Google, con AI Mode inaugura una nuova fase nella storia della ricerca online.
Si tratta di una modalità che integra l’intelligenza artificiale generativa direttamente all’interno della SERP, consentendo al motore di ricerca di analizzare, sintetizzare e restituire risposte complesse in linguaggio naturale.
Non si limita quindi a mostrare una lista di link, ma propone una sintesi ragionata delle fonti più rilevanti, assumendo il ruolo di interlocutore attivo nella relazione con l’utente.
È un cambiamento che non riguarda soltanto la tecnologia di ricerca, ma la natura stessa dell’esperienza informativa online.
Per trent’anni l’utente ha esplorato il web attraverso percorsi: link, citazioni, approfondimenti. Ogni clic rappresentava una scelta e un atto di curiosità.
Con AI Mode, questo approccio cambia radicalmente. L’utente non è più chiamato a navigare tra le informazioni, ma riceve un’elaborazione diretta e contestualizzata della risposta che cerca.
Google non chiede più “Cosa vuoi cercare?”, ma propone ciò che considera più rilevante in base all’intento espresso.
È un passaggio che trasforma la ricerca da strumento a esperienza guidata — un’evoluzione che ridefinisce il concetto stesso di accesso alla conoscenza.
Questo mutamento ha implicazioni profonde per il marketing.
Se per anni la disciplina si è concentrata sull’ottimizzazione per i motori di ricerca, oggi deve tornare a concentrarsi sull’esperienza dell’utente e sul valore percepito.
AI Mode filtra e interpreta: ciò che viene mostrato dipende non solo dalla pertinenza semantica, ma anche dalla qualità e dalla coerenza del messaggio.
Il “momento giusto” non coincide più con l’atto di ricerca, ma con il momento in cui l’intelligenza artificiale ritiene un contenuto rilevante.
Questo spinge i brand a costruire narrazioni più solide e riconoscibili, capaci di superare la logica del keyword targeting e posizionarsi sul piano dell’autorevolezza e della fiducia.
Per i professionisti del marketing, il cambiamento è sostanziale.
Fino a ieri, l’obiettivo era comprendere le regole di Google per ottimizzare la visibilità dei contenuti.
Oggi, l’attenzione deve spostarsi su un livello più profondo: capire le persone, i loro bisogni, le loro aspettative implicite.
L’intelligenza artificiale può sintetizzare informazioni, ma non può cogliere l’emozione, la cultura o l’intuizione dietro un comportamento.
Il valore umano nel marketing risiede proprio in questa capacità di interpretare e anticipare ciò che i dati da soli non possono spiegare.
AI Mode non rappresenta semplicemente un aggiornamento di Google, ma l’indicatore di un cambiamento più ampio: la transizione verso un web che diventa dialogo costante tra persone e intelligenze artificiali.
In questo scenario, i marketer non sono più meri intermediari, ma interpreti di senso.
Devono comprendere come la tecnologia modella i comportamenti, ma anche come i comportamenti collettivi influenzano l’evoluzione tecnologica.
È una relazione bidirezionale che ridefinisce il ruolo della comunicazione e della strategia di brand.
Google AI Mode segna l’inizio di una nuova fase per la ricerca, in cui la tecnologia interpreta e il marketing deve ascoltare.
Il compito dei brand non sarà più quello di emergere tra i risultati, ma di creare contenuti che meritino di essere interpretati.
In un web dove le risposte diventano immediate e sintetiche, i messaggi autentici, coerenti e di valore faranno la differenza.
L’intelligenza artificiale sta imparando a capire. Noi, come comunicatori, dobbiamo imparare a farci comprendere.
Con Intarget aiutiamo le aziende a comprendere e sfruttare le nuove logiche di ricerca AI-driven per generare vantaggio competitivo e rilevanza duratura.
L'articolo GOOGLE AI MODE E L’INIZIO DI UNA NUOVA RICERCA proviene da Intarget.
Un’idea creativa che valorizza la promessa del brand — credito semplice, veloce e 100% online — e segna una nuova fase di crescita per Cofidis nel mercato italiano.
Cofidis debutta in televisione con il suo primo spot TV in Italia, affidandosi a Intarget per l’intera ideazione e produzione della campagna.
