giacca
e cravatta.
E questo significa che la loro vita, quella che vogliono
negare agli altri, sarà sempre più dura.
Una promessa è una promessa.
Fm

VENERDI' 8 APRILE PRESSO L’AULA
CONSILIARE DEL COMUNE DI LANCIANO DURANTE UN’AFFOLLATA CONFERENZA-STAMPA
NUOVO SENSO CIVICO HA PRESENTATO AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE IL PROPRIO
ARTICOLATO PROGRAMMA PER LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DI LANCIANO CHE
E’ STATO CONSEGNATO AI CANDIDATI SINDACO PRESENTI TONIA PAOLUCCI, MARIO
PUPILLO, ERRICO D’AMICO E RICCARDO SOZIO CHIEDENDONE LA SOTTOSCRIZIONE
TOTALE O PARZIALE.
A SOSTEGNO DELLA PARTE RELATIVA
AD UN NUOVO INNOVATIVO SVILUPPO URBANISTICO DELLE CITTA’ E’ INTERVENUTO
COME OSPITE DI NSC IL SINDACO DI TOLLO ANGELO RADICA CHE HA ILLUSTRATO
LA SUA ESPERIENZA DI PIANO REGOLATORE ALLINEATO CON I NUOVI TEMPI,
MENTRE PASQUALE DI NARDO, EX-PRESIDENTE DELLA SANGRITANA, CHE PURTROPPO
NON E’ POTUTO INTERVENIRE DI PERSONA PER IMPEGNI PROFESSIONALI, CI HA
FORNITO UN FILMATO MOLTO SUGGESTIVO DEL PROGETTO DI TRAM-TRENO DA LUI
PRESENTATO ANNI ADDIETRO E CHE NSC SOSTIENE IN PIENO COME UNO DEI
CARDINI PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL TRAFFICO VEICOLARE MOTORIZZATO E
SPOSTARE LA MOBILITA’ SU FORME DI TRASPORTO COLLETTIVE E MENO
INQUINANTI.
IL DOCUMENTO DI 9 PAGINE E’ SUDDIVISO NELLE SEGUENTI SEZIONI
CHE CORRISPONDONO AGLI ARGOMENTI ABITUALMENTE TRATTATI
DALL’ASSOCIAZIONE IN FAVORE DEL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA
COLLETTIVE SIA IN TERMINI DI SALUTE CHE MATERIALI:
PARTE PRIMA:
“LOTTA ALL’INQUINAMENTO URBANO” (traffico motorizzato, impianti di
riscaldamento, impianti industriali, altre forme di inquinamento);
PARTE SECONDA: “CONSUMO DEL SUOLO- EDILIZIA- URBANISTICA”;
PARTE TERZA: “PROPOSTE VARIE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE”;
PARTE QUARTA: “SANITA’ – OSPEDALE”;
DURANTE L’INCONTRO ABBIAMO
SPIEGATO IL SENSO DI QUESTA OPERAZIONE CONSEGUENTE ALLA SCELTA, MOTIVATA
DA RAGIONI DI OPPORTUNITA’ E DI UNA MIGLIORE EFFICACIA DELLA NOSTRA
AZIONE DALL’ESTERNO, DI NON CANDIDARCI DIRETTAMENTE NE’ CON UNA PROPRIA
LISTA NE’ CON NOSTRI ESPONENTI IN ALTRE LISTE.
SOTTOPONENDO IL NOSTRO PROGRAMMA
AI CANDIDATI SINDACO E RENDENDO PUBBLICO IN UN SECONDO TEMPO LE PARTI DA
LORO CONDIVISE E CHE SI IMPEGNANO A REALIZZARE OFFRIREMO AI NOSTRI
ISCRITTI, AI SIMPATIZZANTI ED A TUTTA L’OPINIONE PUBBLICA FRENTANA UNO
STRUMENTO AGGIUNTIVO UTILE PER ORIENTARSI NELLA PROPRIE SCELTE DI VOTO.
LA NOSTRA SPERANZA E’ CHE
CHIUNQUE ARRIVERA’ A GUIDARE LA COMUNITA’ LANCIANESE NEI PROSSIMI ANNI
SI RENDA CONTO CHE LE PROPOSTE ASSAI SENSATE PRESENTI NEL NOSTRO
DOCUMENTO SONO IN MOLTI CASI DELLE SCELTE OBBLIGATE PER EVITARE
L’ULTERIORE DEGRADO DELLE CONDIZIONI ESISTENZIALI CUI ANDIAMO INCONTRO
SE NON SI CAMBIERA’ DRASTICAMENTE ROTTA NEGLI INDIRIZZI
POLITICO-AMMINISTRATIVI E NEGLI STILI DI VITA PERSONALI.
IL NOSTRO IMPEGNO COME SEMPRE
SARA’ QUELLO DI MOTIVARE GLI AMMINISTRATORI E I POLITICI IN GENERE PER
INDURLI A FARE QUESTE SCELTE E DI PRETENDERE CON LA CONSUETA TENACIA CHE
MANTENGANO GLI IMPEGNI PRESI.
A
FINE ARTICOLO RIPRODUCIAMO IL PROGRAMMA NELLA FORMA INTEGRALE CHE SARA’
POSSIBILE CONSULTARE ANCHE NELLA PAGINA DEDICATA CLICCANDO QUI .
NATURALMENTE,
PER L’UNIVERSALITA’ DEGLI ARGOMENTI TRATTATI E DEI PROBLEMI AFFRONTATI,
IL PRESENTE PROGRAMMA PUO’ ESSERE PROPOSTO CON LE OPPORTUNE MODULAZIONI
ANCHE AD ALTRE REALTA’ COMUNALI.
LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI NUOVO SENSO CIVICO
“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio” (Lev Tolstoj
PROGRAMMA PER LE ELEZIONI COMUNALI DI LANCIANO DA PROPORRE ALLA SOTTOSCRIZIONE DEI CANDIDATI SINDACI:
LOTTA ALL’INQUINAMENTO E AL DEGRADO IN DIFESA DELLA SALUTE
DELL’AMBIENTE, DEL BENESSERE DEI CITTADINI E DELLA BELLEZZA DELLA
CITTA’.
–Prima Parte: LOTTA ALL’INQUINAMENTO URBANO
- Traffico veicolare motorizzato
- Impianti di riscaldamento
- Impianti industriali
- Altre forme di inquinamento
PREMESSA
– Il Sindaco deve adempiere secondo legge al ruolo di prima “autorità sanitaria locale” con tutte le responsabilità che ne conseguono per l’applicazione della vasta normativa vigente a salvaguardia della salute pubblica e in difesa dall’inquinamento in tutte le sue forme, primo fra tutti l’art.32 della Costituzione per il diritto alla salute o anche la direttiva della Comunità Europea 96/62/CE del 27/9/96 (recepita dall’Italia con DL 351 del 4/8/99) per la quale si impone di “mantenere la qualità dell’aria ambiente laddove è buona e migliorarla negli altri casi”;
– Il Sindaco, come sollecitato dalla stessa Comunità Europea e recepito dall’Italia nel Dlgs. 152/06, deve avvalersi del “principio di precauzione” nell’adozione di tutti i provvedimenti utili alla protezione dell’ambiente e della salute “anche se la valutazione scientifica del rischio non consente di determinare gli effetti con sufficiente certezza”, esaltando in questo modo l’irrinunciabile valore della prevenzione primaria ambientale,
l’unico strumento efficace per evitare che il sicuro accertamento del
danno dopo 10 o 20 anni dalla sua origine arrivi quando le situazioni
sono ormai irrimediabili ;
– Il Comune di Lanciano ha sottoscritto il 21 novembre 2009 il “Patto dei Sindaci della Provincia di Chieti” (Covenant of Majors) per la strategia 20-20-20 stabilita nel “Protocollo di Kyoto” del 1997 sul riscaldamento globale
con l’obiettivo entro il 2020 di tagliare del 20% le emissioni dei
gas-serra e di ridurre del 20% il consumo di energia adottando una quota
di almeno il 20% dalle fonti rinnovabili;
– le fonti di inquinamento si
sommano tra di loro creando “l’effetto cumulo” che è molto peggio della
semplice somma delle singole parti e che quindi va affrontato nella sua
globalità;
– le scelte in questa direzione non sono più rinviabili
finchè abbiamo ancora qualche piccolo margine di movimento prima che le
incalzanti alterazioni del clima e il conseguente dissesto
idrogeologico non ci obblighino ad adottarne altre ancora più drastiche.
A) INQUINAMENTO DA TRAFFICO
Premesso che:
– L’Italia è ai vertici in Europa per rapporto automobili/abitanti (61 veicoli ogni 100) e addirittura al 6° posto assoluto nel mondo [fonte: Divisione Statistica delle Nazioni Unite dati relativi al 2010];
– l’OMS –Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato come “sicuri cancerogeni” i gas di scarico dei veicoli a motore (tra gli altri benzene, monossido di carbonio, particolato/polveri sottili e ultrasottili, IPA) e la IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul cancro dell’OMS, ha stabilito nel 2013 che l’inquinamento atmosferico nel suo complesso è sicuramente cancerogeno per gli esseri umani;
– l’Italia nel 2012 ha conseguito tra i 28 Paesi dell’Unione Europea il triste primato di numero di morti premature causate dall’inquinamento dell’aria (rapporto AEA – Agenzia Europea dell’Ambiente);
– il traffico veicolare motorizzato rappresenta la principale fonte di inquinamento dell’area urbana di Lanciano a
causa dell’enorme transito certificato dai rilevamenti del 2012 in
preparazione del Piano Generale del Traffico Urbano che hanno
documentato la spropositata cifra media di 50/60mila veicoli in entrata e uscita dal centro città ogni giorno;
– lo studio sulla qualità dell’aria effettuato nel 2010
con i più avanzati sistemi scientifici (biomonitoraggio e IBL) dal
Consorzio Mario Negri Sud per conto della Provincia di Chieti ha evidenziato per l’area urbana di Lanciano i risultati peggiori di tutta la provincia;
– di conseguenza la principale e
più efficace forma di contrasto all’inquinamento dell’aria consiste
nella drastica riduzione del carico di traffico sulla Città e lo
spostamento della mobilità verso forme più sane e sostenibili attraverso
politiche mirate di incentivazione/disincentivazione;
Considerate tutte le conseguenze positive della riduzione dei volumi di traffico sulla Città che sono:
– il netto miglioramento della qualità dell’aria
con l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e anche acustico e la
riduzione di tutte le patologie e malattie spesso mortali conseguenti
(cancro polmonare, leucemie, infarto e patologie cardio-vascolari,
infezioni alle vie respiratorie, enfisemi, asme, bronchiti e allergie
soprattutto infantili) con un netto risparmio anche sui costi per le cure conseguenti a carico del Servizio Sanitario Nazionale finanziato dalla spesa pubblica e quindi da tutti i contribuenti;
– il deciso elevamento delle condizioni di vivibilità, socialità e sicurezza
negli spostamenti all’interno dell’area urbana di cui beneficierebbe
anche chi ha la necessità irrinunciabile di usare l’auto privata per
motivi di lavoro o di servizio;
– la possibilità di liberare ampi spazi dall’ingombro automobilistico
e restituire al loro splendore tanti luoghi artistici e di valore
culturale attualmente oltraggiati dalla presenza delle auto (con il caso
emblematico di Santa Maria Maggiore) e di conseguenza rendere più attraente la Città ai visitatori esterni con l’aumento dei flussi turistici;
– il notevole risparmio di risorse pubbliche attualmente indirizzate alle costosissime infrastrutture dedicate alle auto
(parcheggi, strade, rotatorie, ecc.) che diventerebbero superflue vista
la drastica riduzione degli utenti. Se si considera che ogni singolo
posto auto nei parcheggi coperti o scoperti viene a costare tra i 10 e i
15 mila €. o che le rotatorie più grandi variano tra i 500 mila e i 2,5
milioni di €. mentre una pista ciclabile low cost arriva al massimo a 20mila €. per km. ci rendiamo conto di come si
potrebbero liberare enormi risorse verso realizzazioni nel campo della
mobilità alternativa, del miglioramento delle condizioni di vita urbana e
del prioritario abbattimento delle barriere architettoniche;
– l’altrettanto notevole risparmio privato con
la riduzione o eliminazione degli elevati costi derivanti dalla
proprietà individuale dell’auto (acquisto, manutenzione, carburanti,
assicurazione, tasse, ecc). Il Ministero Infrastrutture e trasporti nel
2012 ha rilevato un aumento poderoso di tali spese negli ultimi 20 anni,
in particolare +170% per i carburanti, +128% per la manutenzione
ordinaria, +202% per l’assicurazione RCA, + 198% per i pedaggi
autostradali. Il “Copenhagen Bicycle Account” ha calcolato che
ogni km. pedalato genera un beneficio di 16 centesimi per la società,
mentre ogni km. in auto provoca un danno di 10 centesimi.
Considerato che diventa sempre più urgente il trasferimento del trasporto di persone e merci dalla gomma alla rotaia
e ritenendo fondamentale utilizzare in quest’ottica le risorse della
Società Sangritana che è l’unica ad avere concrete possibilità di
crescita economica all’interno di una programmazione di lungo periodo, a
patto che muti l’atteggiamento di sudditanza e dipendenza dalle
Ferrovie dello Stato,
PROPONIAMO I SEGUENTI
PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO, molti dei quali a costo zero o a
bassissimo impegno di spesa e immediata applicabilità, che devono far parte di una politica complessiva coerente, coordinata e di lungo periodo per la quale occorrerebbe all’interno dell’Amministrazione Comunale una cabina di regia centralizzata che esamini preventivamente tutti gli interventi proposti e l’attività dei vari assessorati per controllare che siano compatibili con il programma complessivo:
- l’utilizzo dell’ex-tracciato ferroviario come metropolitana di superficie (tram-treno) in sinergia con la Società Sangritana e predisposizione di carrozze riservate al trasporto delle biciclette. La Sangritana, con il suo rilevante patrimonio anche di infrastrutture, è
decisiva per una politica non solo di mobilità urbana ma anche di
trasporto merci, di soluzione del pendolarismo e di sviluppo del turismo
interno e costiero;
- l’istituzione di aree di scambio ed intermodalità auto private/mezzi collettivi (bus-navetta, tram-treno Sangritana, taxi collettivi, ecc) o a noleggio (bici elettriche e tradizionali, “car-sharing” con mezzi elettrici) in zone esterne al perimetro urbano,
valutando la possibilità di utilizzare a tale scopo aree industriali o
artigianali e capannoni dismessi o di accordarsi con i centri
commerciali per l’uso dei loro parcheggi;
- la coordinata conversione a senso unico delle principali strade di attraversamento urbano con la contemporanea installazione di rallentatori e l’ampliamento dei marciapiedi,
per favorirne il decongestionamento da traffico, il miglioramento delle
condizioni di salubrità, la più sicura transitabilità di pedoni e mezzi
alternativi (biciclette, bici elettriche, mezzi di trasporto
collettivi) e la riduzione dell’incidentalità da velocità. A tali scopi è
di sicura efficacia l’istituzione all’interno del perimetro urbano del limite di velocità a 30 km/h;
- la definitiva chiusura al traffico e pedonalizzazione del centro Città (Corso Trento e Trieste fino ai Viali, Corso Roma) adeguadamente riadattato e arredato come polo attrattivo con la progressiva rapida estensione a tutti quartieri del Centro storico ed alle zone attualmente ZTL;
- il potenziamento del servizio di “bike-sharing” con
l’aumento progressivo di mezzi e stazioni di noleggio e il
miglioramento della loro manutenzione e conservazione attraverso
l’immediata e indispensabile installazione di pensiline per la
protezione delle bicicltte dalle intemperie;
- l’estensione rapida e progressiva delle piste ciclabili fino a creare una rete integrata che
le colleghi sia tra di loro (compreso l’anello già esistente nel
quartiere Santa Rita) che con i principali punti di interesse della
Città (Municipio, scuole, giardini pubblici, poste e uffici pubblici,
esercizi commerciali, ecc.);
- l’aumento di percorsi pedonali adeguatamente segnalati e protetti a sevizio anche di disabili e portatori di handicap e la parallela prioritaria operazione di abbattimento di tutte le barriere architettoniche all’interno dell’area urbana;
- l’adozione di un provvedimento urgente per agevolare e rendere
sicuro l’attraversamento pedonale attualmente rischiosissimo all’imbocco
del quartiere Santa Rita su via per Treglio (nei pressi della cava) con l’installazione di rallentatori e di un semaforo pedonale a richiesta;
- il potenziamento e miglioramento dei mezzi pubblici con la loro progressiva elettrificazione e adozione di propellenti meno inquinanti;
- politiche per incentivare e premiare lo spostamento individuale verso una mobilità sostenibile (a piedi, in bici, sui mezzi pubblici o con il “car pooling”, la condivisione dell’auto) favorendo la diffusione dei nuovi strumenti a disposizione (come l’applicazione gratuita per telefonini “WECITY”)
che consentono di verificare esattamente le pratiche virtuose e
premiarle con dei regali conformi alle finalità del progetto
(abbonamenti al “bike-sharing” o ai mezzi pubblici, biciclette o
accessori vari, ingressi al cinema o al teatro, ecc.) o con agevolazioni
di ogni genere (riduzione o abolizione di tasse e tariffe comunali,
ecc.);
- la progressiva elettrificazione del parco macchine comunale;
- installazione di colonnine ad uso pubblico per la ricarica dei mezzi elettrici;
- l’organizzazione di manifestazioni pubbliche e incontri
nelle scuole e nei quartieri per spiegare temi e obiettivi a sostegno di
una mobilità più sana e sicura nella prospettiva di un deciso cambio degli stili di vita individuali;
- il confronto e coinvolgimento continuo delle parti più attive della società civile
in forma associativa o individuale, di medici, pediatri, tecnici e
specialisti per una sempre maggiore compartecipazione e condivisione
delle scelte;
- la rimodulazione dei tempi della Città (orari di scuole, uffici pubblici, esercizi, ecc.) attraverso l’adozione del PTO- Piano Territoriale degli Orari;
- la destinazione “di scopo” degli introiti derivanti dalle soste a pagamento verso il potenziamento della mobilità alternativa non inquinante e la valorizzazione degli spazi verdi e dell’arredo urbano;
- l’abbandono di qualsiasi ulteriore costoso intervento infrastrutturale in favore delle auto e della loro proliferazione
(parcheggi di ogni tipo soprattutto all’interno della Città, rotatorie e
strade), che diventerà inutile dopo la drastica riduzione dei volumi di
traffico a seguito dei provvedimenti proposti, e spostamento
delle ingenti risorse liberate verso il potenziamento della mobilità
alternativa e del miglioramento della qualità della vita nell’area
urbana;
- la riduzione del transito delle auto determinerà l’immediata
aumentata disponibilità dei numerosi parcheggi già esistenti senza costi
aggiuntivi e comunque nel caso si ponesse la necessità
irrinunciabile della creazione di parcheggi all’esterno dell’area urbana
con lo scopo dichiarato di liberare definitivamente spazi alla
circolazione delle auto, si provvederà contemporaneamente (“saldo zero”)
al rispristino a verde pubblico di uno spazio delle stesse dimensioni
asfaltato o impermeabilizzato utilizzato in precedenza per altri usi
(area di sosta, ecc.);
- controlli periodici sulla conformità delle emissioni dei mezzi pubblici e privati;
- il monitoraggio permanente della qualità dell’aria e dell’ambiente utilizzando strumentazioni adeguate capaci di intercettare le principali e più diffuse sostanze inquinanti come ad esempio polveri sottili e diossine;
- la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la ASL locale per uno “screening” socio-sanitario collettivo e permanente su malattie e patologie legate all’inquinamento ambientale;
