Di tanto in tanto mi regalo una crostata per il fine settimana, dall'impasto deliziosamente friabile con un cuore morbido al sapore di frutta fresca di stagione, veloce e soprattutto facile da preparare. Qualcuno potrebbe arricciare il naso perché le giornate sono davvero troppo calde per accendere il forno, ma chi mi conosce sa che potrei rinunciare a tutto tranne a un buon dolce fatto in casa... sì, esatto, nient'altro è in grado di rendermi più felice! Di solito, negli impasti aggiungo - per i prodotti da forno, in realtà, lo faccio quasi sempre e il risultato mi piace sempre moltissimo - una discreta quantità di farina di avena, o di fiocchi di avena macinati insieme a frutta secca, come mandorle o nocciole. In questo modo, l'energia rilasciata durerà più a lungo e, a me, toglie quell'antipatica sensazione di buco allo stomaco che avverto con certi altri dolci:-) In questa crostata potete sostituire la confettura con una crema di pesche fresche, tagliate a pezzetti e cotte con burro e cannella, oppure con la confettura ai frutti di bosco, integrandola con frutti di bosco freschi.
Crostata alle mandorle e pesche
Costo 1 Difficoltà 1 Tempo 1 h 15' + riposo Ingredienti per 6-8 persone
300 g di farina di farro più quella per la lavorazione 150 g di mandorle pelate 500 g di pesche o in alternativa 300 g di confettura di pesche 200 g di zucchero di canna 2 uova 125 g di burro più quello per lo stampo 1 limone non trattato 2 cucchiai di fiocchi di avena 1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci sale
Grattugiate la scorza del limone, poi spremete il frutto per ricavarne il succo. Tritate finemente, con un mixer, 100 g di mandorle insieme ai fiocchi di avena. Setacciate la farina, sulla spianatoia, con il lievito e un pizzico di sale, poi aggiungete la scorza del limone e il burro, ben freddo e tagliato a tocchetti, e mescolate bene il tutto. Incorporate le uova leggermente sbattute, il mix di mandorle e fiocchi di avena preparato e 125 g di zucchero e lavorate gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo. Formate un panetto, appiattitelo appena, avvolgetelo in un foglio di carta da forno e fatelo riposare in frigo per 30 minuti. Dividete le pesche a metà, privatele del nocciolo, e tagliatele a tocchetti, poi spruzzatele con il succo di limone e mettetele in una padella. Aggiungete lo zucchero rimasto e cuocetele per circa 20 minuti, mescolandole di tanto in tanto, finché non diventeranno morbide. Riprendete l'impasto dal frigo e stendetelo, sulla spianatoia infarinata, in uno spessore uniforme, quindi disponetelo in una tortiera di 24 cm di diametro, imburrata e infarinata. Eliminate la pasta in eccesso e spalmate dentro la confettura. Lavorate di nuovo l'impasto in eccesso, stendetelo e ricavate delle strisce, con una rotella dentellata, che sistemerete sul ripieno, incrociandole. Affettate le mandorle rimaste, cospargetele sulla crostata e cuocete in forno già caldo a 180 °C per 25-30 minuti. Servite.
Considerato che sono cresciuta mangiando minestroni, quelli con tanta verdura a pezzi e pasta corta nel mezzo, non dovrebbe più stupirmi così tanto se preparare creme per l'ora di pranzo lo trovo ancora un bel pò strano... in realtà, rispetto a qualche tempo fa, oggi penso lo sia un pò meno :)... per fortuna poi si cresce e ora riconosco che cucinando tutto nella stessa casseruola gli aromi si amalgamano alla perfezione e il piatto diventa un formidabile rimedio per giornate fredde e silenziose come questa.
Ehm sì, le zucche che vedete nella foto sopra provengono dall'orto dei miei genitori e perciò sono mie :) - sono fortunata vero?! :) - In realtà avrei dovuto arrostire i cubetti della mia zucca ma, alla fine, ho messo tutto in pentola e cotto fino a quando la polpa non è diventata morbida. Alcune zucche sono troppo poco consistenti per essere utilizzate in tali preparazioni, perciò se avete intenzione di arrostirle usate la Marina di Chioggia, Delica o Butternut. Alla vellutata, ho aggiunto una generosa manciata di lenticchie rosse decorticate...