La collaborazione tra Cofidis e Intarget è attiva da anni e si è consolidata attraverso la gestione dei canali social del brand, la creazione di contenuti e la cura del visual, in un percorso di comunicazione coerente, evolutivo e omnicanale.
Questa nuova campagna segna un ulteriore passo avanti nella strategia del brand, sempre più presente nel mercato italiano con soluzioni di pagamento innovative e un’offerta di credito semplice, veloce e 100% digitale.
La creatività sviluppata da Intarget prende vita a partire da un insight quotidiano e universale: la tendenza a rimandare le decisioni.
Protagonista dello spot è un “eroe dei giorni nostri”, che affronta ogni imprevisto con un prevedibile “magari dopo” — finché una nuova possibilità non rompe il meccanismo: “Magari Cofidis”.
Il concept sottolinea con tono diretto e accessibile la semplicità dell’offerta: richiesta di prestito 100% online, in soli 3 minuti.
Lo spot è on air dal 13 ottobre per due settimane sulle reti Mediaset, con una pianificazione estesa su Discovery, Netflix, affissione e radio.
A supporto, la campagna prevede un’attivazione social su TikTok e Instagram con il coinvolgimento di tre influencer, oltre a una content strategy integrata curata da Intarget per i canali ufficiali Cofidis.
Dall’ideazione del concept allo sviluppo creativo, dalla sceneggiatura alla direzione artistica, fino alla gestione della produzione, l’intero progetto è stato seguito da Intarget, a conferma di un approccio integrato e strategico alla comunicazione.
“Questo progetto rappresenta il risultato di una collaborazione solida e di lungo corso. Abbiamo lavorato fianco a fianco con Cofidis per costruire un messaggio che fosse rilevante, riconoscibile e vicino alla quotidianità delle persone. Commenta Damiano Antonelli, Chief Creative Officer di Intarget – L’idea creativa nasce da un insight semplice, ma universale — la procrastinazione — e lo trasformiamo in una risposta concreta e diretta, capace di valorizzare l’offerta del brand con tono contemporaneo e accessibile.”
“Con questa campagna vogliamo consolidare la forza e la riconoscibilità del nostro brand, raccontando in modo diretto e immediato la nostra offerta di credito: oggi è ancora più semplice, veloce ed accessibile grazie, alla digitalizzazione e a condizioni vantaggiose. In Intarget abbiamo trovato un partner capace di trasformare questi valori in un linguaggio creativo, distintivo e perfettamente in linea con il nostro posizionamento.” Luca Giacoma Caire, Chief Marketing Officer di Cofidis
Credits del progetto:
Direzione creativa esecutiva: Damiano Antonelli
Direzione creativa: Debora Gerini
Art Director: Francesca Chiarugi
Copywriter: Fabio Giacalone
Influence Marketing Lead: Bruna Fusco
Direzione clienti: Simone Gallo
Account Executive: Daniela Gerosa
Direzione Fotografia: Giulia Colombo
Casa di produzione TVC: Jumpp
Regia: Ermanno Menini
Dop: Alessandro Tempestini
Casa di produzione audio: GOODmood
Cliente: Cofidis
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L'articolo COFIDIS ON AIR CON LA NUOVA CAMPAGNA FIRMATA INTARGET proviene da Intarget.
Gli LLM (Large Language Models) si stanno affermando come un nuovo punto di accesso ai brand e all’e-commerce, evolvendo da semplici chatbot a veri e propri motori di scoperta integrati nella ricerca (es. AI Overviews di Google).
Secondo Adobe Analytics, tra luglio 2024 e febbraio 2025 il traffico referral da fonti AI generativa verso i siti retail negli Stati Uniti è cresciuto del +1.200%, con un picco del +1.950% nel Cyber Monday 2024.
Numeri impressionanti, ma che nascondono una realtà importante: su base 100, il traffico da AI rimane inferiore all’1% del totale referral. Paid Search, per confronto, rappresenta oltre il 60% del traffico retail nel 2025, Direct circa il 20% ed Email il 10%.