- controlli quotidiani sull’osservazione delle norme di circolazione e sicurezza delle auto (guida sotto l’effetto del telefonino, ecc.) e di rispetto della mobilità dei soggetti più vulnerabili (odiosi parcheggi davanti agli scivoli, sui marciapiedi o indebitamente negli spazi riservati ai portatori di handicap);
- l’istituzione di aree di rispetto davanti alle scuole,
vista la casistica di incidenti anche gravi che hanno coinvolto i
bambini (ad es. nel quartiere Santa Rita), con la limitazione della
velocità a 30 km/h, l’installazione di rallentatori nei pressi degli
ingressi e incentivazione del trasporto collettivo sia pubblico che
privato (anche in accordo tra genitori) per condurre gli studenti a
scuola.
B) INQUINAMENTO DA IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Premesso che:
– non è più rinviabile
l’avviamento di un deciso processo di riduzione, risparmio ed
efficientamento delle fonti energetiche privilegiando le forme meno
inquinanti o ad impatto zero che migliorino il bilancio finale di
emissioni di CO2 in atmosfera;
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO
- incentivi al risparmio, all’isolamento termico ed all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati con la contemporanea riduzione del consumo di combustibili per il loro riscaldamento;
- incentivi per l’utilizzo di impianti di produzione
dell’elettricità e di riscaldamento rispettosi della salute e
dell’ambiente come il fotovoltaico, il solare termico e il mini-eolico;
- indicazione a mantenere la temperatura interna di abitazioni ed edifici privati non oltre i 20 gradi ed adozione di questo limite in tutte le strutture pubbliche (uffici, scuole, ecc.);
C) INQUINAMENTO DA IMPIANTI INDUSTRIALI
Premesso che:
– L’intero Abruzzo e l’area
frentana in particolare subiscono da anni un attacco inaccettabile alla
salute ed all’economia locale atraverso continui tentativi di installare
impianti insalubri e nocivi (in prevalenza inceneritori di tutti i tipi mascherati da impianti a biomasse e biogas o di cosiddetta “termovalorizzazione” dei rifiuti);
– diversi impianti di questo tipo sono
stati messi più volte sotto sequestro a dimostrazione di quanto fossero
fondati i rischi e i pericoli più volte segnalati e le preoccupazioni delle Comunità locali che da anni si battono tenacemente in opposizione a questa deriva;
– tutte le combustioni di qualsiasi tipo e natura emettono sostanze cancerogene;
– il Sindaco è tenuto al rispetto vincolante delle normative per impedire il peggioramento della qualità dell’aria come
previsto dalla già richiamata direttiva della Comunità Europea 96/62/CE
del 27/9/96 (recepita dall’Italia con DL 351 del 4/8/99) per la quale
si impone di “mantenere la qualità dell’aria ambiente laddove è buona e migliorarla negli altri casi”,
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO
- il Sindaco impegna la propria Amministrazione a non
permettere ed ostacolare in tutti i modi la realizzzione di impianti
inquinanti di ogni genere sul proprio territorio e di
adoperarsi perchè facciano altrettanto i Comuni vicini, poichè, com’è
evidente, i fumi nocivi non hanno confini o barriere ma si muovono
spinti dal vento in tutte le direzioni anche per centinaia di km.. In
particolare ci si adopererà con ogni mezzo per impedire l’installazione
dell’impianto/inceneritore di rifiuti speciali in progetto nella Val di
Sangro tra i Comuni di Sant’Eusanio e Lanciano e
l’impianto/inceneritore per il trattamento degli pneumatici fuori uso in
progetto nella zona industriale di Lanciano località Cerratina;
- Il Sindaco, anche nell’ottica di sbarrare la strada a
qualsiasi ipotesi di inceneritore di rifiuti, impegna la propria
Amministrazione a proseguire nel pieno sostegno al “modello ECOLAN” che
significa riduzione dei rifiuti, rivalorizzazione dei materiali,
riparazione e riuso e che ha dimostrato come la Cittadinanza, se
opportunamente informata e motivata, sia pienamente partecipe e
collaborativa comprendendo gli scopi finali di miglioramento per tutti
del benessere fisico e materiale.
D) ALTRE FORME DI INQUINAMENTO
- INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO: adozione ed applicazione di un “Piano Antenne” che
individui finalmente aree per l’installazione e la concentrazione dei
ripetitori lontano da obiettivi sensibili quali scuole e centri
sportivi, ospedali e case di riposo, aree densamente abitate, ecc., vista
la classificazione nel 2011 da parte dello IARC (Agenzia Internazionale
di Ricerca sul Cancro dell’OMS) dei campi elettromagnetici come
“cancerogeni di classe 2B” ed il noto aumento delle leucemie tra i residenti negli immediati dintorni degli elettrodotti;
- TUTELA DELL’ACQUA E DEI FIUMI (Sangro, Feltrino): predisposizione di provvedimenti
urgenti per combattere seriamente le discariche abusive e il taglio di
alberi e vegetazione lungo i corsi d’acqua e per il potenziamento e
l’efficientamento dei depuratori. L’acqua deve rimanere un bene
comune gestito dagli enti pubblici, va protetta attraverso il risparmio
e la razionalizzazione della sua distribuzione, la salvaguardia e il
risanamento dei bacini idrici, il miglioramento del sistema degli
acquedotti, il trattamento e il riciclo delle acque reflue. Mai più si
dovrà ricorrere all’istituto della deroga che ha permesso di destinare
al consumo umano acque con elevati livelli di sostanze tossiche e
cancerogene;
- CONTRATTO DI FIUME DEL FELTRINO: prosecuzione dell’attività
di programmazione strategica e negoziata per il risanamento e la tutela
del corso d’acqua di cui il Comune di Lanciano è capofila accelerando nella direzione già approvata di trasformare il “Contratto di fiume del Feltrino” in PST- Piano Speciale Territoriale, previsto dalla Legge Urbanistica regionale vigente, molto più utile ed efficace ai fini dell’obiettivo;
- AMIANTO: censimento della presenza di amianto all’interno della Città (coperture di edifici privati e pubblici, ecc.) obbligando alla rimozione in caso di accertata elevata pericolosità dovuta al degrado dei materiali e in generale incentivandone la sostituzione (preferibilmente con pannelli solari);
- PESTICIDI/PRATICHE AGRICOLE: campagna di
dissuasione dall’uso indiscriminato di pesticidi e fitofarmaci in
agricoltura e di incentivazione al lavoro giovanile in questo settore
facilitando la costituzione di piccole aziende agricole operanti nel
settore delle coltivazioni biologiche. Valorizzazione delle produzioni
locali di qualità fornendo ai coltivatori un sempre più facile accesso
diretto al mercato per i loro prodotti;
- BONIFICA URGENTE DELLA EX-DISCARICA DI SERRE e lotta senza quartiere a tutte le discariche abusive sull’intero territorio comunale e lungo i corsi d’acqua.
– Seconda Parte: CONSUMO DEL SUOLO/EDILIZIA/URBANISTICA
Premesso che:
– l’Unione Europea ha stabilito lo stop assoluto al consumo di suolo entro il 2050 indicando principi e direzione verso la quale si devono incamminare i singoli Stati;
– in Italia ogni minuto vengono cementificati e asfaltati 8 mq di territorio
(dati ISPRA 2014) e la percentuale di suolo già impermeabilizzato
raggiunge il 7,5% della superficie nazionale contro una media del 4,3%
dei Paesi UE;
– la cementificazione selvaggia
con i conseguenti consumo, impermeabilizzazione ed erosione dei suoli è
la principale causa del dissesto idrogeologico e dei disastri ambientali (frane, alluvioni, siccità) portatori di gravi perdite di vite, ricchezze naturali e beni materiali;
– la legge nazionale che permette
l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente ha
favorito questa deriva portando diversi Comuni a svendere letteralmente
il proprio territorio per “fare cassa”;
– negli stessi ambienti
dell’edilizia vi è ormai consapevolezza che l’unica strada percorribile
capace di dare lavoro diffuso e certo alle piccole e medie imprese non
sono le grandi opere ma i lavori di recupero e ristrutturazione edilizia
e di efficientamento energetico degli edifici (isolamento
termico, ecc.). Vi è un patrimonio edilizio smisurato, vecchio di oltre
50 anni, che ha urgente bisogno di interventi di questo genere, senza
che si vada ulteriormente ad aumentare volumi, cubature e
impermeabilizzazioni dei terreni. Testimoniananza di questa nuova
sensibilità è il documento congiunto “Costruire il futuro” stipulato
tra Legambiente e le organizzazioni sindacali degli edili di
CGIL-CISL-UIL che va esattamente nella direzione dell’innovazione e
sostenibilità nel settore edilizio. Dal 1998 ad oggi sono stati
realizzati oltre 9 milioni di interventi di recupero edilizio
grazie alle detrazioni fiscali e dal 2007 circa 2,5 milioni di
efficientamento energetico con vantaggi straordinari in termini di
cantieri aperti e opportunità per le famiglie e per il lavoro;
– nella nostra zona esistono già esperienze lungimiranti in questa direzione come il Comune di Tollo che ha adottato un Piano Regolatore innovativo ed allineato con i nuovi tempi con “l’obiettivo
di trasferire al territorio oggetto di trasformazione, caratteri di
qualità ambientale a livello urbanistico e architettonico che consideri
la compatibilità ambientale degli interventi, l’efficienza energetica,
il comfort abitativo ed il benessere dei Cittadini” e ha redatto la “Carta di Tollo”,
un’enunciazione stringente di principi per la pianificazione
sostenibile del territorio sottoscritta oltre che dagli Enti pubblici
come la Regione stessa e l’ANCI- Abruzzo, anche dagli ordini provinciali
di ingegneri, geometri, agronomi, agrotecnici e geologi;
– il “modello Tollo” con gli opportuni
adeguamenti alle dimensioni ed alle specificità del proprio territorio
può essere punto di riferimento e di programmazione anche per il Comune
di Lanciano, considerata tra l’altro l’altissima percentuale di
immobili vuoti (sfitti invenduti o semi-abbandonati), presenti
nell’intera area,
PROPONIAMO I SEGUENTI PROVVEDIMENTI UTILI ALL’OBIETTIVO
che è quello prioritario e non più rinviabile di cambiare radicalmente
il modello di sviluppo urbanistico delle nostre Città avviando un
processo di “rigenerazione urbana” che determini anche un deciso
abbassamento dei livelli di inquinamento:
- Indizione di bandi locali per l’agevolazione del recupero e
delle ristrutturazioni edilizie, dell’efficientamento energetico e
dell’adeguamento alla sicurezza statica e sismica degli immobili privati
privilegiando materiali e strumenti innovativi messi a disposizione dalla “bioedilizia”. I recuperi e le ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente, eseguiti preferibilmente secondo le norme di bio-edilizia del “Buon costruire”, verranno favoriti e premiati
ad esempio attraverso adeguate esenzioni fiscali, riduzione o
cancellazione degli oneri di urbanizzazione o di altra natura, forme
agevolate di finanziamento, ecc. Analoga operazione di recupero verrà
svolta per gli edifici pubblici;
- Porsi l’obiettivo tendenziale, richiesto dalla stessa Comunità Europea, del “consumo netto di suolo zero”, che non significa congelare l’infrastruttura urbana impedendo in assoluto di occupare nuovo territorio, ma consente
l’occupazione di spazi liberi solo ed esclusivamente quando avvenga a
saldo zero, de-sigillando o ripristinando ad usi agricoli o seminaturali
aree di pari superficie in precedenza urbanizzate e impermeabilizzate.
E’ questa una strategia fondamentale che introduce anche nella
pianificazione urbanistica e territoriale il principio del riciclo e
dell’economia circolare;
- Nell’ottica della tutela del paesaggio e del contrasto al dissesto idrogeologico fermare
con opportuni provvedimenti il consumo di suolo agricolo rendendo di
fatto inedificabili e impermeabilizzabili con interventi di altro genere
campagne e ambiti naturali escludendo dalla previsione di nuovi
insediamenti le aree che presentano specifiche qualità naturali e
paesaggistiche;
- Combattere l’impermeabilizzazione dei suoli in ambito urbano
privilegiando e favorendo (con un processo di graduale sostituzione)
l’utilizzo di materiali di copertura permeabili che garantiscano il
drenaggio e l’invarianza idraulica ;
- Estensione delle aree verdi pubbliche e creazione di un
grande polmone verde al centro della Città con l’unificazione e
pedonalizzazione definitiva dell’area dell’ex-Ippodromo-Viali e quella
della Villa Comunale attraverso un’operazione di
ripiantumazione di alberi ad alto fusto e la rimozione del manto
stradale con risistemazione a verde del tratto di Viale Rimembranze che
divide ex-ippodromo e Villa Comunale;
- Grande operazione di piantumazione diretta negli
spazi pubblici dei quartieri e incentivazione ad analoghe pratiche negli
spazi privati in modo da rendere la Città più vivibile, sana e bella;
- Censimento degli alberi “monumenti viventi” presenti nel territorio comunale e provvedimenti per la loro tutela e conservazione nelle migliori condizioni;
- Lotta concreta ed efficace all’abusivismo edilizio.
– Terza Parte: PROPOSTE VARIE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
- Istituzione delle “sentinelle ambientali” volontarie di “prevenzione civile”
che controllino il territorio comunale con la doppia funzione di
invitare i cittadini al rispetto del bene comune e di segnalare
disfunzioni, anomalie e pratiche illegali in questo ambito;
- Riforma e rilancio della “Consulta per l’Ambiente di Lanciano” provvedendo tra l’altro alla fondamentale modifica regolamentare che ne renda obbligatoria la consultazione e l’espressione di un parere
su tutti gli argomenti di sua competenza prima che essi passino in
Giunta o Consiglio Comunale, pur rimanendo un organismo consultivo e non
vincolante;
- favorire ed estendere l’esperienza dei cosiddetti “orti urbani” e l’adozione da parte dei cittadini di aree verdi da mantenere nelle migliori condizioni a beneficio dell’intera Comunità.
– Quarta Parte: SANITA’/OSPEDALE
Premesso che:
– a partire dalla costituzione
dell’azienda sanitaria locale provinciale, istituita dal centrodestra
alla fine del 2009, e dal programma operativo (decreti 44 e 45 del
commissario ad acta nel 2010 fino al decreto 112 del 2013), si assiste
ad una progressiva perdita di ruolo e di efficacia della sanità pubblica
causata da una difficoltà di controllo dell’andamento economico e
finanziario dell’azienda sanitaria;
– la chiusura progressiva dei piccoli
ospedali non ha determinato risparmi determinanti né riassetto
funzionale, anche perché avvenuta in assenza di misure alternative;
– l’alibi costituito dalle esigenze di
bilancio è decisamente smentito dagli andamenti stessi del bilancio
sanitario della regione;
– la classe politica regionale non si è
mai assunta l’onere di predisporre l’unica misura che avrebbe consentito
una pianificazione razionale della risposta al bisogno di salute
redigendo un nuovo piano di rientro e conseguentemente un nuovo piano
sanitario che avrebbero consentito l’uscita dal commissariamento come
previsto dalla Legge di stabilità del 2010;
– lo stesso sbandierato trasferimento
delle risorse nella cosiddetta medicina del territorio ha prodotto un
proliferare di sigle (uccp, ospedali di comunità, case della salute)
assolutamente inadeguate, così com’è fenomeno incontestabile il
proliferare indiscriminato di strutture private;
– già una parte crescente (il 40%) della
popolazione non è in grado di curarsi, così come una notevole massa di
cittadini non è in grado di acquistare farmaci;
– la logica dei patti per la salute e dei decreti governativi è estremamente pericolosa;
– trovare una risposta a questi problemi
non è semplice ma è un dovere preciso dal responsabile primo della
salute dei suoi concittadini ossia il Sindaco,
PROPONIAMO CHE:
- il Sindaco di Lanciano si adoperi affinchè funzionino e
siano di effettivo pungolo nei confronti della Regione sia l’”Assemblea
dei Sindaci”, sia soprattutto il “Comitato ristretto dei Sindaci”
con una decisa azione di intervento concreto nella definizione dei
piani strategici e nella correzione radicale degli indirizzi, comuni al
centro-destra e al centro-sinistra, della politica di tutela della
salute;
- si punti al potenziamento di ruolo e strutture dell’ospedale cittadino
che non è pura rivendicazione campanilistica ma rappresenta la difesa
di un presidio esistente che, abbandonando irrealizzabili e velleitari
sogni di delocalizzazione della struttura, va perseguita tenacemente se
non se ne vuole il progressivo impoverimento e svuotamento.
Io sottoscritto/a candidato/a
alla carica di Sindaco/a della Città di Lanciano dichiaro di
sottoscrivere e impegnarmi all’adozione prioritaria e vincolante dei
seguenti provvedimenti proposti nel presente documento:
– [_] l’intero programma proposto in tutte le sue parti;
– [_] l’intero programma della parte “LOTTA ALL’INQUINAMENTO”;
– [_] i seguenti punti della prima parte “Lotta all’inquinamento”:
Inquinamento da traffico: n°______________________________________
Inquinamento da impianti di riscaldamento: n°______________________
Inquinamento da impianti industriali: n°____________________________
Altre forme di inquinamento: n°___________________________________
– [_] l’intero programma della parte “Consumo del suolo/Urbanistica/Edilizia”
– [_] i seguenti punti della seconda parte “Consumo del suolo”: n°____________
– [_] l’intera terza parte “Proposte varie per la tutela dell’ambiente”
– [_] i seguenti punti della terza parte “proposte varie”: n°____________________
– [_] la quarta parte “Sanità/Ospedale”
– [_] inoltre, come strumento di
chiarezza e trasparenza nei confronti della Cittadinanza, prima delle
elezioni renderò noti i nominativi degli Assessori della mia Giunta.
FIRMATO Il Candidato/a