Vellutata Alla Zucca
Ingredienti per 4 persone
800 g di polpa di zucca 100 g di lenticchie rosse 1 spicchio di aglio 2 scalogni 1 costa di sedano 1,5 l di brodo vegetale 1/4 cucchiaino di cumino in polvere 1 cucchiaino di coriandolo in polvere 4 cucchiai di semi di zucca 1 ciuffo di maggiorana o coriandolo Olio di oliva extravergine Sale Pepe
Tostate i semi di zucca in un pentolino. Tagliate la polpa di zucca a cubetti. Sbucciate gli scalogni e l'aglio e tritateli finemente con il sedano, privato dei filamenti, quindi fateli rosolare in una casseruola con 4 cucchiai di olio, per 4-5 minuti, mescolando, poi aggiungete le spezie e fate insaporire per 1 minuto. Mettete da parte 1/3 dello scalogno, unite la zucca e cuocete per altri 10 minuti, quindi aggiungete le lenticchie, regolate di sale, versate il brodo caldo e portate a ebollizione. Coprite parzialmente con un coperchio e cuocete a fuoco molto dolce per circa 30-35 minuti. Frullate la preparazione con un mixer a immersione, fino a ottenere crema e distribuiscila in 4 fondine. Cospargete con i semi, lo scalogno tenuto da parte e un po’ di pepe, completate con la maggiorana e servite.
Ho faticato un po' ma alla fine eccomi tornata. Riaffacciarsi da queste parti è sempre molto bello e se penso a quanto tempo sia passato dall'ultima volta che ho scritto e condiviso una ricetta... beh, da capogiro, quasi stento a credere che sia trascorso un anno! Merito del mese in corso? Questo non so dirlo però, sotto sotto, Ottobre è il periodo dell'anno che più preferisco, quello dove la generosità dell'estate si scontra con la preparazione per l'inverno. Può sembrare ridicolo ma spesso verso sera guardo fuori dalla finestra in attesa che vento e pioggia arrivino soffiando foglie dappertutto - al fascino autunnale "signori miei" non sarò mai in grado di resistere ahimè :) -. Seriamente, credo che questo sia soprattutto il momento migliore per riaccendere il forno e concedersi dolci fragranti e semplici che profumano di autunno :).
Ho la fortuna di aver raccolto le prime mele dai piccoli alberi di mele
cotogne che mio padre ha in giardino e così, dopo aver chiuso qualche
vasetto di confettura per l'inverno, la restante è finita nel ripieno
della crostata di oggi. Le mele adagiate sopra la confettura sono invece
Golden non trattate in modo da non privarle della buccia, sarebbe un
vero peccato farlo perché gran parte del loro sapore è proprio lì.
Aggiungere in piccola percentuale farina di segale e farina di riso
nella frolla permette di conservarne la friabilità per giorni. Se
preferite potete diminuire di poco la loro quantità per unire la farina
di grano saraceno, non ve ne pentirete...
Crostata di Mele
Ingredienti per 6 persone
Per la pasta frolla
150 g di farina di farro più quella per lo stampo 60 g di farina di riso 40 g di farina di segale 100 g di burro più quello per lo stampo 4 cucchiai di zucchero di canna 1 uovo 1 limone non trattato 1/2 cucchiaino di lievito in polvere per dolci Sale
Per il ripieno
300 g di confettura di mela cotogna 3 mele non trattate 1 stecca di cannella 2 cucchiai di zucchero di canna
Grattugiate la scorza del limone, poi spremete il frutto per ricavarne il succo. Setacciate le farine sulla spianatoia con il lievito e un pizzico di sale, poi aggiungete la scorza del limone e il burro ben freddo, tagliato a tocchetti, e mescolate. Incorporate l'uovo leggermente sbattuto e lo zucchero e lavorate ancora fino a ottenere un impasto omogeneo. Formate un panetto, appiattitelo appena, avvolgetelo in un foglio di carta da forno e fatelo riposare in frigo per 30 minuti. Sbucciate le mele, dividetele a metà, eliminando il torsolo con i semi, e affettatele, poi spruzzatele con il succo di limone e mettetele in una padella. Aggiungete lo zucchero e la stecca di cannella e cuocetele per circa 10 minuti, mescolandole di tanto in tanto, finché non diventeranno morbide. Riprendete l'impasto dal frigo e stendetelo sulla spianatoia infarinata in uno spessore uniforme, poi disponetelo in uno stampo da crostata di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato, con fondo amovibile. Eliminate la pasta in eccesso, bucherellate il fondo con una forchetta e spalmate dentro la confettura di mela cotogna. Disponete sopra le fette di mela preparate, premendole leggermente, e cuocete in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Sfornate, fate intiepidire e servite.