Eppure, anche se piccolo in termini assoluti, questo canale mostra comportamenti qualitativamente molto diversi. Sempre Adobe evidenzia che i visitatori provenienti da fonti AI:
In altre parole: gli utenti da AI sono più ingaggiati, più informati e sempre più pronti a convertire.
Se la crescita proseguirà con lo stesso ritmo, nel 2026 gli LLM diventeranno un touch point strutturale nel customer journey.
Nel 2026, quindi: testo per farsi trovare dagli LLM, immagini e video per convincere e convertire.
Guardando al 2028, si delinea una trasformazione profonda delle fonti di traffico e dei touch point.
Il 2026 segnerà il consolidamento degli LLM come touch point stabile nel customer journey. Le aziende che iniziano già oggi a rendere i propri contenuti AI-ready (accessibili, strutturati, distribuiti) saranno in posizione di vantaggio quando entro tre anni, gli LLM guideranno gran parte delle decisioni di acquisto. La fase di pre-acquisto si concentrerà soprattutto su due ecosistemi dominanti: i social come palcoscenico emozionale e di scoperta, e l’AI conversazionale come nuovo consulente personale e punto di checkout. Altri canali continueranno a esistere, ma avranno un ruolo sempre più ancillare rispetto a questi due
Fonti:
Adobe Analytics, marzo 2025
Adobe Analytics: Traffic to U.S. retail websites from Generative AI sources jumps 1,200 percent
Kartik Hosanagar
Hey AI, buy my product: How LLMs are rewriting the customer journey
Valido.ai, luglio 2025
“How AI is reshaping the ecommerce buyer journey”
TechRadar Pro, agosto 2025
“Future-proofing brands’ search strategies: harnessing LLMs for enhanced discoverability”
L'articolo SEO + LLM = AEO proviene da Intarget.
Per Diesel la Peak Season non è solo un momento di vendita, ma un crocevia strategico. Il brand, con il 35% delle revenue annuali in gioco e un contesto macroeconomico instabile, ha adottato un approccio business driven:
Ne abbiamo parlato con Damian Adamik, Media Advisor di Intarget.
«Il 2025 è un anno complesso per tutto il fashion retail: incertezza economica, minore fedeltà dei consumatori e maggiore competitività, dove i singoli momenti stagionali possono influire in maniera importante sul business dei brand.
Per Diesel quindi la peak season, che pesa circa il 35% delle revenue, rappresenta una sfida cruciale.»
«Il nostro obiettivo principale è mantenere l’efficienza delle performance ottimizzando tutto l’investimento. I canali paid gestiti contribuiscono in maniera significativa sulle revenue dell’ecommerce di Diesel: per questo è fondamentale che ogni campagna generi ritorno, preservando al contempo i volumi chiave per il raggiungimento degli obiettivi e-commerce.»
«Nel fashion non basta spingere: serve sapere dove e come farlo. Per la peak season abbiamo fatto tesoro del lavoro svolto nei primi tre quarter, adottando un approccio pienamente data-driven. Abbiamo analizzato audience, mercati e categorie di prodotto — perché spesso ci si dimentica che alla base di tutto c’è il prodotto — per arrivare a definire landing page, strategie di bidding e obiettivi di conversione.
Il risultato è un mix full funnel pensato per generare una crescita sostenibile anche nel medio-lungo termine, accompagnando al tempo stesso l’importante percorso di riposizionamento del brand, che punta a consolidarsi come protagonista e punto di riferimento nel mercato fashion luxury.»
«Ogni leva tecnologica, dall’AI per analizzare ADS, copy, angles creativi dei competitor, passando dal machine learning ai bid predittivi, è stata calibrata per massimizzare i ritorni nei momenti più cruciali. “Adageremo” i Target ROAS nei mercati ad alto volume di vendite, sfruttato i trend storici per anticipare i picchi di domanda e costruito landing page performanti, capaci di trasformare traffico in vendite. Andremo a stimolare le audience più vicine all’acquisto attraverso campagne studiate ad hoc con i nostri partner media. Un’attenzione particolare è stata data alla selezione prodotto, con script dedicati che favoriscono le categorie a maggior rendimento. Il tutto con un occhio di riguardo ai mercati emergenti, dove stiamo registrando una crescita costante .»