PER IL PROGRAMMA COMPLETO CLICCA QUI .
A Lanciano è in corso
un’esperienza credo unica nel panorama italiano: un intero mese di
incontri, spettacoli, dibattiti e mostre con al centro il tema della
“Resistenza”, quella di ieri che è a fondamento della
nostra libertà e delle istituzioni democratiche, ma anche e soprattutto
quella di oggi che significa opposizione continua all’ingiustizia ed al
malaffare.
Perché la celebrazione dell’evento
storico fondante della nostra società non basta da sola a conservarlo
nello spirito con cui è nato ma solo mantenendo sempre viva e militante
quell’idea si rende giustizia al passato ma soprattutto lo si proietta
verso il futuro non solo nostro ma dell’umanità intera.
Perché questo è il tema oggi: l’umanità,
il suo significato reale e l’intreccio tragico e indegno con
l’immigrazione e lo strapotere del profitto a tutti i costi che la sta
snaturando sotto i nostri occhi.
Per questo grazie a tutti gli organizzatori ma soprattutto alle ragazze e ai ragazzi di Zona 22 e Uallò Uallà
che ci ricordano quotidianamente come questa non può e non deve essere
la realtà alla quale rassegnarci, quella del filo spinato alle frontiere
e del cuore inaridito dalla bieca difesa di patetici privilegi o
presunti tali.
La Resistenza contiene dentro di
sé “esistenza” che non significa semplice sopravvivenza ma dignità,
giustizia e parità di diritti e doveri per tutti. Lo scrivo e mi sembra banale, scontato, ma purtroppo lo stiamo dimenticando in fretta.
Ecco un altro merito di questo mese che dura una vita: il ricordo, non quello sterile, momentaneo, celebrativo del “giorno di”,
ma quello che ti da la forza della conoscenza, lo strumento più
importante per sconfiggere il giogo dell’ignoranza e del servaggio.
Resistenza verso chi ci toglie la dignità del lavoro, ci sottrae salute e speranze, ci relega al ruolo di numeri e statistiche: abbiamo subito una possibilità di resistenza il prossimo 10 aprile per sventare l’incubo di un mega-inceneritore (c.d. “pirogassificatore”) in progetto in Val di Sangro tra Lanciano e Sant’Eusanio.
Non perdiamo l’occasione di resistere a chi non vuol farci esistere, ora e sempre.
Franco Mastrangelo – NSC

E’ ormai evidente che il Referendum del
17 aprile sulle trivelle ha assunto un significato che va ben oltre la
questione parziale che affronta (la durata delle concessioni già
esistenti in mare entro le 12 miglia). Se fosse passato l’intero blocco
dei quesiti richiesti il ragionamento sarebbe stato più completo ed
efficace, ma anche così non bisogna sottovalutare l’appuntamento:
E’ IMPORTANTE ANDARE A VOTARE, E’ IMPORTANTISSIMO ANDARE A VOTARE SI’
ED E’ DECISIVO CONVINCERE CHIUNQUE A RECARSI ALLE URNE per raggiungere
il quorum del 50% dei votanti e dare un segnale forte e chiaro a tutti gli ipocriti ed i ladri di democrazia smascherati da questa vicenda.
Prendiamo il caso di Renzi, del suo Esecutivo e della gran parte del partito che guida, il PD.
Per uno che governa con le incessanti scudisciate dei voti di fiducia,
umiliando ed esautorando delle sue principali funzioni il Parlamento, è
chiaro che lo strumento referendario, emblema di una qualche residuale
forma di “democrazia diretta”, rappresenta un intralcio, un fastidio,
roba da fannulloni perditempo.
Ne conseguono tutti gli atti utili a sabotarlo,
a cominciare dalla fissazione della data, il 17 aprile, evitando così
l’accorpamento con le amministrative che, oltre ad un risparmio netto
per le casse dello Stato di diverse centinaia di milioni, avrebbe
significato il quasi sicuro raggiungimento del quorum. Troppo rischioso.
E che questo fosse l’obiettivo principale
lo dimostra la recente presa di posizione ufficiale del PD nazionale,
partorita dalla coppia Serracchiani-Guerini in assenza di quasiasi
minimo dibattito interno, che invita all’astensionismo. Incredibile.
Incredibile che una forza
politica che in ogni momento si fa alfiere e custode della
“responsabilità istituzionale” che rappresenta in qualità di principale
forza di Governo ed espressione del Capo dell’Esecutivo, si adoperi
sfacciatamente per lo smantellamento di uno degli strumenti-cardine
della Democrazia. Ulteriore riprova ne è la vergognosa totale
mancanza di considerazione da parte del Governo dei risultati del
referendum sull’acqua bene comune.
Se poi uniamo questi tasselli alla pessima riforma della Costituzione all’orizzonte, la preoccupazione cresce a dismisura.
Con questo referendum vengono smascherati
anche la vocazione vecchia dei giovani rampanti renziani in favore di
petrolieri, energie fossili e antichità del genere e il vero significato
alla base delle scelte anti-Ombrina inserite nella recente Legge di
Stabilità. Scelte dovute evidentemente non a coerenti convinzioni
politiche ma fatte solo perché imposte dalla fortissima pressione
dell’opinione pubblica, con l’Abruzzo decisivo in prima linea.
Facendo un pessimo servizio alla
Politica, attività nobile per eccellenza, la maggior parte dei politici
odierni sembra non avere idee proprie ma è pronta a sposare quelle che
gli sembrano più utili a rinforzare la posizione occupata in quel
momento (maggioranza/opposizione, di lotta o di governo…).
EBBENE, SE RIUSCISSIMO A PORTARE QUESTO
GRANDE SI’ AL REFERENDUM OLTRE LA SOGLIA DEL 50% NON SOLO CONTRIBUIREMMO
A SALVARE IL MARE E IL FUTURO DI TUTTI, MA OTTERREMMO IL RISULTATO,
FORSE ANCORA PIU’ IMPORTANTE, DI ARGINARE I FURTI DI DEMOCRAZIA E GLI
INFANGATORI DELLA POLITICA, QUELLA VERA E BELLA DA PRATICARE.
fm

Perché iscriversi a “Nuovo Senso Civico”?
Perché è la miglior polizza sulla salute in circolazione.
Perché siamo quelli che dicono sempre SI: sì alla Vita, sì al
benessere generale, sì alla salvaguardia dei beni comuni e naturali, sì
alla strenua difesa dei soggetti più colpiti dai danni ambientali,
bambini per primi, sì alla giustizia sociale senza sopraffazioni.
Perché ogni giorno ti chiedono soldi e finanziamenti per curare
patologie di ogni genere mentre noi lottiamo affinché le malattie
vengano eliminate alla fonte il più possibile.
Perché siamo convinti che per avere risultati concreti bisogna agire
efficacemente sulle cause e non inutilmente sugli effetti: perché
prevenire a tutti i livelli, soprattutto su quello primario ambientale,
non solo è molto meglio che curare, ma spesso è decisivo.
Perché ci battiamo senza sosta contro tutte le nefaste forme di
inquinamento dell’aria e dell’acqua, del mare e della terra che ci
vogliono imporre i tanti speculatori senza scrupoli in circolazione e i
loro alleati fuori e dentro i “palazzi”.
Perché siamo sempre stati in prima linea nelle tante battaglie vinte,
ultima quella esaltante per cancellare dal nostro orizzonte “Ombrina
Mare”.
Perché i fossili, compreso le energie, lasciamoli in pace nei musei e
sotto terra e facciamoci aiutare dai nostri migliori alleati, il sole e
il vento.
Perché abbiamo impedito ed ostacolato in tutti i modi i micidiali
inceneritori spesso camuffati da centrali a biomasse, biogas, impianti
vari di trattamento o “termovalorizzatori” e proprio per questo
sosteniamo una politica radicale di riduzione, riciclaggio spinto e
riuso dei rifiuti di ogni genere.
Perché ogni giorno ci battiamo come leoni per migliorare la qualità
della vita di tutti, rendendo le Città luoghi più sani, vivibili e
sociali.
Perché questo abbiamo sempre fatto e questo continueremo sempre a fare.
Perché giudichiamo politici e amministratori senza alcuna sudditanza
non per le bandiere che sventolano ma per quello che realizzano.
Perché la lotta paga mentre l’indifferenza uccide, l’ignoranza rende schiavi mentre la conoscenza forti e inattaccabili.
Perché “la libertà è partecipazione” e la partecipazione è libertà.
Perché le manifestazioni e le campagne d’informazione, i ricorsi e le
denunce costano parecchio e il tuo contributo è preziosissimo.
Infine perché…dillo tu e quello sarà il motivo giusto.
ISCRIVITI A NUOVO SENSO CIVICO: IL PERCHE’ LO SAI BENE ANCHE TU.
(Il blog si è trasferito sul nuovo sito di NSC.