Questo è ciò che mi piace
preparare con l'arrivo dell'autunno, quando iniziano i primi freddi o
c'è voglia di mangiare qualcosa di più pratico. Preparo la sfoglia con
un mix di farina di farro bianca e farina di farro integrale per
ottenere una consistenza maggiore ma leggera e friabile. L'idea in più
potrebbe essere quella di sostituire la farina di farro bianca con
farina di grano saraceno, questo naturalmente se amate sapori più
importanti. L'impasto della sfoglia contiene burro, ma meno rispetto a
quella tradizionale. Qui la zucca è tagliata a tocchi e poi arrostita
con un rametto di rosmarino, trovo sia un ottimo modo per conferire
carattere e consistenza alla torta nel suo insieme, oltre a dare una
spinta al sapore. Nella ricetta è abbinata a funghi champignon e al
caprino... gli spinacini sono facoltativi, ma sarebbe un vero peccato
ometterli, aggiungono un bellissimo tocco di colore in più... non
trovate sia così?
Torta Salata con Zucca, Funghi e Spinaci
Per la base
100 g di farina di farro più quella per lo stampo 100 g di farina di farro integrale 100 g di burro più quello per lo stampo 1 cucchiaio di semi misti macinati 1/2 cucchiaino di lievito per torte salate (facoltativo) Sale
Per il ripieno
400 g di polpa di zucca delica 300 g di funghi champignon 2 spicchi d'aglio 150 g di formaggio di capra 2 uova 150 ml di latte fresco 2 manciate di spinacini 1 rametto di rosmarino 1 ciuffo di prezzemolo 1/2 bicchiere di vino bianco Noce moscata Olio extravergine d'oliva Sale Pepe
Setacciate la farina sulla spianatoia con il lievito, aggiungete una presa di sale, i semi misti e il burro ben freddo, tagliato a tocchetti, e lavorate con le dita fino a ottenere un composto sabbioso. Incorporate 4-6 cucchiai di acqua ghiacciata e lavorate ancora fino a ottenere un impasto omogeneo, poi avvolgetelo in un foglio di carta da forno e fatelo riposare in frigo per 30 minuti. Tagliate la zucca a tocchi, poi sistematela in una teglia foderata con carta da forno, aggiungete il rosmarino spezzettato e condite con un filo di olio, sale e pepe. Coprite con un foglio di carta da forno, sigillando bene ogni lato, e cuocete in forno già caldo a 200 °C per circa 20-25 minuti. Pulite i funghi, privandoli della parte terminale terrosa e passandoli con un telo umido, e tagliateli a pezzetti. Sbucciate gli spicchi di aglio, tritateli finemente con un ciuffo di prezzemolo e fateli rosolare in un tegame, a fuoco dolce, con un filo di olio caldo. Unite i funghi e proseguite la rosolatura per 3-4 minuti a fuoco vivo, poi bagnate con il vino, lasciatelo evaporare, quindi coprite con un coperchio e cuocete per 10-15 minuti, regolando di sale e pepe verso fine cottura. Stendete la pasta sulla spianatoia infarinata e disponetela in uno stampo da crostata da 24 cm imburrato e infarinato. Bucherellate il fondo con una forchetta e sistemate sopra un disco di carta da forno. Adagiate sopra uno strato di legumi secchi e cuocete in forno già caldo a 180 °C per 20 minuti, o finché la pasta non risulterà leggermente dorata. Sgusciate e sbattete le uova in una ciotola, poi unite il caprino, il latte, sale, pepe e noce moscata. Togli la pasta dal forno, eliminate i legumi e la carta, poi distribuite dentro gli spinacini, i funghi e la zucca preparati, coprite con il composto liquido e cuocete in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Servite completando con una spolverizzata di pepe.