«Abbiamo impostato target giornalieri di revenue e budget, con analisi per fascia oraria. Questo ci consentirà di mantenere sempre il quadro sotto controllo e reagire rapidamente ai cambiamenti.»
«Siamo fiduciosi che la preparazione e l’approccio analitico ci permetteranno di affrontare con successo questa peak season. Diesel ha tutte le carte in regola per trasformare le sfide del mercato in risultati concreti.»
Preparazione, dati e velocità di esecuzione sono le nostre leve, potenziate dagli strumenti di AI. Con questa strategia, Diesel non solo affronta la peak season, ma la trasforma in un’occasione per rafforzare il proprio posizionamento nel fashion luxury. E noi di Intarget siamo al suo fianco per trasformare ogni sfida in un’opportunità di crescita.
L'articolo DIESEL VERSO LA PEAK SEASON: COME UNA STRATEGIA FULL FUNNEL GUIDA CRESCITA E RIPOSIZIONAMENTO proviene da Intarget.
Quando ho iniziato a lavorare nella SEO la regola aurea era una: scrivi per gli utenti, ottimizza per Google. Oggi, nel pieno di una rivoluzione generativa, non basta più.
I contenuti non vengono solo letti, ma sintetizzati da intelligenze artificiali che guidano le scelte ben prima del clic. In un mondo dove non si cerca soltanto, ma si chiede e si riceve una risposta, l’obiettivo non è più “essere visibili”, ma essere raccontati.
La SEO è cambiata. Il contesto anche.
Per anni abbiamo pensato all’ottimizzazione come un insieme di regole: struttura del sito, keyword, backlink. Poi sono arrivati gli aggiornamenti semantici, il mobile-first, i Core Web Vitals. Ora il campo da gioco si è spostato di nuovo.
E il nuovo arbitro si chiama AI.
Modelli generativi come ChatGPT, Gemini e Perplexity non si limitano a restituire link: generano risposte complete, interpretano bisogni impliciti, creano narrazioni. Se il tuo brand non è presente nei loro modelli, non viene consigliato, menzionato, né considerato.
In altre parole: non esiste.
Da posizione 0 a conversazione 1: cambia la metrica, cambia la sfida
La partita non si gioca più solo su Google. Si gioca ovunque l’utente cerchi risposte, consigli, ispirazione. E spesso, quelle risposte arrivano da AI che decidono in autonomia quali brand includere.
Questa rivoluzione non riguarda solo le startup tech o i colossi digitali. Riguarda ogni impresa che voglia essere competitiva in un contesto affollato, credibile agli occhi (e agli algoritmi) delle AI e considerata nel momento della scelta.
Dalle fashion house alle aziende B2B, dalle PMI italiane alle multinazionali: se il tuo pubblico chiede “qual è il miglior brand nel mio settore?”, devi esserci. E per esserci, non basta ottimizzare. Bisogna raccontare.
Una nuova grammatica per essere scelti
Essere rilevanti nei contesti generativi significa riscrivere le regole della visibilità.
Significa lavorare su:
Non si scala più una SERP. Si entra, giorno dopo giorno, nelle risposte generate.
SEO, AEO e GEO: che differenza c’è?
In sintesi: SEO fa trovare, AEO fa rispondere, GEO fa raccontare.
Ma se non misuri, stai solo sperando
Ottimizzare per l’AI senza sapere se e come vieni rappresentato significa lavorare alla cieca.
Per questo in Intarget abbiamo creato BAIS – Brand Artificial Intelligence Share, la nostra piattaforma proprietaria per misurare la visibilità e la reputazione di marca nei contesti dominati dai modelli generativi.
BAIS risponde a domande che oggi nessuno strumento SEO può affrontare:
GEO + BAIS = Una strategia che parla il linguaggio del futuro
Lavorare sull’ottimizzazione generativa senza una misurazione della propria “AI share” è come fare branding senza ascoltare il mercato. Allo stesso modo, avere metriche sulla presenza nelle AI senza un piano di azione è un esercizio sterile.