Il grande scrittore russo Lev Tolstoj affermava “Se
vuoi essere universale parla del tuo villaggio”.
Avendo sempre ispirato la nostra azione a questa
frase potremmo riadattarla dicendo “Se vuoi cambiare il mondo comincia dal
tuo villaggio”.
Le prossime Elezioni Comunali a Lanciano sono un’ottima
occasione per farlo e certamente non saremo spettatori passivi, non è nello stile di Nuovo Senso Civico.
La nostra coerenza di azione di questi anni in
difesa della salute e del benessere di tutte le persone, a terra in mare e nell’aria,
pretende una visione d’insieme altrettanto omogenea, non contraddittoria e di
lunga durata da parte di chi ci andrà ad amministrare ed avrà a disposizione tutti
gli strumenti utili per orientare il futuro dell’intera Comunità.
A questo scopo stiamo
preparando alcune proposte molto concrete e specifiche su diversi punti che riguardano
la vita quotidiana della Cittadinanza e che chiederemo di sottoscrivere ai
vari candidati/e alla poltrona di Sindaco/a.
Il primo
impegno che chiederemo al prossimo Sindaco/a della nostra Città sarà quello di
rispettare senza cedimenti la fondamentale responsabilità, conferita dalla Legge a questa carica, di “massima autorità sanitaria locale” per la quale dovrà improntare
tutta la propria azione amministrativa nel senso della strenua salvaguardia
della salute e del benessere dell’intera Collettività.
Non ci accontenteremo di vaghe enunciazioni di
principio ma pretenderemo una svolta radicale ad esempio in tema di mobilità favorendo
ed incentivando concretamente quella sana e sostenibile e scoraggiando in ogni
modo quella altamente nociva ed inquinante attualmente dominante che vede al
centro l’automobile privata.
Pretenderemo un’azione di contrasto a tutte le altre
forme di deterioramento della qualità dell’aria che, alla pari del traffico
veicolare, rilasciano in atmosfera le famigerate polveri sottili ed
ultrasottili responsabili di tante patologie comprese quelle tumorali. Parliamo
ad esempio degli impianti a combustione quali inceneritori, centrali a biomasse e
simili.
Chiederemo a livello energetico politiche virtuose
in favore delle vere fonti pulite e rinnovabili, cominciando però prima di
tutto dalla lotta agli sprechi ed ai consumi ingiustificati ed insostenibili a
tutti i livelli, proseguendo nel tracciato positivo intrapreso nel settore
della raccolta e gestione dei rifiuti con l’obiettivo di una loro
drastica riduzione all’origine.
Esigeremo iniziative urgenti per fermare il consumo
del suolo e difenderlo dalle insopportabili cementificazioni e impermeabilizzazioni
che rappresentano la prima causa del disatroso dissesto idrogeologico ed il
principale freno ad una crescita economica diffusa che al contrario sarebbe
fortemente favorita da campagne incentivate di recupero, risanamento e
ristrutturazione in campo edilizio e urbanistico con interventi
decisi per il risparmio energetico.
Rivendicheremo a gran voce l’esigenza di rimettere
al centro delle attenzioni sociali i soggetti più vulnerabili e meno tutelati
quali i disabili e i portatori di handicap con una massiccia operazione di
abbattimento di tutte le barriere architettoniche e di reinserimento di queste
persone nella vita quotidiana a parità di diritti con tutti gli altri.
Analoga attenzione chiederemo per la categoria degli
anagraficamente “non votanti” ossia i bambini e i ragazzi che meritano di
tornare al centro di un’organizzazione della Città che renda loro gli spazi
fisici e di partecipazione dovuti (aree verdi, luoghi di incontro e gioco,
ecc.).
Ci sono naturalmente tanti altri temi sui quali è
possibile intervenire, uno per tutti la sanità, ma non vogliamo rischiare qui di replicare
quei tristi opuscoli programmatici dei candidati infarciti di enunciazioni
destinate per la maggior parte a restare lettera morta.
Per questo rimandiamo alla prossima tappa che sarà
come detto la presentazione di alcune proposte molto concrete e dettagliate
sugli argomenti da noi abitualmente frequentati che investono la quotidianità di tutta la Cittadinanza e che ne potranno determinare, se
concretamente adottate, un deciso miglioramento della qualità della vita sotto
ogni punto di vista.
E’ il momento non più rinviabile di cambiare
radicalmente il modello di progettazione e gestione delle nostre Città, abbandonando per sempre
tutte quelle politiche logore e ormai superate dalla realtà che hanno
contribuito al loro degrado ed impoverimento.
Il Mondo deve e vuole andare in tutt’altra
direzione.
Non ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la Ragione.

Come al solito, come sempre e con orgoglio, NON CI FACCIAMO PRENDERE PER I FONDELLI!
Sulla questione "Mega-inceneritore di rifiuti in Abruzzo" dopo il clamoroso voltafaccia della Regione Abruzzo stiamo assistendo ad una serie di capriole in aria che invece di rassicurarci, come ingenuamente si vorrebbe, ci confermano che ancora una volta abbiamo preso nel segno e non c'è purtroppo nessun motivo per stare tranquilli.
Gli INCENERITORI sono quanto di più lontano possibile da una politica di gestione dei rifiuti rispettosa della salute delle persone e delle economie locali e diffuse.
Nel precedente post abbiamo parlato di un atteggiamento schizofrenico e contraddittorio della politica a livello regionale, ma la stessa cosa si può dire dei massimi livelli nazionali. Il Presidente del Consiglio può fare tutti i più bei discorsi sulla salvaguardia del Pianeta all'ONU o alle Conferenze sul clima, ma quando poi si sponsorizzano gli inceneritori si va nella direzione esattamente opposta contribuendo ad aumentare notevolmente le immissioni di CO2 ed altre sostanze clima-alteranti in atmosfera ed ipotecando irrimediabilmente il futuro delle generazioni che verranno.
D'altronde avevamo già messo in evidenza la passione di Matteo Renzi per questi impianti fin da quando era solo Sindaco di Firenze ma aveva già l'abitudine di aggredire verbalmente con arroganza chi non la pensava come lui (in quel caso una rinomata oncologa che metteva in guardia sui rischi per la salute derivanti dagli inceneritori: vedi il post del 13/9/2012 "Renzi shock" cliccando QUI ).
Per avere un quadro complessivo degli effetti altamente negativi degli inceneritori vi indichiamo a fine articolo una serie di collegamenti a nostri precedenti post che trattano in maniera esauriente l'argomento.
Ma prima, da uno di questi, riproponiamo una sintesi che ci sembra tuttora perfettamente idonea a dare un quadro generale della situazione (negli anni sono solo cambiate alcune piccole cose ad esempio a livello legislativo ma la sostanza non cambia).
Vi invitiamo a leggere con attenzione perché, come sempre, è la conoscenza che ci rende forti e inattaccabili da chi ci sorride mentre ci sta mettendo lo sgambetto.
FM
I rifiuti solidi urbani (RSU) devono essere ridotti alla fonte.
Perché ciò avvenga occorre:
1. ridurre gli imballaggi,
2. ridurre l'utilizzo di prodotti usa e getta,
3. eliminare le confezioni inutili.
Il
riuso dei materiali deve essere incentivato promuovendo l'utilizzo di
prodotti alla spina (detersivi, olio, vino, acqua, e tutto il cibo
secco, pasta, legumi, ecc..) proprio come ha fatto la Regione Piemonte
con una promozione nei supermercati (www.youtube.com + detersivi alla
spina).
Deve essere incentivato il vuoto-a-rendere, come avviene in
molte città del nord Italia e d'Europa, non solo per il vetro ma per
materiali di genere più ampio.
Il rifiuto più facilmente smaltibile è quello che non è prodotto.
Molti rifiuti possono essere trattati, così da evitare che vadano in discarica.
Le
parti di rifiuto umido (che rappresentano da sole il 30-40% dei rifiuti
totali) possono essere trattate attraverso il COMPOSTAGGIO che ne
permette la trasformazione biologica in ottimo concime riutilizzabile
nell'agricoltura.
I restanti rifiuti secchi che vengono comunque
prodotti devono essere RICICLATI attraverso il PORTA a PORTA che in
altre città italiane (vedi Treviso) unito al compostaggio, ha portato in
pochi mesi ad un riciclo totale dei rifiuti dell'80%.
Meglio il Trattamento Meccanico Biologico a freddo
La
parte non riciclata – che può variare dal 20% al 30% - può essere
trattata con il TMB (Trattamento Meccanico Biologico) a freddo.
Questo
trattamento è composto da due fasi distinte. Nella prima, attraverso un
procedimento meccanico i rifiuti vengono ulteriormente differenziati,
viene estratta la parte secca che ancora si trova nel rifiuto residuo,
depurando la frazione organica da sostanze estranee alla sua stessa
natura prima di avviarla alla seconda fase.
Quest’ultima, la fase
biologica, ha lo scopo di stabilizzare la frazione organica e renderla
impiegabile per usi non agricoli (compost di seconda qualità), o come
materiale per recupero paesaggistico di aree degradate, riempimento dei
manti stradali o delle vecchie cave.
Lo scopo finale è quello di
rendere inerti i materiali organici attivi in modo da ridurre del 90% il
loro impatto ambientale e renderli sabbie riutilizzabili
nell'industria.
Se si realizzassero queste azioni gli
inceneritori finalizzati alla produzione di energia, sempre dannosi per
la salute umana, non troverebbero nessun privato disponibile a
costruirli perché diventerebbero diseconomici.
Rimarrebbero da bruciare rifiuti poco capaci di produrre energia.
In
effetti, ai fini della produzione di energia gli inceneritori
potrebbero bruciare solo il 35% dei rifiuti totali Oltre al rifiuto
urbano indifferenziato ed alcune frazioni secche, il combustibile
“preferito” dagli inceneritori è il così detto CDR (Combustibile
derivato da rifiuti) che è costituito per lo più da plastica, gomma,
carta e legno. Ovvero bruciano proprio una parte dei materiali più
altamente RICICLABILI !
Se non differenziassimo la plastica, il
legno, la carta, si troverebbero in mezzo agli scarti alimentari che
hanno basso potere calorico e quindi andrebbero separati a posteriori
per essere bruciati.
Con l'incenerimento la raccolta differenziata
fallisce! Non si differenzia per riutilizzare, risparmiando sui costi di
produzione e le materie prime, risparmiando sull'energia necessaria a
costruire da zero ogni nuovo oggetto: si differenzia per facilitare
l'incenerimento!
ATTENZIONE
L’inceneritore che intende produrre energia può essere vantaggioso sul piano economico a due condizioni:
1. che continui a beneficare dei contributi statali (CIP6, contributi CONAI, certificati verdi),
2.
che la raccolta differenziata sia finalizzata all’incenerimento e non
al riciclaggio, ovvero che la raccolta differenziata sia finalizzata
alla produzione di CDR.
Senza sostegno pubblico e senza una raccolta
differenziata finalizzata alla combustione nessun imprenditore
investirebbe negli inceneritori per produrre e vendere energia.
A MENO CHE …
Per
il privato potrebbe essere vantaggioso bruciare ogni tipo di rifiuto se
il conferimento fosse particolarmente remunerante: se gli si dessero
molti soldi solo per brucare a prescindere dall’energia che produce. Se
lo si pagasse non per gestire un “termovalorizzatore” bensì se lo si
pagasse per tenere in funzione un inceneritore.
Anche in questo caso il privato potrebbe arricchirsi.
Ma la popolazione ne trarrebbe vantaggio?
Assolutamente no: perché l’incenerimento è sempre molto dannoso per la salute.
Tra
i peggiori composti inquinanti emessi da un inceneritore troviamo le
nano-particelle o nano polveri, che sono particelle delle dimensioni del
milionesimo di millimetro (divise in diverse tipologie a seconda delle
loro dimensioni: PM 10; PM 2,5; PM 0,1...).
I filtri di ultimissima
generazione posti nei camini degli inceneritori, riescono a fermare
solamente le PM 10, che sono le stesse emesse nei gas di scarico delle
automobili, ma che non sono tra le più nocive per la salute umana.
Più
è sofisticata la tecnologia degli impianti, più è alta la temperatura
di combustione che viene generata, più piccole sono le nano-polveri
prodotte nel processo di incenerimento. Così accade che dalla
combustione alle temperature di questi impianti, escano nano-particelle
più piccole delle PM 10.
Ma cosa fanno queste particelle? Queste
particelle come altri degli inquinanti emessi, sono noti per essere
persistenti, cioè resistenti ai processi di degradazione naturale;
bioaccumulabili perché si accumulano nei tessuti degli animali viventi
trasferendosi da un organismo all'altro lungo la catena alimentare;
tossiche in quanto sono patologiche per la salute degli organismi con
cui entrano in contatto fino a provocarne la morte e altamente
cancerogene in grado quindi di generare tumori!
In altre parole,
queste particelle, una volta immesse in atmosfera non scompaiono più
dalla circolazione, si depositano sulle piante che mangiamo noi e gli
animali, vengono respirate da adulti e bambini ed in un modo o
nell'altro si depositano nel nostro organismo all'interno del quale
possono generare un cancro! (per dettagli medici si veda
www.nanodiagnostic.it).
Tra le altre sostanze inquinanti emesse ci
sono cloro, diossine, furani, policloronaftalene e clorobenzene, IPA
(idrocarburi policiclici aromatici), VOC (composti organici volatili) e
metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio ecc.), polveri, acido
cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e ossidi di carbonio. Tutte
sostanze altamente inquinanti e altamente tossiche per gli organismi
viventi.
Inoltre, le ceneri prodotte dall'incenerimento sono
altamente tossiche e vanno smaltite in discariche speciali, bruciando i
rifiuti quindi non si elimina il problema delle discariche, ma se ne
creano di nuove.
Le ceneri prodotte dall'incenerimento sono pari al 30% di quanto si è bruciato.
L'incenerimento
serve solo a far guadagnare i costruttori, i proprietari degli
impianti, le aziende coinvolte ed i politici che ne permettono la
realizzazione, senza risolvere il “problema rifiuti”.
PERCHE' NO AGLI INCENERITORI
1-
L'incenerimento dei rifiuti produce nano polveri, diossine, furani ed
altre sostanze tossiche. Queste sostanze se inalate o mangiate
(attraverso gli alimenti contaminati), raggiungono tutti gli organi in
poche ore attraverso il sangue. Le patologie derivanti sono cancro,
malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo
comprovano migliaia di studi scientifici.
2- L'incenerimento di norma brucia solo il 35% dei rifiuti totali.
I restanti rifiuti non bruciati finiscono COMUNQUE in discarica.
3.
Le ceneri prodotte dall'incenerimento sono altamente tossiche e vanno
smaltite in discariche speciali, bruciando i rifiuti quindi non si
elimina il problema delle discariche, ma se ne creano di nuove.
4- I rifiuti maggiormente riciclabili vanno a costituire il CDR, l'incenerimento è in contrasto con la raccolta differenziata.
Quest'ultima
corre direttamente contro l'interesse di chi guadagna bruciando
rifiuti: incenerimento e differenziata sono incompatibili.
5- Gli
inceneritori vengono finanziati da ingenti fondi PUBBLICI (CIP6,
contributi CONAI, certificati verdi) attraverso un aumento del 7% sulla
bolletta ENEL.
6- L'incenerimento necessita di consumare grandi
quantità di acqua (ad Albano 42mila litri l'ora) che verrà sottratta
dalle falde acquifere del territorio.
I vari processi in atto inquinano acque che successivamente “dovrebbero” essere depurate
7- L'incenerimento è solo un sistema di smaltimento dei rifiuti che fa
guadagnare i costruttori, i proprietari degli impianti, le aziende
coinvolte ed i politici che ne permettono la realizzazione, senza
risolvere il “problema rifiuti”.
LE ALTERNATIVE
1- Ridurre i rifiuti alla fonte, eliminando imballaggi superflui, evitando l'utilizzo di materiali non riciclabili.
2-
Riuso dei materiali, con l'incentivo del vuoto a rendere per il vetro,
il PET ed altri materiali, valorizzando a livello economico le aziende
ed i privati che lo fanno.
3- Raccolta differenziata porta a porta
con una educazione al riciclaggio ed una maggiore selezione dei
materiali. Costruzione di impianti specifici per il tipo di raccolta
compiuta.
4- Compostaggio domestico ed industriale, che permette di
trasformare la frazione umida in compost per usi agricoli. Costruire
impianti di compostaggio in grado di valorizzare
gli scarti umidi e destinarli ad altri usi.
5-
Trattare il residuo non riciclato (che va dal 30 al 20%) con impianti
di TMB a freddo che comprendono la bioessicazione. Con questi impianti
il residuo viene ulteriormente differenziato, l'umido è destinato a
compost di seconda generazione ed il secco attraverso processi meccanici
e di bioessicazione viene trasformato in sabbie utilizzabili
nell'industria.
M. Marino
20 luglio 2011
Per ulteriori approfondimenti cliccare sui link qui sotto che vi collegheranno a precedenti post del Blog di NSC:

Siamo alle solite.
Qualcuno ai "piani alti" ha problemi con i "gufi" mentre noi, a quelli bassi, li abbiamo con gli "ufi".
Archiviata per sempre "Ombrina Mare", si profila all'orizzonte un problema non da meno, questa volta a terra: IL MEGA-INCENERITORE DI RIFIUTI, con l'alleato (volente o nolente) di ieri che diventa all'improvviso l'avversario ostile di oggi.
Gli inceneritori nel campo dei rifiuti sono quello che il petrolio e le fonti fossili rappresentano nel settore energetico: il passato cieco e devastante che non garantisce nulla di buono per il futuro perché lo distrugge giorno dopo giorno.
Il futuro sano e intelligente va da tutt'altra parte (consulta la pagina verso rifiuti zero )
E' ora di smetterla una volta per tutte con questa schizofrenia politica e decisionale.
Quello di cui abbiamo maledettamente bisogno è di persone capaci di interpretare una politica con una visione d'insieme di lungo periodo ed un programma coerente ed organico su tutti i fronti, altrimenti non si va in nessuna direzione definita e ci si muoverà sempre a scatti, avanzando e arretrando alternativamente, e ogni volta saremo costretti a correre dietro le emergenze e le crisi causate da decisioni incoerenti e scollegate tra di loro.
Noi comunque la nostra parte la faremo sempre.
Fm
Segue il comunicato integrale di Nuovo Senso Civico:
COMUNICATO-STAMPA DI “NUOVO SENSO
CIVICO” DEL 5/2/2016
LA
REGIONE ABRUZZO DICE SI’ AGLI INCENERITORI: DOPO OMBRINA ECCO L’IMMEDIATO VOLTAFACCIA
DI D’ALFONSO CHE PERO’ NON HA FATTO BENE I SUOI CALCOLI PERCHE’ LA
MOBILITAZIONE RIPRENDERA’ PIU’ DECISA DI PRIMA.
Nella Conferenza Stato-Regioni di ieri 4 febbraio sul
cosiddetto “Decreto Inceneritori” programmato dal Governo Renzi sulla base dell’art.35 dello
“Sblocca Italia” per la realizzazione di almeno 8 mega-inceneritori di rifiuti,
la Regione Abruzzo con un clamoroso voltafaccia ha espresso parere
favorevole per l’installazione nella nostra regione dopo che fino alla
precedente Conferenza del 20 gennaio scorso aveva manifestato (in quel caso con
l’intervento del Sottosegretario con delega all’Ambiente Mario Mazzocca)
il suo fermo diniego ad un’ipotesi del genere. La Lombardia e la Campania
invece hanno detto NO.
Non conosciamo le ragioni di questo repentino cambio di opinione
ma sappiamo bene quale sarà la reazione dell’intera popolazione abruzzese
che come nella recente vittoriosa vicenda di “Ombrina Mare” non si farà certo
mettere i piedi in testa da una classe politica incoerente e priva di un
progetto omogeneo di lunga durata.
Abbiamo combattuto e sconfitto “Ombrina” non perché si
chiamava “Ombrina” ma perché abbiamo svelato un’operazione inutile, totalmente
avulsa dalle nostre caratteristiche e tradizioni territoriali e soprattutto
dannosa per la salute, l’ambiente e l’economia dell’intera Regione.
Lo stesso discorso vale per gli inceneritori di rifiuti che oltre a rappresentare un danno
evidente a salute ed economia locale, sono un formidabile ostacolo al percorso
virtuoso di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata spinta che oltre
al netto miglioramento della qualità della vita di tutti rappresenta una forte
occasione di crescita dell’occupazione, come dimostrato dal recente caso di
Lanciano e comprensorio.
Gli inceneritori, al contrario, hanno necessità di sempre
maggiori quantità di rifiuti per funzionare e rappresentano un affare, un
grosso affare, soprattutto per quelli che li costruiscono e li gestiscono, non
certo per la popolazione costretta ad ospitarli ed a pagarne le pesanti
conseguenze.
La storia degli ultimi anni ha dimostrato la ferma ostilità
dei cittadini ad impianti del genere, spesso camuffati sotto la definizione di “centrale a
biomasse”, “impianto a biogas” oppure sotto la vergognosa e fuorviante dicitura
di “termovalorizzatore”. Nella nostra zona, tra Lanciano e Sant’Eusanio del
Sangro, è già in corso una dura disputa per sventare la realizzazione di un
mega-impianto del genere per il trattamento di rifuti speciali: non
vorremmo che fosse già questo l’inceneritore che toccherà come regalo velenoso
all’Abruzzo.
Presidente D’Alfonso, non siamo andati in pensione dopo la vittoria su “Ombrina”
e seppure stufi di correre sempre dietro alle emergenze perché chi dovrebbe
tutelarci non lo sa o non lo vuole fare, siamo sempre pronti alla lotta
quando si attaccano le giuste aspirazioni di un intero popolo che sono
quelle di vivere tranquilli in un ambiente salubre e nelle condizioni di giusto
benessere per tutti.
Abbiamo già dimostrato quello di cui siamo capaci e non ci
spaventa certo darne un’ulteriore dimostrazione a chi sembra non aver capito o
pensa di averci saziato con un piatto di lenticchie perchè noi vogliamo
mangiare sano tutti i giorni.
NUOVO SENSO CIVICO
HO DETTO TUTTO
24 Jan 2016 2:11 AM (9 years ago)

Nel 2016 l'1% della popolazione mondiale avrà maggiore ricchezza del restante 99%.
E adesso torniamo a parlare di tutto il resto...
OpK

Considerato che molte persone continuano ad interpellarci
preoccupate perché non riescono a raccapezzarsi nei recenti ingarbugliati
intrecci su referendume e trivelle, tra sentenze, ricorsi e vuote parole al
vento, ci sentiamo in dovere di mettere una parola definitiva sulla vicenda che
negli ultimi anni ha appassionato decine di migliaia di donne ed uomini nella
nostra Regione e non solo: IL REFERENDUM SULLE TRIVELLE APPENA AMMESSO DALLA
CONSULTA NON RIGUARDA IL PROGETTO "OMBRINA MARE" E NON AVRA' ALCUN EFFETTO SU DI
ESSO. OMBRINA PER LEGGE NON SI FARA' PIU' A PRESCINDERE DA QUALSIASI ESITO DEL
REFERENDUM (QUORUM RAGGIUNTO O NO, VITTORIA DEL SI' O DEL NO).
PUNTO.
Poi
naturalmente su tutte le altre questioni ancora aperte a terra o in mare la
nostra battaglia continua finché non si arriverà all'obiettivo TRIVELLE ZERO che
significa scegliere un presente ed un futuro più sani e di benessere per
tutti.
Ma tranquilli, arriveremo anche a questo...

"OMBRINA MARE" NON SI FA PIU': è una certezza ormai ufficializzata ma molti sembrano ancora non crederci.
Possiamo comprendere chi in buonafede non riesce a capacitarsi di cotanto successo perchè la battaglia è stata davvero dura, a tratti quasi impossibile e vicinissima all'insuccesso, ma la conclusione col trionfo di popolo deve solo farci gioire e darci la forza per continuare un percorso ancora lungo e impervio su tanti altri versanti.
Capiamo meno qualche "salvatore" della patria che proprio non riesce a riconoscerla questa vittoria, anzi sembra quasi infastidito dall'esito perchè magari spegne un pò di luci della ribalta...
Ma tant'è, "non ti curar di lor ma guarda e passa..." e così, per prolungare divertimento e festeggiamenti, proviamo a fare un piccolo elenco di coloro ai quali questo finale bellissimo è andato sicuramente di traverso.
Ai petrolieri prima di tutti, abituati dal dopoguerra in poi a fare e disfare a piacimento, in terra in mare e fin dentro i "Palazzi", ossequiati e riveriti con vicendevole scambio di lusinghe più o meno materiali. Con Ombrina e ancor prima il Centro Oli di Ortona si sono resi conto che alla favoletta del "Texas d'Italia" da queste parti non ci crede più nessuno.
Ai tanti confindustriali provinciali, regionali e nazionali a senso unico che spacciano il proprio profitto personale e di categoria come il benessere generale. Cambiate registro al più presto perchè anche questa favoletta non funziona più.
A quei parlamentari che aspettavano ansiosi le piattaforme che con le loro lucette sfavillanti avrebbero attratto milioni di turisti ammirati pronti a pasteggiare pranzo e cena con l'abbondante pesce al mercurio ripopolato da tali magnifiche strutture marine. Qui più che favolette si tratta di vere e proprie barzellette.
Ai tanti altri politici e parlamentari che "vorrei ma non posso", "sono con voi ma la Ragion di Stato..." e via di questo passo, prima nascosti, mimetizzati, rimpiccioliti e non pervenuti, e poi pronti a "correre in soccorso del vincitore". Raccontatela anche voi la vostra favoletta ufficiale, ma non a noi.
A quegli sconosciuti dirigenti e funzionari di vario livello che, mannaggia, "Ombrina mare" gli avrebbe proprio fatto comodo...
E infine appunto ai tanti salvatori e salvatrici della Patria, vicini e lontani, che non ce la fanno in alcun modo a mandarlo giù l'obiettivo raggiunto perchè magari gli ha tolto uno spazietto sul proscenio o negato qualche ringraziamento devoto e questo conta più di qualsiasi altra cosa.
Per noi invece quello che conta è che OMBRINA MARE NON SI FA PIU' e di questo vogliamo ringraziare petrolieri e confindustriali, politici e parlamentari, dirigenti e funzionari, salvatrici e salvatori perchè siamo davvero felici e tutto il resto non ha alcuna importanza.
Franco Mastrangelo