C'è stato un lungo periodo durante il quale ho smesso di fare pane, ho smesso e basta senza un motivo preciso. Tuttavia, ho continuato con i rinfreschi del li.co.li. - lui è sempre lo stesso ormai da anni - consapevole probabilmente, che un giorno, mi sarei riavvicinata alle lunghe lievitazioni. Certo, ora ammetto che mi è mancato infornarlo, così come mi sono mancate tutte le fasi che caratterizzano la sua preparazione e, soprattutto, mi è mancato il suo profumo appena sfornato. Conoscete forse un profumo più buono? Con il tempo ho curato la tecnica, mi sono spinta verso idratazioni più alte ed avvicinata a farine più proteiche, ma non alla manitoba, ma a farine di grani locali coltivati secondo le regole dell'agricoltura biologica. Trovo quest'ultima essere la scelta migliore quando in un impasto si desidera o si ricercano qualità nutrizionali maggiori. Il risultato del mio pane non è perfetto ma a me piace moltissimo, è riuscito a farmi sentire nuovamente a casa! Dopotutto, di questi tempi, forse è ciò che conta davvero.
Pane a Lievitazione Naturale
Ingredienti
300 g di farina di grano tenero tipo 2 (w360) 200 g di farina integrale di grano tenero 375 ml di acqua tiepida 100 g di Li.Co.Li. o (pasta madre con 100% di idratazione) pronto per l'uso 1 cucchiaio di malto d'orzo 8 g di sale
Mettete le farine setacciate nella ciotola della planetaria, incorporate gradualmente 350 ml di acqua, mescolando con una spatola. Coprite e fate riposare il composto per 1-2 ore. Unite il malto e il li.co.li., azionate la planetaria e impastate fino ad incordatura, poi aggiungete il sale stemperato nell'acqua rimasta.
Lavorate l'impasto ottenuto su un piano di lavoro (marmo andrà benissimo), piegandolo più volte, quindi sistematelo in un contenitore basso e largo con coperchio. Chiudete e fate riposare per 45 minuti. Trascorso questo tempo, con le mani inumidite di acqua, piegate di nuovo l'impasto, senza tirarlo fuori dal contenitore. Ripetete le pieghe a distanza di altri 45 minuti, poi chiudete e fate riposare in frigo per 8 ore. Tirate fuori l'impasto dal frigo, fatelo acclimatare, poi formate la pagnotta e mettetela in un cestino per la lievitazione infarinato, coprite e fate lievitare in frigo per altre 12 ore. Scaldate una casseruola adatta alla cottura in forno dotata di coperchio in forno già caldo a 250°C. Capovolgete l’impasto preparato su un foglio di carta da forno, incidetelo a piacere, trasferitelo all'interno della casseruola rovente con la carta da forno. Coprite con il coperchio e cuocete per 50 minuti circa, togliendo il coperchio e abbassando la temperatura a 220°C dopo 20 minuti, e a 200°C dopo altri 20 minuti. Sfornate e fate raffreddare su una griglia prima di affettarlo.
La ricetta di queste tartellette l'ho rivisitata ancora una volta e, a dire il vero, mi capita spesso di amare tanto un dolce ma poi di stravolgerlo un pò, e a voi? Le ho preparate soprattutto durante il mese di luglio, con i mirtilli freschi presi al mercato locale del giovedì mattina. Nonostante possano sembrare delle tartellette complesse, in realtà sono piuttosto semplici e veloci, sono perfino perfette quando si hanno ospiti all'ultimo minuto! Conservandole in frigo, all'interno di un contenitore per alimenti, sono ottime anche il giorno dopo e, almeno per me, andare a letto sapendo di avere già pronta la colazione per il mattino successivo regala sicuramente una gran bella soddisfazione :-)
La combinazione di grano saraceno, riso e mandorle che caratterizza la base di pasta frolla rendono il dolce adatto a chi è sensibile al glutine, insieme a yogurt e ricotta forniscono energia e un meraviglioso slancio salutare per affrontare gli impegni del mattino. Se non dovessero piacervi i mirtilli, sostituiteli pure con more, lamponi, ribes o con i frutti di bosco che più preferite perché sono ricchi di vitamine e antiossidanti, e sarà un vero piacere apprezzarli in piccole e graziose crostatine monoporzione come queste.