L’approccio che promuoviamo in Intarget è integrato e concreto:
Monitori la tua rappresentazione con BAIS
Agisci sui contenuti, sulle fonti e sui segnali semantici
Misuri l’impatto su awareness, consideration e conversion
Adatti la tua strategia, in tempo reale
No, la SEO non è morta. È diventata conversazionale, dinamica, semantica.
I motori non si accontentano più di leggere: vogliono capire, scegliere, raccontare.
Se il tuo brand non emerge nei risultati generativi, stai già perdendo mercato.
E il tempo per rimetterti in gioco è adesso.
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L'articolo GENERATIVE ENGINE OPTIMIZATION proviene da Intarget.
Settembre, indipendentemente dal periodo in cui un’azienda chiude il bilancio, è l’inizio di un nuovo anno. Ed è un inizio in salita perchè uno dei primi argomenti da gestire dopo la pausa estiva è come affrontare la Peak Season. Sì perchè, mentre si smaltisce il backlog di email inizia a dare le prime avvisaglie quel periodo di frenesia, fatto di un vortice di ordini, click e carrelli abbandonati. Per evitare che ogni tuo sforzo venga messo alla prova, e la pressione salga alle stelle, è meglio prepararsi per tempo. E noi lo stiamo facendo già da ora, quando siamo ancora tonici per il fresco rientro, e così ci chiediamo come possiamo, anche quest’anno, aiutare i nostri clienti a portare un aumento di fatturato e consumatori fidelizzati?
La risposta non è un segreto mistico, ma una strategia ben orchestrata. Non si naviga a vista, ma con una bussola potentissima: i dati. E con un motore in più, che ti spinge verso il futuro: l’Intelligenza Artificiale
Il mercato B2C dell’e-commerce in Italia supera i 62 miliardi di euro nel 2025, con un incremento del +6 % rispetto al 2024 (fonte Borsa Italiana) e i consumatori online sono 32,5 milioni, con l’85% di essi che fa in media un acquisto al mese, aumentando però nell’ultimo quarter dell’anno.
Ecco allora alcune aree su cui focalizzare l’attenzione per affrontare al meglio questo periodo
Immagina il percorso del tuo cliente come una strada. Per ogni acquisto non concluso, c’è un semaforo rosso, un buco nell’asfalto, un incrocio complicato. L’obiettivo, in Peak Season, è trasformare quella strada in un’autostrada a più corsie, senza intoppi.
Se non analizziamo, andiamo a tentoni. E non riusciamo a far comunicare nella stessa lingua le diverse aree aziendali (ne avevamo già parlato in questo articolo). I dati sono la tua mappa, che ti indica la via giusta, ti mostra dove sei stato e dove dovresti andare.
L’analisi RFM (Recency, Frequency, Monetary) ti permette di smettere di trattare tutti i tuoi clienti allo stesso modo. È un radar che ti dice chi sono i tuoi migliori clienti, quelli che potresti perdere e quelli che hanno il potenziale per crescere.
L’AI, in questo scenario, è il tuo pilota automatico. Non solo segmenta, ma prevede il futuro: può dirti chi sta per abbandonarti o chi potrebbe diventare un cliente VIP. E in automatico, senza che tu muova un dito, lancia campagne mirate: un’offerta per chi non compra da un po’, un’anteprima esclusiva per i più fedeli, o un piccolo incentivo per un nuovo arrivato.
L’Intelligenza Artificiale sta modificando tante aree aziendali e attività quotidiane ed ormai sta diventando (o in qualche caso è già diventato) lo strumento che ti permette di fare in automatico ciò che a mano sarebbe impossibile. Come ben sai, è avere un team di supereroi che lavora 24/7 per te.
Negli Stati Uniti, a livello globale le vendite online influenzate dall’AI tra il 1° novembre e il 31 dicembre 2024 hanno raggiunto 229 miliardi di dollari, mentre solo negli USA le vendite online totali sono arrivate a 282 miliardi di dollari (+4 %, fonte Reuters)
La Peak Season, in sintesi, è una sinfonia da dirigere. E con la giusta partitura – fatta di dati, esperienza utente, AI e personalizzazione – il successo non sarà una casualità, ma una meritata vittoria. E tu che cosa stai già facendo
Vuoi costruire una strategia su misura e trasformare questo periodo in un vantaggio competitivo reale? Prenota uno slot direttamente con Francesco per una consulenza e scopri come affrontare la tempesta con la sicurezza di chi ha già la rotta tracciata.