Ci preoccupiamo dei figli ma dobbiamo pensare anche
ai padri: è questa la catena umana che e
dhe invece di legarci
________________________________________________________________________________________________ci
salverà.
Mio padre diceva sempre: “Se insisti e persisti,
ottieni e conquisti”. E’ proprio quello che è successo nella vicenda di
“Ombrina Mare”, una lunga cavalcata vittoriosa nella quale l’aspetto decisivo è
stato proprio la tenacia senza scoramenti con la quale è stata condotta la
lotta.
Ci sono stati momenti in cui tutto sembrava perduto,
siamo stati ad un passo dal baratro, ma anche allora c’è stata la forza di non
arrendersi, di non piegare la schiena sotto i macigni che si andavano
accumulando.
Non voglio fare la morale ma da questa storia
dobbiamo trarre degli insegnamenti che ci saranno preziosi in futuro, un futuro
che sicuramente non ci permetterà di tirare i remi in barca. Una barca, la
nostra, che però si è notevolmente rafforzata e che non passa inosservata
quando appare all’orizzonte.
Lo spettacolo al quale assistiamo in questi giorni è
quello che Ennio Flaiano descriveva bene con la frase “gli Italiani sono
sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori”, ma nella soddisfazione
del risultato vogliamo essere magnanimi: ognuno ha visto e sa in cuor suo come
sono andate le cose, quali sono stati i ruoli e i livelli di impegno, quali le
partecipazioni, i sabotaggi o le diserzioni.
Mettiamola così: in tanti (non tutti) hanno
contribuito in maniera e dosi diverse ma l’elemento
decisivo è stato senza ombra di dubbio la mobilitazione popolare e chi è stato capace di portarla ad un
livello di consapevolezza e partecipazione tali da non essere più arginabile.
Guardate, e qui mi rivolgo agli amanti del “club
privé”, che i numeri contano, che senza la forza irresistibile delle decine
di migliaia di persone in marcia non si va da nessuna parte. Non si tratta
certo di parlare alla “massa” indistinta facendo leva sulla bassa emotività ma
al “popolo” consapevolmente e correttamente informato. Parlare a tutti senza
pregiudizi, soprattutto a chi inizialmente non la pensa come te, forse solo per
mancanza di conoscenza.
In questo siamo stati bravi.
Siamo stati bravi ad agire su tutti i livelli senza
tralasciare nessuna opportunità, neanche quella più piccola che al momento
sembrava irrilevante e che invece dopo un po’ si è rivelata importante. I
famosi “Cento niente che hanno ucciso l’asino” e che in questo caso
hanno ucciso Ombrina.
C’è stato un lavoro continuo e instancabile sul
versante dell’informazione, basato sullo studio puntuale di dati, progetti e
documenti di ogni genere, soprattutto di quelli della controparte. L’avversario
se vuoi sconfiggerlo devi praticarlo fin nei dettagli e molto spesso abbiamo
dimostrato di conoscerlo molto meglio noi di sostenitori e complici, messi in
evidente difficoltà proprio sul piano dell’approfondimento.
E’ una legge universale: il sapere ti rende forte,
inattaccabile, ed è il primo passo di ogni percorso vincente. L’ignoranza è il
guinzaglio del Potere.
E’ la stessa preparazione con cui abbiamo affrontato
l’ingarbugliato versante tecnico-legale, altro momento determinante, con
l’intervento di esperti, ingegneri ed avvocati padroni della materia e capaci
di confrontarsi ad armi pari (probabilmente superiori) con figure sulla carta
più titolate o che semplicemente occupavano posti di rilievo, chissà per quali
meriti acquisiti…
E infine la politica, quella professionale. Anche
qui possiamo esprimere i più svariati giudizi sui rappresentanti delle Istituzioni
o i membri di partito: apprezzamento o disprezzo, stima o ripulsa, ma prima o
poi i conti con loro li dobbiamo fare perchè sono quelli a cui spetta la decisione finale.
Anche su questo versante è importante il dialogo,
qualche buon viso a cattivo gioco e qualche rospo da ingoiare ma sempre senza
sudditanza né accondiscendenza. Alla pari.
Abbiamo fatto anche questo e alla fine i rospi non
solo li abbiamo digeriti ma i mal di pancia li abbiamo trasferiti a chi ci
voleva male.
Infine, scusatemi il “conflitto di interessi”, ma
voglio dichiarare tutto il mio orgoglio di far parte di un movimento spontaneo di cittadini abruzzesi denominato Nuovo Senso Civico che anche in questa
occasione, come in tante altre, ha dato il suo contributo determinante di
intelligenza, di partecipazione e di ostinazione senza mai perdere la fiducia
nel raggiungimento dell’obiettivo.
Non è un caso se alla fine ottieni e conquisti.
Auguri a tutti.
Franco Mastrangelo

La straordinaria e storica vittoria sul progetto "Ombrina Mare" (e non solo) merita adeguati festeggiamenti.
La battaglia per un futuro più sano e di benessere per tutti, libero da "fossili" di ogni tipo, è ancora lunga ma per il momento è giusto solo godere di questa immensa soddisfazione.
Per questo TUTTI IN PIAZZA A LANCIANO IL 31 DICEMBRE PER BALLARE, CANTARE E BRINDARE: ognuno in cuor suo saprà a chi dedicare questa fantastica vittoria.
Comunicato stampa del Coordinamento No Ombrina e del Comune di Lanciano del 22 dicembre 2015
Capodanno “NO Ombrina” a Piazza Plebiscito a Lanciano.
Il 31 dicembre si festeggia una vittoria storica per l’Abruzzo e l’Adriatico.
Il Comune di Lanciano patrocina e collabora all’organizzazione dell’evento.
Il
Coordinamento No Ombrina e il Comune di Lanciano invitano a partecipare
al Capodanno in Piazza a Lanciano che sarà dedicato alla vittoria
contro il progetto Ombrina mare.
Si
festeggerà una delle più importanti vittorie della comunità abruzzese e
dei suoi amici per la difesa del territorio e del mare Adriatico. Dopo
la Sangrochimica, il terzo tunnel del Gran Sasso, gli impianti di Monte
Greco, la vendita dei fiumi abruzzesi alle multinazionali, l’impianto
Forest a Bomba e il Centro Oli di Ortona si tratta di una pietra miliare
nella storia della regione.
Il
percorso per uscire dal mondo degli idrocarburi è ancora lungo e
servirà l’impegno dei cittadini nei prossimi anni ma è importante
rivendicare le vittorie che dimostrano che la mobilitazione paga e che
le uniche lotte che si perdono sono quelle che non si combattono.
In
piazza Plebiscito dalle ore 22:00 ci sarà musica e allo scoccare delle
24:00 si festeggerà l’arrivo del 2016, che per la nostra costa e le
nostre spiagge significherà un nuovo anno senza trivelle.
Lanciano,
città della Resistenza, è stata anche la “capitale” della lotta contro
il progetto Ombrina e ci è sembrato giusto chiudere qui un anno
intensissimo.
Nella
piazza che il 23 maggio 2015 ha accolto ben 60.000 persone che
manifestavano contro Ombrina dopo pochi mesi si potrà festeggiare la
vittoria. Grazie a questa mobilitazione l’Abruzzo ne esce con un
progetto petrolifero in meno e un nuovo parco marino!
Ringraziamo
da subito il Comune di Lanciano che patrocina e supporta l’evento e
tutti coloro che daranno una mano nei prossimi giorni per organizzarlo
nel migliore dei modi.
Vi diamo quindi appuntamento a Piazza Plebiscito per brindare insieme “ad un Abruzzo con più vino e meno petrolio!”
SEGRETERIA COORDINAMENTO NO OMBRINA 2015

Nelle ultime ore si erano diffuse alcune voci allarmanti sulla possibilità che ci potesse essere qualche azione di "sabotaggio" delle decisioni prese con l'emendamento governativo "anti-Ombrina".
Tali preoccupazioni riguardavano soprattutto la possibilità di uno scollamento tra il versante politico-istituzionale e quello burocratico-dirigenziale che, non correndo all'unisono nella medesima direzione, avrebbero potuto causare un cortocircuito esplosivo sotto tutti gli aspetti.
Bene, adesso possiamo invece annunciare che la partita è definitivamente chiusa in favore delle legittime rivendicazioni della Comunità Abruzzese: il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, di ritorno da Roma dove ha avuto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, ci ha dato la conferma e garantito che Ombrina non si farà e che non c'è alcun rischio di amare sorprese dell'ultimo minuto come ad esempio una qualche autorizzazione in extremis firmata all'interno del MISE - Ministero dello Sviluppo economico perchè la volontà del Governo Renzi è in linea con quella del popolo abruzzese.
Possiamo così aspettare in tutta tranquillità la definitiva approvazione dell'emendamento governativo all'interno della Legge di stabilità e dare presto avvio ai festeggiamenti di fine anno in piazza con i migliori auspici per un 2016 ricco di queste bellissime notizie.

Scusate la piccola considerazione personale ma sto scrivendo il più bel post della mia vita:"Ombrina Mare" colpita e affondata così come tutti i suoi velenosi parenti!
Non si tratta di promesse o scenari futuri ma di un emendamento del Governo già presentato e che ripristinando il limite delle 12 miglia di fatto cancella Ombrina, Elsa e tutti i progetti non ancora definitivamente autorizzati.
E' un emendamento che andrà certo approvato nelle due Camere, ma è un emendamento ripetiamo del Governo e quindi praticamente sicuro al 99,99%. Non vogliamo pensare nulla di diverso anche perchè si tratta evidentemente di un risultato politico concreto dovuto alla straordinaria, consapevole e irresistibile lotta democratica di un intero Popolo.
Non aggiungo altro per evitare che ci scappi la lacrimuccia e pubblico qui di seguito il comunicato-stampa diffuso da Nuovo Senso Civico.
Buon Natale a tutti.
Fm
COMUNICATO STAMPA DI NUOVO SENSO CIVICO
UN NATALE SERENO ALL'ORIZZONTE: L'AFFONDAMENTO DI
"OMBRINA MARE" ADESSO È CERTO
Da alcuni mesi siamo in contatto diretto con Giovanni Legnini nel tentativo di
trovare una soluzione concreta e praticabile per scongiurare l'incubo
"Ombrina Mare". Legnini, pur in un ruolo istituzionale diverso da
quello precedente di parlamentare e in forme logicamente differenti dalle
nostre, ha dato continuità al suo impegno nella battaglia contro la
petrolizzazione dell'Abruzzo, ottenendo nell'ultimo periodo una svolta decisiva
in questa direzione.
Possiamo
informare gli Abruzzesi, che aspettavano da anni questa notizia per la quale si
sono mobilitati in massa, che "Ombrina Mare" e tutti gli altri
progetti petroliferi sono stati colpiti e affondati: è stato presentato un emendamento del Governo in cui
viene ripristinato il divieto delle attività estrattive entro le 12 miglia e quindi
vengono di fatto cancellate in un colpo solo sia “Ombrina Mare” che “Elsa” e qualsiasi
altro progetto ricadente entro questi limiti e non ancora definitivamente
autorizzato.
Come abbiamo sempre
detto fin dall’inizio la forza consapevole
e irresistibile di un’opinione pubblica motivata e determinata è capace di travolgere
qualsiasi ostacolo e di questo d’ora in poi dovranno tenerne conto tutte le
istituzioni e le personalità pubbliche tenute a prendere decisioni in suo nome.
Per il momento non troviamo un modo migliore per trascorrere davvero un sereno
Natale.
Nuovo Senso Civico
13
dicembre 2015

Diffidiamo di chi ci dice "è tutto sotto controllo", "da noi non può succedere", "state tranquilli".
Noi non stiamo tranquilli per niente perchè può benissimo succedere anche qui ed è il motivo per cui QUESTA GENTE E CHI LA PROTEGGE DOBBIAMO RIMANDARLA A CASA SENZA TROPPE CORTESIE IL PRIMA POSSIBILE. Prima che faccia danni irreparabili per i quali, l'esperienza purtroppo insegna, molto difficilmente pagherà.
Questa la tremenda cronaca delle ultime 48 ore:
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| "SCENE DI GUERRA" DAL CENTRO OLI DI VIGGIANO |
4 dicembre 2015: ESPLOSIONE AL CENTRO OLI DI VIGGIANO (Basilicata - "Texas d'Italia):
da "IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA":
"Un forte boato e panico al Centro olio Val
d’Agri, un corto circuito in uno scambiatore del gas ha provocato un incendio.
L’incidente si è verificato nel primo impianto
denominato Monte Alpi poco prima delle 17 con il divampare delle fiamme,
l’allarme e l’evacuazione di circa 200 lavoratori che operavano all’interno.
Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del
Fuoco- distaccamento Val D’agri e le squadre di sicurezza.
Tanta la paura e la preoccupazione fra i residenti dell’area limitrofa
all’impianto che hanno raccontato di aver sentito «un forte boato e
poi visto le fiamme sprigionarsi». Molti di loro sono accorsi al Comune
dove era in corso l’incontro urgente convocato dal primo cittadino, Amedeo
Cicala proprio sulle «ripetute e continue anomalie e incidenti al Centro Oli di
Viggiano»".
E oltre i frequenti incidenti ci sono le quotidiane emissioni inquinanti, compreso il famigerato idrogeno solforato, che vanno ad incidere pesantemente sulla salute, l'economia ed il benessere di quelle povere popolazioni.
Per non parlare dei blitz dell'antimafia e delle inchieste in corso con 37 indagati tra cui alcuni dirigenti ENI per traffico illecito di rifiuti e inquinamento oltre a quelle per i malori accusati dagli operai dell'impianto.
Vi ricorda qualcosa di familiare la parola "Centro oli"? Ricordate bene, è proprio la raffineria che l'ENI ci voleva appioppare ad Ortona in un luogo meraviglioso, Contrada Feudo, tra le colline ricolme di vigneti e ulivi e il mare.
LI ABBIAMO FATTI SCAPPARE E COME POTETE VEDERE ABBIAMO FATTO MOLTO BENE.
Gli sfortunati amici della Basilicata ci avevano avvisato "Attenzione, noi eravamo come voi adesso: fate di tutto per non diventare come siamo." E' un impegno solenne che abbiamo preso anche per loro.
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| LA PIATTAFORMA IN FIAMME NEL MAR CASPIO |
5 dicembre 2015: ESPLOSIONE CON MORTI E DISPERSI SU PIATTAFORMA PETROLIFERA NEL MAR CASPIO
da RAINEWS:
"Trentadue lavoratori sono morti nell'incendio scoppiato sulla
piattaforma offshore Guneshli nel Mar Caspio, in acque controllate
dall'Azerbaigian. 42 operai sono invece stati tratti in salvo, come
riferisce il capo della Commissione indipendente per la tutela dei
diritti dei lavoratori del settore petrolifero in Azerbaigian, Mirvari
Gakhramanly.
Secondo i media di Baku le fiamme sono divampate sulla piattaforma
numero 10, dove la Socar, compagnia petrolifera statale azera, produce
petrolio e gas. Il vento forte e le onde hanno reso difficile il lavoro
delle squadre di emergenza, ma ora le fiamme sono state finalmente
spente.
La Socar aveva riferito precedentemente che l'incendio era divampato
questa notte dopo il danneggiamento di una condotta del gas sulla
piattaforma a causa del vento."
Anche qui oltre ai frequenti incidenti devastanti per le vite umane e la salute dell'ambiente, c'è l'inquinamento quotidiano di mare, aria e terra che non si ferma mai e che contribuisce tra l'altro in maniera determinante all'alterazione del clima con le disastrose conseguenze per l'integrità del Pianeta intero che necessitano di un intervento globale energico e immediato se non vogliamo renderci complici di questa follia.
Avete visto la foto della piattaforma in fiamme nel Mar Caspio? Guardate che "Ombrina Mare" sarà così, anzi a occhio e croce anche più grande di quella.
Il disastro è avvenuto per "il danneggiamento di una condotta a causa del vento". A causa del vento? E dovremmo stare tranquilli?!?
Oltretutto lì come a Viggiano ci sono i colossi petroliferi, l'ENI e la SOCAR, la Compagnia Petrolifera statale dell'Azerbaigian, non la RocKhopper o le minuscole compagnie straniere all'arrembaggio nei nostri mari!
Provate a dare uno sguardo alla "Guida critica a Ombrina Mare" (cliccando QUI ) e vi renderete conto di cosa stiamo parlando. Sul progetto originale è da brividi la lettura di cosa è previsto (o meglio non è previsto o del tutto ignorato) per quanto riguarda la sicurezza o i possibili/probabili incidenti.
Ma se non ci riescono i giganti come possono farlo i nani? ECCO PERCHE' DOBBIAMO FERMARLI PRIMA E NON PIANGERE DOPO, anche alla luce dell'ultimo scenario di questa tragica cronistoria:
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| FORTI TERREMOTI CON SCIAME SISMICO IN ADRIATICO NELLA ZONA DELLE TRIVELLAZIONI |
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6 dicembre 2015: TERREMOTI E SCIAME SISMICO IN ADRIATICO NELLA ZONA DELLE TRIVELLAZIONI
da 3BMeteo:
"TERREMOTO ADRIATICO: Intenso sciame sismico fino a magnitudo 4.0 Colpa
delle trivellazioni per la ricerca del Petrolio?
Un intenso sciame sismico costituito da una dozzina di
eventi è stato registrato questa mattina al largo della costa adriatica
dell'Abruzzo. Cinque dei terremoti sono da considerarsi forti. La
scossa più energetica ha avuto una magnitudo di 4.0 gradi
sulla scala Richter, due hanno raggiunto il magnitudo 3.9 una
il magnitudo 3.7. Tutti gli epicentri sono stati localizzati a una settantina
di chilometri dalla costa ed una profondità compresa tra 18 e 30km.
Gli eventi più forti sono stati avvertiti dalla popolazione
nei comuni dell'Abruzzo più vicini alla costa come Pescara e Vasto. Da
fonti non ancora confermate sembra che gli epicentri sia localizzati
in una zona non molto distante dall'area in cui si stanno effettuando trivellazioni
per la ricerca del petrolio. Indagini cominciate l'estate scorsa che
già avevano sollevato molte perplessità e timori nella popolazione per una
regione ad alto rischio sismico."
Il prof. Francesco Stoppa, ordinario di Geochimica e Vulcanologia dell'Università G.D'Annunzio di Chieti, ha illustrato in tante conferenze i grandi rischi sismici che si corrono nel Mare Adriatico anche e soprattutto nelle zone interessate dalle perforazioni.
Lasciando perdere per il momento la discussione se siano le stesse trivellazioni a provocare le scosse (com'è assai probabile, vedi il caso olandese) PER QUALE STRAMALEDETTO MOTIVO DOVREMMO CORRERE QUESTO ULTERIORE E PESANTE RISCHIO DI DISASTRO PER TUTTI?
In conclusione e in definitiva:
FERMIAMOLI SUBITO E PER SEMPRE ALTRIMENTI NON CI PERDONEREMO MAI DI NON AVERLO FATTO QUANDO ERAVAMO IN TEMPO.
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| TUTTO QUELLO CHE VOGLIAMO E' SEMPLICEMENTE QUESTO: non fa male a nessuno e ne traggono beneficio tutti. |
|

Il dato scientifico sconvolgente, ma purtroppo non inaspettato, attestato dall'Agenzia Europea dell'Ambiente è questo: l'Italia, tra i 28 Paesi dell'Unione Europea, ha il record per numero di morti premature causate dall'inquinamento dell'aria. Morti premature significa decessi di bambini, giovani o comunque persone che avrebbero dovuto avere il diritto di vivere più a lungo in condizioni ambientali buone o migliori rispetto a quelle che spesso colpevolmente non vengono garantite dalle Istituzioni obbligate a questo compito.
Nel 2012 ci sono stati 84.400 italiani assassinati dalle seguenti sostanze liberate nell'aria: 59.500 dalle polveri sottili (Pm 2,5), 21.600 dal biossido di azoto (NO2) e 3.300 dall'ozono (o3) presente nei bassi strati dell'atmosfera.
Sono sostanze che peggiorano e riducono le aspettative di vita, sono sostanze che provocano gravi e mortali patologie come il cancro, le malattie respiratorie e quelle cardiache.
Sono sostanze che, insieme a molte altre ugualmente micidiali, troviamo sempre presenti nei tanti progetti che ci vogliono imporre sulla nostra pelle dagli inceneritori alle raffinerie, dai pozzi di petrolio e idrocarburi alle centrali a biomasse e biogas in genere.
Sono sostanze, in particolare le polveri sottili, che irradiano quotidianamente dall'invadente strapotere automobilistico cui si dovrà, come a tutto il resto, porre rimedio al più presto con alternative più sane e praticabili.
Difendere il Pianeta e il benessere di tutti comincia proprio da qui, dal livello locale ed è qui che ci dobbiamo mobilitare e pretendere dai nostri rappresentanti istituzionali che svolgano al meglio il loro ruolo di garanti della salute pubblica. Non ci stancheremo mai di ripetere che il Sindaco di ogni Comune è la massima autorità sanitaria di zona ed è il primo che deve intervenire.
Ma gli effetti velenosi dell'inquinamento non riguardano solo la salute delle persone ma anche l'economia privata e le finanze pubbliche con pesanti ricadute sui costi ospedalieri e del Servizio Sanitario Nazionale, la perdita di giornate di lavoro, i danni irreversibili alle colture ed all'alimentazione in genere, il crollo del valore di edifici, immobili e terreni.
Non è più il tempo dei bei discorsetti dati in pasto alle folle mentre si fa tutto il contrario. Le folle sono diventate un popolo consapevole dei propri diritti e tra questi i principali sono il diritto a respirare un'aria pulita, a bere un'acqua non contaminata, a mangiare cibi sani, a vivere rispettando gli equilibri naturali.
Uno Stato che a tutti i livelli, dal vertice alle più piccole diramazioni locali, non riesce a garantire questi diritti preliminari non è degno di rappresentare la propria Comunità.
E' per questo che siamo tutti chiamati a vigilare, ad agire e a non delegare a chi non lo merita la difesa della cosa più preziosa che abbiamo: LA VITA.
L'INCONTRO PUBBLICO DI LANCIANO CONTRO IL PROGETTO DI MEGA-INCENERITORE IN VAL DI SANGRO SI SVOLGERA' PROSSIMAMENTE: VI AGGIORNEREMO IN SEGUITO SULLA DATA PRECISA.
Per approfondire l'argomento leggi anche:

Nella
dura battaglia anti-Ombrina e contro le devastazioni petrolchimiche l’Abruzzo è
diventato un punto di riferimento nazionale per l’impegno, la tenacia e
l’intelligenza nel condurre la mobilitazione
popolare.
Altre
Regioni hanno così preso il coraggio di affrontare le stesse questioni che
stanno colpendo duramente anche loro: una di queste è le Marche dove sabato
prossimo ad Ancona si terrà la prima importante manifestazione regionale
sull’argomento.
IL
MOVIMENTO “NO OMBRINA – Salviamo
l’Adriatico” sarà presente ma è di fondamentale importanza essere in
tanti perché questa battaglia si vince qui come là come in qualsiasi altra parte
solo se si forma una coscienza diffusa e maggioritaria.
Le Marche sono l'Abruzzo, come l'Abruzzo è le Marche, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, l'Emilia Romagna, il Veneto, la Campania, la Liguria, la Sardegna, la Sicilia, il Lazio, la Toscana...
Altro che "NIMBY"! Non nel mio mare nè nel mare di nessuno PERCHE' IL MARE E' DI TUTTI, DI TUTTI QUELLI CHE LO AMANO E LO RISPETTANO, NON CERTO DEGLI SPECULATORI E DEGLI INQUINATORI E DI COLORO CHE VIGLIACCAMENTE LI PROTEGGONO.
Da
Lanciano ABBIAMO ORGANIZZATO UN PULLMAN CHE PARTIRA’ SABATO 28 NOVEMBRE ALLE
ORE 12 DAL PIAZZALE DEL PALAZZETTO DELLO SPORT al prezzo politico di €.12.
INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE PRENOTANDO IL POSTO AL 3470543201 (Antonio) oppure
mandando una mail a info@nuovosensocivico.it .
Sii egoista, vieni a difendere te stesso, perchè le Marche sono casa tua, ovunque tu abiti.

In molti ci chiedono un giudizio sull'incontro di ieri con i Parlamentari abruzzesi richiesto dal "Coordinamento NO OMBRINA".
All'appello hanno risposto la Senatrice Paola Pelino (FI) e i Deputati Gianluca Vacca (M5S), Gianni Melilla (SEL), Vittoria D'Incecco (PD), Gianluca Fusilli (PD) e Fabrizio Di Stefano (FI)che si sono confrontati con noi sul tema della deriva petrolifera in Abruzzo e in particolare sul progetto "Ombrina Mare".
Una prima positiva evidenza è questa partecipazione trasversale sull'asse opposizione/maggioranza di governo che ci induce ad affermare di aver raggiunto il massimo risultato politico ottenibile in questa fase ossia l'impegno da parte di tutti i presenti di praticare iniziative parlamentari comuni e condivise per contrastare prima di tutto l'emergenza "Ombrina Mare" riconosciuta come un'operazione "pilota" che trascinerebbe dietro di sè negativamente tutto il resto.
Crediamo che per la prima volta, su nostra pressante sollecitazione, si sia superato il recinto delle iniziative individuali di parte (spesso sterili nonostante le buone intenzioni) e ci si sia messi a disposizione della causa comune senza distinzioni di bandiera. Abbiamo ribadito agli esponenti politici che oggi come oggi l'unica bandiera che il popolo abruzzese vuole veder sventolare è quella "NO OMBRINA Salviamo l'Adriatico".
Dunque, al di là di altre iniziative di più ampio respiro riguardanti la modifica delle politiche energetiche del Governo, criticate da tutti i presenti anche di maggioranza, si andrà nei prossimi giorni alla presentazione di un emendamento anti-Ombrina alla legge di Stabilità attualmente in discussione alle Camere. Il testo dell'emendamento sarà preparato direttamente dal "Coordinamento NO OMBRINA" proprio per evitare qualsiasi eventuale strumentalizzazione di parte e sarà firmato da tutti i Parlamentari intervenuti che si sono impegnati a raccogliere le adesioni dei loro colleghi di partito, anche di altre regioni.
A livello comunicativo si organizzerà una conferenza stampa all'interno del Parlamento in cui a fianco di Senatori e Deputati interverrà lo stesso "Coordinamento NO OMBRINA" per spiegare le strategie in atto e gli sviluppi della vicenda.
Con l'iniziativa di ieri stiamo cercando di completare l'attivazione di tutti i fronti possibili in questa difficile lotta che necessita di un'azione combinata che da più direzioni miri all'identico obiettivo.
In tal senso è
stata richiesta ai Parlamentari presenti nell'ambito dei poteri di controllo a
loro riconosciuti e del dovere di trasparenza della pubblica amministrazione la
verifica dell'iter procedurale seguito dal progetto Ombrina, attraverso la
richiesta della documentazione relativa alle quattro società che si sono
avvicendate, della documentazione relativa alle capacità tecniche e finanziarie
delle stesse, della documentazione attinente alle concessioni di sospensioni e
proroghe rilasciate dai funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico. È
del tutto evidente che i lati anche oscuri della vicenda devono essere
indagati e messi pienamente in luce.
Ai Parlamentari, come anche a D'Alfonso ed alla Regione Abruzzo, così come a tutti i Sindaci ed Amministratori abruzzesi diciamo chiaramente che la nostra sincera collaborazione deve sempre intendersi come una sorta di "tregua armata" (metaforicamente parlando) perché siamo sempre vigili a monitorare e controllare ogni azione di rilevanza pubblica e non tollereremo furbate, disimpegni o manovre poco chiare.
Anche noi, come i
rappresentanti politici, dobbiamo rispondere ad un'investitura popolare che
vuole garantite le sue legittime aspirazioni manifestate in tutti i modi
possibili.
Abbiamo preso
l’impegno vincolante che non vadano in alcun modo deluse e altrettanto
pretendiamo dai nostri Rappresentanti nelle Istituzioni.
FM
P.S.: nell'ottica dell'utile allargamento della lotta anti-trivelle STIAMO ORGANIZZANDO DEI PULLMAN PER PARTECIPARE NUMEROSI ALLA MANIFESTAZIONE DI ANCONA DI SABATO 28 NOVEMBRE: PRENOTA IL TUO POSTO AL TEL.347-0543201 (Antonio) oppure invia una e-mail a: info@nuovosensocivico.it