L'articolo LA TEMPESTA PERFETTA DELLA PEAK SEASON: COME USCIRNE CON IL BOTTINO proviene da Intarget.
Intervista a Cinzia Calabrese, Media Manager di Intarget
Diesel, in occasione della Denim Campaign, ha scelto TikTok per un’attivazione che andasse oltre la semplice visibilità, puntando anche su risultati concreti in termini di performance.
Alla guida del progetto, Cinzia Calabrese, Media Manager di Intarget, ci racconta cosa ha funzionato davvero in questa strategia full funnel.
Quali erano gli obiettivi principali del progetto?
L’obiettivo era testare il potenziale del formato TopView non solo come leva di awareness, ma anche come acceleratore di performance. Diesel voleva validare un approccio integrato, capace di unire creatività d’impatto e ottimizzazione della conversione, lavorando in particolare su prodotti di mid e lower funnel.
Qual è stata la strategia che avete messo in campo?
Abbiamo strutturato un test in Francia su due settimane: nella prima fase abbiamo attivato solo le Smart+ Catalog Ads, nella seconda abbiamo introdotto anche il TopView. Questo ci ha permesso di isolare l’effetto del formato premium e misurarne l’impatto tramite una Conversion Lift Study. Le creatività sono state pensate in continuità con le campagne Smart Plus attive in Europa, per assicurare coerenza di tono e messaggio.
Quali sono stati i risultati?
I risultati sono stati netti: +35% di ROAS, –43% di CPA e un incremento degli ordini del 98,5%. Un boost significativo che ha confermato l’efficacia dell’integrazione tra formati ad alto impatto visivo e formati orientati alla conversione. Il TopView ha generato attenzione e interesse, rafforzando le performance anche delle attivazioni più tattiche.
Quali sfide avete affrontato?
La principale sfida è stata l’implementazione in tempi strettissimi, mantenendo coerenza tra i diversi asset e coordinamento tra tutti i partner. Abbiamo lavorato su formati e obiettivi diversi, con un test strutturato da eseguire senza margine di errore. La sinergia tra team e la velocità d’esecuzione sono state determinanti per rispettare i tempi e garantire la qualità del progetto.
Cosa ha fatto davvero la differenza?
Sicuramente la collaborazione stretta tra Diesel, TikTok e Intarget. Fin dalle prime fasi c’è stato un allineamento costante su strategia, KPI e tempistiche. Anche la scelta di adottare una logica test & learn rigorosa, con metriche validate dalla piattaforma, ha dato robustezza all’intero approccio. Fondamentale è stato anche il timing dell’attivazione, che ha massimizzato l’impatto del TopView nel momento giusto.
C’è una lezione chiave che ti porti a casa?
Sì: anche in campagne orientate alla performance non bisogna sottovalutare il ruolo dei formati upper funnel. Se ben inseriti nel flusso possono innescare una crescita misurabile anche nei risultati di conversione. La chiave non è lavorare su un unico touchpoint, ma orchestrare i formati in modo strategico lungo tutto il funnel.
Un caso che dimostra come visibilità e performance possano coesistere e rafforzarsi a vicenda. Il progetto Diesel + TikTok è oggi un benchmark per tutti quei brand fashion che vogliono spingere sull’acceleratore digitale, con visione e ambizione.
[LEGGI IL CASE STUDY COMPLETO]
L'articolo TIKTOK & DIESEL: QUANDO IL FORMATO GIUSTO FA LA DIFFERENZA proviene da Intarget.
Una nuova collaborazione nata sotto il segno dell’innovazione. Intarget affianca TeamSystem, leader italiano nelle soluzioni digitali per imprese e professionisti, per supportarne la comunicazione corporate sui social media, attraverso una strategia creativa e integrata che mette al centro storytelling, branding e valore.
Nel contesto competitivo attuale, la comunicazione corporate non può limitarsi alla trasmissione di messaggi istituzionali. Deve evolversi verso forme più coinvolgenti, capaci di raccontare la cultura del brand e i suoi valori in modo accessibile, rilevante e memorabile.