A fine articolo pubblichiamo la lettera inviata dal "Coordinamento NO
OMBRINA" a tutti i 21 Parlamentari eletti in Abruzzo per convocarli sabato
prossimo 21 novembre alle ore 15,30 presso la sede della Regione di
Pescara in Viale Bovio 425.
In quell'occasione chiederemo loro l'impegno per un'azione
comune parlamentare che blocchi il devastante progetto "Ombrina Mare" e
contrasti lo sciagurato disegno complessivo di trasformare l'intero Abruzzo in
distretto minerario e petrolchimico al pari della sfortunata Basilicata.
Con la straordinaria forza che ci dà una mobilitazione popolare mai vista nella storia nazionale su questi temi, chiediamo a Senatori e Deputati di
spogliarsi per una volta almeno delle loro appartenenze di partito e della loro collocazione (al governo o all'opposizione) e di pianificare insieme un'efficace
strategia istituzionale che contribuisca a cancellare per sempre l'incubo che si sta abbattendo sul nostro futuro.
Ormai tutti abbiamo capito che "Ombrina Mare" non è un progetto come un altro ma un'operazione complessiva che stravolgerà irrimediabilmente il volto dell'Abruzzo e per questo va affrontata unitariamente.
Prima di sabato
faremo finta che non ci siano stati i tanti silenzi e comportamenti ambigui che
abbiamo dovuto registrare in questi mesi da parte di molti, ma dopo di allora se ci sarà di nuovo il tentativo di sfuggire alle proprie pesanti e decisive
responsabilità non avremo più indulgenza e l'intera opinione pubblica saprà in
maniera evidente chi avrebbe potuto agire ma no lo ha voluto fare.
Crediamo che per
un politico che vive soprattutto di consenso (l'unico carburante che gli
permette l'elezione, altro che il petrolio!) sia molto controproducente sottrarsi ad un
confronto del genere che consentirà a tutti di illustrare la propria posizione.
Siamo sicuri che ognuno dei 21
Parlamentari investito del ruolo di tutelare le legittime aspirazioni del
popolo che lo ha eletto saprà fare le giuste valutazioni e si
presenterà all'incontro di sabato con la necessaria motivazione per contribuire con il suo peso
alla vittoria reclamata dall'intera Comunità Abruzzese.
Fm
Segue la lettera ai 21 Parlamentari:
Coordinamento “NO OMBRINA 2015”
Convocazione urgente dei Parlamentari sulle questioni “Ombrina
Mare”/deriva petrolifera in Abruzzo per SABATO 21 NOVEMBRE ALLE ORE 15,30
presso la “Sala Blu” della Regione Abruzzo in Viale Bovio 425 a Pescara.
AI 21 PARLAMENTARI ELETTI NELLA
CIRCOSCRIZIONE ABRUZZO
Antonio Castricone, Daniele Del Grosso, Andrea Colletti,
Fabrizio Di Stefano, Filippo Piccone, Gianluca Vacca, Gianni Melilla, Giulio
Cesare Sottanelli, Itzhak Yoram Gutgeld, Maria Amato, Paolo Tancredi, Tommaso
Ginoble, Vittoria D’Incecco, Antonio Razzi, Federica Chiavaroli, Gaetano
Quagliariello, Gianluca Castaldi, Paola Pelino, Rosetta Enza Blundo, Stefania
Pezzopane, Gianluca Fusilli.
A seguito della massiccia mobilitazione del Popolo Abruzzese
in atto ormai da anni per bloccare la deriva petrolchimica dell’Abruzzo ed alla
luce dei recenti sviluppi riguardanti il progetto “Ombrina Mare” VI
CONVOCHIAMO TUTTI nella giornata di SABATO 21 novembre alle ore 15,30
presso la sede della Regione di Pescara in Viale Bovio 425 PER ASSUMERE UN
IMPEGNO CONCRETO PER UN’AZIONE COMUNE SOPRATTUTTO IN SEDE PARLAMENTARE AL FINE
DI SCONGIURARE LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO “OMBRINA MARE” e tutelare
così, com’è doveroso da parte vostra, le legittime aspirazioni della Comunità
che vi ha eletto e che ha chiaramente
scelto un futuro che non comprende la trasformazione della nostra Regione in
distretto minerario.
Un’ingiustificata mancata partecipazione rappresenterebbe
agli occhi dell’intera opinione pubblica regionale un’incomprensibile fuga
dalle proprie enormi responsabilità istituzionali e di rappresentanza con
inevitabili ricadute negative in termini di consenso personale e per questo siamo sicuri che non mancherete
all’appuntamento e garantirete in quella sede il massimo impegno per trovare
una soluzione comune.
Cordialmente,
il Coordinamento NO
OMBRINA 2015
17 novembre 2015
Il Partito
Democratico (o Matteo Renzi, ma il risultato non cambia) controlla il Governo
nazionale e regionale essendo la prima e determinante formazione politica in
entrambi gli ambiti. Detiene il potere.
Nella vicenda
Ombrina ed in generale su tutta la questione energetica e petrolifera nazionale
Matteo Renzi, al di là delle enunciazioni di circostanza,
ha fatto capire chiaramente da che parte sta e non è certo la nostra. Quella al
contrario in cui dice di schierarsi Luciano D’Alfonso, ma alla Conferenza dei
Servizi di Roma lui non c’era a far valere tutto il suo peso rappresentativo.
Impegni inderogabili e sovrastanti un appuntamento che potrebbe decretare la
rovina di un’intera regione? Mah! Però il delegato Giovanni Lolli ci riferiva solerte
che il Presidente “si teneva
costantemente informato”. Bontà sua.
Lo stesso Lolli,
nella veste di seconda carica regionale, all’uscita dalla Conferenza medesima si
mostrava furibondo nei confronti dell’atteggiamento giudicato prevaricatorio e
illegale di Ministero e suoi dirigenti minacciando prossime denunce penali ed
annunciando in diretta televisiva una escalation
della battaglia in corso con alla testa proprio la Regione Abruzzo (nel
senso dell’istituzione perché il suo popolo combatte già da tempo). Per questo
riusciva, compiaciuto, a raccogliere perfino qualche sporadico applauso (di
incoraggiamento) dagli esausti ma altrettanto furenti manifestanti.
A distanza di
due giorni tutto quell’ardore sembra essere già evaporato e le barricate appena
innalzate già smobilitate.
Da Luciano D’Alfonso,
sempre pronto a infilzare con lo sguardo telecamere e spettatori, nemmeno uno
straccio di dichiarazione di routine. Sulla questione Ombrina già dal Consiglio
Regionale del 5 novembre sembra aver perso la consueta parlantina.
Dal segretario
regionale del PD, Marco Rapino, un invito ad abbassare i toni: “bisogna tornare a parlare seriamente di
ambiente”. Come ad esempio ha sempre fatto il PD a Roma e in Regione portandoci fino a
questo punto?
Dai
Parlamentari colleghi di partito poi, il solito silenzio che se non fosse ormai
troppo banale dirlo si potrebbe definire “assordante”.
Ebbene noi
diamo ragione a Lolli quando parla di escalation
ma allarghiamo il concetto in tutte le direzioni. Altro che abbassare i toni!
Ci siamo abbassati fin troppo in passato e per questo siamo ridotti così. Adesso
più che mai è l’ora di tenere la schiena dritta, di non fare sconti a nessuno e
di reclamare con tutta la forza possibile ciò che ci è dovuto, ossia ascolto e
rispetto.
ESCALATION LEGALE E GIUDIZIARIA: quella annunciata da Lolli e che pretendiamo sia subito innescata
con a capo la Regione per stanare tutti gli eventuali bari, i corrotti e i
collusi di questa brutta storia. Perché la Legge, quando non è violata, sta lì
proprio a tutelare e proteggere i più deboli che non hanno altri “strumenti”
per piegare a proprio favore le decisioni pubbliche.
ESCALATION DELLA MOBILITAZIONE: la lotta dovrà necessariamente intensificarsi ed ampliarsi in
maniera democratica e legale certo, ma con un’ulteriore radicalizzazione perché
quando vengono calpestati con arroganza i sacrosanti diritti delle Comunità
alla propria autodeterminazione non ci si può aspettare una risposta soft, checchè ne dica Rapino e il suo
partito.
ESCALATION POLITICO-ISTITUZIONALE: se D’Alfonso è davvero convinto e consapevole che questa non è
una lotta parziale contro un singolo progetto ma un bivio senza ritorno dove si
decide se svendere e portare alla rovina l’Abruzzo intero e le sue speranze
oppure salvarlo e condurlo ad un giusto futuro di benessere diffuso allora deve
essere pronto come ultima ratio a
portare lo scontro istituzionale al massimo livello presentando le sue
dimissioni a Renzi sia da Presidente della Regione che da membro del PD se a
livello centrale non verranno prese subito, com’è abbondantemente nel loro
potere, decisioni che cancellino definitivamente Ombrina e la deriva
petrolchimica dell’Abruzzo.
DA PARTE
NOSTRA, STAI “SERENO” RAPINO, NON CI SARA’ ALCUN ABBASSAMENTO DEI TONI MA
STAREMO ANCORA PIU’ ATTENTI DI PRIMA A MONITORARE OGNI ATTO E DICHIARAZIONE DEI
RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI E DI PARTITO PER DENUNCIARNE PUBBLICAMENTE TUTTE LE
INEFFICIENZE E LE AMBIGUITA’ FINO ALLA VITTORIA FINALE CHE ARRIVERA’
SICURAMENTE NONOSTANTE TUTTO E MALGRADO QUALCUNO.

Non tutto è come sembra.
Cercherò di spiegare il senso di una giornata che appare molto negativa e di certo vergognosa per chi ha preso determinate decisioni, ma che in realtà apre degli scenari assai interessanti e favorevoli alla causa.
Di sicuro non ci aspettavamo che il Ministero dello Sviluppo Economico potesse bocciare un progetto già incredibilmente approvato da quello dell'Ambiente e dei Beni Culturali.
Però l'ansia di giungere al finale di un copione che a tutti è apparso chiaramente già scritto e imposto dai vertici ha portato il dirigente del ministero che si è assunto questa responsabilità ad attuare atteggiamenti e decisioni di assai dubbia legittimità, regolarità e legalità tanto che lo stesso vice-Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli ha parlato esplicitamente di azioni penali contro le persone che se ne sono fatte artefici.
Gli stessi tecnici e legali intervenuti hanno evidenziato e fatto verbalizzare le gravi lacune ed omissioni messe in atto come ad esempio la mancata produzione di documenti da visionare ai fini del procedimento. La stessa decisione di non tenere in considerazione le due recenti leggi regionali vigenti in chiave anti-petrolifera, in particolare quella sull'istituzione del parco marino, è stata unanimemente considerata inaccettabile.
Insomma la sensazione è stata quella che di fronte ad una opposizione puntuale, preparata, compatta e inflessibile il ministero, probabilmente sorpreso da un comportamento del genere, ha deciso di forzare la mano chiudendo ogni spazio e andando spedito alla conclusione della conferenza dei servizi, segnando così molto probabilmente un clamoroso autogol.
Infatti adesso si aprono delle praterie sia per i ricorsi amministrativi al TAR che per le denunce penali, come dichiarato solennemente dalla Regione Abruzzo nella persona del vice-Presidente Lolli e dalle altre figure istituzionali intervenute come il Presidente della Provincia di Chieti e Sindaco di Lanciano Mario Pupillo e gli altri Sindaci presenti.
Lolli stesso si è espresso per una escalation nella lotta in difesa dell'Abruzzo dalla disfatta petrolifera e "rifiutifera" e per questo chiamiamo tutti ad una rinnovata mobilitazione. Questa escalation non deve riguardare solo l'aspetto giuridico e giudiziario ma anche quello politico e della partecipazione attiva della Cittadinanza a questa battaglia civile.
La partita con tutta evidenza non è chiusa, anzi, ed i prossimi mesi saranno decisivi. Li affronteremo con l'ottimismo delle buone ragioni e della volontà di un intero popolo che non può essere cancellata dalla firma di un grigio burocrate.
Stiamo dando a tutta la nazione ed alla classe politica e governativa una lezione di democrazia e civiltà alla quale forse non sono abituati e che anzi molto probabilmente li infastidisce perchè preferiscono le sbrigative e prepotenti scelte calate dall'alto senza discussioni come nel caso emblematico di "Ombrina Mare".
Ma questa volta sono cascati male perchè gli Abruzzesi saranno pure pastori ed anzi sono orgogliosi di esserlo ma non saranno mai più pecore e il proprio destino se lo costruiranno da soli.
E non ci sarà bulletto di turno ad impedircelo.
Fm

Siamo riusciti a superare il "limite invalicabile".
So di rischiare lo scivolamento nella retorica, ma oggi a L'Aquila abbiamo scritto una pagina memorabile nella storia civile e politica di questa Regione.
Sotto la sapiente "pressione" del Movimento "NO OMBRINA" la Regione Abruzzo ha approvato all'unanimità la legge che istituisce il Parco marino nel tratto antistante i Comuni di San Vito e Rocca San Giovanni.
Certo è stato un pò come andare al ristorante e doversi apparecchiare, cucinare e lavare i piatti da soli (senza neanche incassare il conto per il servizio) ma tant'è, l'importante è il risultato raggiunto. Un risultato doppiamente positivo sia perchè l'istituzione di un Parco, ovvero di un'area protetta, tutelata e valorizzata a beneficio dell'intera Comunità, rappresenta un valore in sé e sia perchè, come detto e dimostrato tante volte, diventa un formidabile strumento in funzione anti-Ombrina e anti-petrolizzazione.
Sicuramente la battaglia non finisce qui ma aver convinto con competenza e pervicacia l'intera classe politica abruzzese ad adottare un provvedimento del genere all'unanimità significa aver condotto al meglio un'operazione esemplare di democrazia partecipativa e consapevole.
Dobbiamo salutare con la dovuta gratitudine l'impegno profuso dalla tante donne e dai tanti uomini che all'interno del movimento, ognuno in varia misura e a seconda delle proprie attitudini e possibilità, hanno permesso il raggiungimento di questo grande obiettivo che fino all'ultimo è stato intralciato da ostacoli improvvisi ed inaspettati superati brillantemente con prontezza e tenacia.
Adesso ci aspetta ancora una volta Roma, lunedì 9 novembre, con la sua Conferenza dei servizi. Ci andremo e invitiamo tutti ad unirsi a noi (per le modalità clicca QUI ) con la consapevolezza di avere in dote uno strumento aggiuntivo molto utile per contrastare la follia della deriva "petrolifera" e "rifiutifera" (l'altro grande affare di Ombrina) dell'Abruzzo.
Staremo a vedere chi avrà il coraggio di approvare senza vergogna trivellazioni e raffinazioni dentro un parco marino.
Certo sappiamo bene che all'interno di una politica nazionale fatta di schegge impazzite dove si ammette tutto e il contrario di tutto senza un progetto coerente di lungo respiro ogni cosa è possibile ma noi siamo qui proprio per rendere impossibili gli atti che danneggiano la collettività perché ci guida solo ed esclusivamente l'interesse di un futuro sano e vivibile per tutti, nessuno escluso.
Franco Mastrangelo
P.S.: la legge è stata pubblicata oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo (BURA) ed entra in vigore da domani. E'la legge regionale n°38 del 6 novembre 2015. Per leggerla integralmente cliccare QUI .
Segue il comunicato del "Coordinamento NO OMBRINA":
COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO NO OMBRINA DEL 5 NOVEMBRE
2015
L'ABRUZZO HA IL SUO PRIMO PARCO MARINO REGIONALE, LA LEGGE
SIA PUBBLICATA IMMEDIATAMENTE SUL BURA!
IL COORDINAMENTO NO OMBRINA: "ULTERIORE TASSELLO NELLA LOTTA CONTRO LA
DERIVA PETROLIFERA NEL MARE ADRIATICO, IL MISE SE NE FACCIA UNA RAGIONE, GLI
ABRUZZESI SI DIFENDERANNO' FINO IN FONDO".
Il Coordinamento No Ombrina esprime soddisfazione per
l'approvazione della legge che istituisce il primo parco marino regionale
abruzzese, denominato "Trabocchi del chietino e costa frentana". Il voto del
Consiglio regionale, all'unanimità, è avvenuto pochi minuti fa alla presenza di
alcune decine di attivisti del Coordinamento.
Non appena pubblicata
sul BURA scatteranno le norme di salvaguardia transitorie che prevedono, tra
l'altro, il divieto di modificare fondali ed elementi naturali all'interno del
parco.
Si tratta di un ulteriore tassello della lunga lotta contro
il progetto Ombrina mare, che bisognerà sostenere presso tutte le sedi e in
tutte le aule avvalendosi di tutti i provvedimenti possibili. Ora è fondamentale
procedere alla pubblicazione della legge sul BURA affinchè sia immediatamente
operativa, prima delle decisioni del Governo sul progetto.
Il MISE dovrà tenere conto di questo ulteriore segnale della volontà della
comunità abruzzese di difendere il proprio territorio e le proprie bellezze. Il
9 novembre proverà a forzare la mano lo stesso? Vedremo se gli atti che produrrà
saranno in grado di resistere in tutte le sedi in cui li porteremo. Rimarrebbe
l'atteggiamento fortemente anti-democratico del Governo Renzi che cerca solo di
sostenere i profitti dei petrolieri.
Il ringraziamento va in primo luogo agli attivisti e ai cittadini
che tenacemente hanno sostenuto questo progetto di legge, ai tecnici che hanno
lavorato alla stesura, agli enti locali che hanno partecipato all'iter e,
ovviamente, ai consiglieri regionali che l'hanno infine
approvata.