In questo percorso, Intarget è al fianco di TeamSystem con un approccio completo, che unisce:
Strategia e direzione creativa per i canali social
Ideazione di format proprietari, coerenti con il DNA del brand, per raccontare l’innovazione in modo distintivo.
Produzione di contenuti editoriali e creativi
Testi, visual, concept e micro-pillole capaci di rendere i contenuti informativi anche fonte di ispirazione per il target.
Copertura foto e video per eventi ed esperienze live
Reportage visivi e contenuti ottimizzati per i social, per amplificare la portata degli eventi chiave del brand.
“L’approccio creativo per TeamSystem nasce dalla comprensione del brand e della sua missione: rendere l’innovazione un valore concreto per imprese e professionisti. Uniremo insight, creatività e tecnologia per trasformare i canali digitali in spazi di comunicazione autentici.”
— Damiano Antonelli, Chief Creative Officer di Intarget
Lavorare con TeamSystem non significa solo realizzare contenuti, ma contribuire a un progetto culturale che abbraccia innovazione, digitalizzazione e progresso. Una narrazione che si rivolge a pubblici eterogenei, ma uniti da una medesima tensione verso il futuro.
“Crediamo nell’innovazione al servizio delle persone. Essere partner di TeamSystem significa condividere valori, visione e responsabilità. Puntiamo a trasformare ogni progetto in un’opportunità per rafforzare il legame tra brand e audience.”
— Fausta Sposato, Managing Director di Intarget
Con questa collaborazione, Intarget consolida la propria posizione come partner strategico per i brand che desiderano distinguersi nel panorama digitale. Non solo fornitori di servizi, ma compagni di viaggio nella costruzione di esperienze digitali coerenti, rilevanti e memorabili.
L'articolo PARTNERSHIP STRATEGICA PER TEAMSYSTEM E INTARGET proviene da Intarget.
Il mondo del content marketing sta attraversando una trasformazione profonda: l’AI non è più un’opzione futuristica, ma una leva concreta per creare contenuti visivi di altissima qualità, capaci di connettersi con le persone e di dare nuova forza ai brand. Per questo motivo Intarget ha rafforzato la collaborazione, già in essere da oltre dieci anni, con Eolo Perfido, artista visivo e fotografo di fama internazionale, per portare l’intelligenza artificiale al centro della creazione di contenuti.
Per approfondire come questa collaborazione stia portando valore concreto ai brand abbiamo rivolto alcune domande a Eolo.
Come vedi oggi il ruolo dell’AI nel cambiamento della creazione di contenuti visivi per i brand?
L’intelligenza artificiale sta ridefinendo completamente il panorama della comunicazione visiva. Non è più una tecnologia emergente, ma uno strumento ormai maturo che permette ai brand di esplorare territori creativi prima impensabili. Dal mio punto di vista l’AI sta democratizzando l’accesso a contenuti di altissima qualità, consentendo anche a progetti con budget più contenuti di ottenere risultati straordinari.
Tuttavia, la vera rivoluzione è la capacità di iterare rapidamente le idee creative: possiamo testare centinaia di varianti di un concept in poche ore, perfezionare l’estetica in tempo reale e personalizzare i contenuti su scala mai vista prima.
Il mercato è in una fase di transizione: i brand più lungimiranti stanno già integrando l’AI nei propri workflow creativi, mentre altri restano ancorati a metodi tradizionali. Stiamo già testando i primi risultati su diversi clienti. Chi saprà bilanciare innovazione, tecnologica e sensibilità artistica avrà un vantaggio competitivo decisivo.
Perché hai deciso di collaborare ancora maggiormente con Intarget proprio su questa frontiera dell’AI applicata a foto e video?
La collaborazione con Intarget nasce da una partnership consolidata da oltre dieci anni e caratterizzata da una grande soddisfazione reciproca. A rendere Intarget un partner ideale per questa evoluzione contribuiscono diversi elementi distintivi:

L’integrazione del mio stile personale con l’AI richiede un approccio metodico e una comprensione profonda di entrambi gli elementi. Non vedo l’AI come un sostituto della creatività umana, ma come un amplificatore delle mie capacità espressive.
Il mio metodo si articola in tre fasi:
Cosa possono aspettarsi i clienti di Intarget da questa nuova offerta AI?
I clienti possono aspettarsi una trasformazione completa del processo creativo, con vantaggi concreti e misurabili:
In sintesi, la partnership tra Intarget ed Eolo Perfido rappresenta un passo avanti verso una produzione visiva integrata, tecnologica e umanamente ispirata, capace di offrire ai brand un vantaggio competitivo concreto.
Per saperne di più e scoprire come Intarget può supportare il tuo brand con soluzioni AI-driven, contattaci: i nostri esperti sono pronti ad affiancarti nella prossima evoluzione creativa.
L'articolo COME L’AI E LA CREATIVITÀ RIDEFINISCONO LA PRODUZIONE VISIVA proviene da Intarget.
Dionysos Wankelmuth, Executive Producer, e Andrea Godono, Head of Art Buying di Intarget, ci raccontano come nasce e si sviluppa la collaborazione con Intarget, e perché oggi i brand di moda e lusso hanno bisogno di un’offerta integrata, autentica e globale per i loro contenuti.
Perché oggi un brand deve puntare su contenuti autentici e di qualità?
Il contenuto non è più solo uno strumento di comunicazione, ma un vero e proprio veicolo di valori e identità. I brand, soprattutto nel fashion e lusso, devono raccontare storie che siano autentiche e rilevanti, capaci di distinguersi nel mercato e di creare un legame emotivo con il pubblico. Questo richiede produzioni pensate e calibrate su budget, target e territorio, e non soluzioni standardizzate.
In che modo la partnership con Intarget rafforza l’offerta di content production?
Abbiamo messo a fattor comune 20 anni di esperienza internazionale e un network globale di registi, fotografi e professionisti locali. Grazie all’internalizzazione di competenze chiave all’interno di Intarget, possiamo offrire ai clienti un ecosistema unico, dove strategia, creatività e produzione convivono in un flusso coordinato. Questo riduce tempi, costi e frizioni, e alza la qualità finale.
Quali sono i vantaggi concreti per i brand che scelgono questa soluzione integrata?
Il principale beneficio è la possibilità di avere un controllo totale sul progetto, dalla definizione strategica fino all’execution finale. Questo si traduce in ottimizzazione del budget, rapidità di esecuzione e coerenza nel messaggio. Il cliente ha un unico interlocutore, che gestisce tutte le fasi senza sprechi e con un focus costante sui risultati.

Come gestite la produzione in un contesto globale, con location e talenti così diversi?
La nostra forza sta nel fatto di essere “locali ovunque”: collaboriamo con team, registi e professionisti nelle Americhe, Europa, Asia e Arabia Saudita. Questo ci permette di scegliere la location più adatta, con costi ottimizzati e alto valore creativo. Ad esempio, possiamo proporre alternative a costi contenuti senza sacrificare lo stile e la qualità.
Qual è il valore aggiunto specifico per il settore fashion e lusso?
Il lusso richiede uno standard altissimo, non solo nella qualità tecnica ma anche nella capacità di parlare la stessa lingua del brand. Noi, insieme a Intarget, condividiamo questa expertise: siamo abituati a trattare con brand di alto profilo e a costruire progetti tailor-made, difficilmente replicabili da operatori generalisti.
Quali sono le sfide principali che affrontate in questa nuova fase di content production?
La sfida più grande è coordinare strategia, creatività e produzione in modo fluido, evitando i classici disallineamenti tra agenzia e casa di produzione. La nostra soluzione è proprio questa integrazione forte e strutturata, che riduce i rischi e assicura al cliente un percorso chiaro, con tempi certi e risultati di valore.
Per concludere, quale messaggio vuoi lasciare ai brand che stanno valutando questa nuova offerta?
Scegliere un partner che integra strategia, creatività e produzione significa investire in efficienza e qualità, ottenendo contenuti che fanno la differenza sul mercato globale. Siamo pronti a mettere a disposizione tutta la nostra esperienza per trasformare le idee in storie di successo.
L'articolo MODA E LUSSO: I VANTAGGI DI UNA CONTENT FACTORY INTEGRATA proviene da Intarget.