Tartellette ai Mirtilli
Ingredienti per 4 persone
50 g di farina di grano saraceno integrale
100 g di farina di riso integrale
50 g di farina di mandorle
40 g di burro
1 uovo bio
6 cucchiai di sciroppo d'acero
250 g di ricotta di capra
150 g di yogurt bianco di capra
250 g di mirtilli freschi
1 cucchiaio di grappa
1 cucchiaino di estratto di vaniglia bio
Lievito per dolci
Sale
Preparate come prima cosa la pasta frolla. Lavorate il burro a temperatura ambiente con 4 cucchiai di sciroppo d'acero, unite l'uovo, 1 cucchiaino di estratto di vaniglia in polvere, un pizzico di lievito per dolci e un pizzico di sale, poi amalgamate gli ingredienti con l'aiuto di una forchetta. Setacciate le farine direttamente sul composto e lavorate velocemente il tutto. Avvolgete il composto nella pellicola da cucina e fate riposare in frigorifero per 30 minuti prima di riprendere l'impasto e stenderlo.
Scaldate il forno a 180°C. Imburrate e infarinate 4 stampi per crostata a fondo mobile del diametro di 12 cm. Stendete l'impasto allo spessore di un paio di millimetri fra due fogli di carta da forno leggermente infarinati e rivestitevi gli stampi. Bucherellate con i rebbi della forchetta il fondo, coprite con un piccolo foglio di carta forno e riempite con i legumi secchi. Infornate fino a quando la pasta è soda e i bordi dorati, poi togliete i legumi e la carta forno, e continuate la cottura per altri 10 minuti circa, finché la pasta frolla è cotta in maniera uniforme. Sfornate e fate raffreddare completamente.
Preparate infine il ripieno. Lavorate la ricotta con lo yogurt, unite gli ultimi 2 cucchiai di sciroppo d'acero e la grappa fino ad avere un composto cremoso. Se preferite, in questa fase potete aggiungete un altro cucchiaino di estratto di vaniglia. Trasferite la crema al fresco, in frigorifero fino al momento di assemblare le tartellette.
Al momento di servire, distribuite la crema preparata nella pasta frolla, sul fondo, e livellatela con una spatola in modo da avere una superficie liscia e dello stesso spessore. Completate con i mirtilli appoggiandoli delicatamente, o con altri frutti di bosco.
Tra i dolci preferiti della mia famiglia ci sono senza dubbio questi tortini al cioccolato e, ad essere sincera, sono anche tra i miei nonostante continui a ripetere a tutti che a me il cioccolato non mi è un granché simpatico. Questi tortini però sono davvero in grado di mettermi di buon umore e farmi tornare il sorriso anche nelle giornate più buie o in quelle senza senso, quelle in cui ogni cosa va proprio storta! Non trovate anche voi che sia così?! Tra l'altro, è un dolce facile e veloce, lo considero il dessert perfetto per quando si hanno ospiti o amici a cena. Di ricette e versioni ne esistono molte tra la rete, io ho preferito la versione più semplice con nessun aroma tra gli ingredienti, perciò usate semplicemente del cioccolato fondente di ottima qualità e non ve ne pentirete, potete credermi sulla parola! Per questa ricetta comunque io ho utilizzato solo 100 g di cioccolato fondente biologico lavorato a freddo con maca, damiana e noci di cola... fantastico! Regalo graditissimo della mia cara amica di vecchia data Bea. A pensarci bene, potreste raddoppiare le dosi senza alcun problema nel caso si volessero più tortini, oppure prepararli addirittura in anticipo, in tal caso sarà sufficiente metterli in freezer e cuocerli per il dopo pasto. Non vi nascondo l'ansia che ho avuto quando li ho cucinati la prima volta perché il tortino perfetto deve mantenere la sua forma e quando si affonda il cucchiaino il cuore deve rimanere cremoso con un irresistibile rivolo di cioccolato fuso eheh! Da qui il margine di errore è davvero dietro l'angolo perché anche con un solo minuto in più di cottura questa magia potrebbe sparire. Il segreto per una cottura impeccabile perciò sta tutto nei tempi, per questo motivo dopo 15 minuti aprite delicatamente il forno e controllate i tortini: sono pronti quando soltanto la parte centrale si muove leggermente. Nel caso contrario, niente panico, continuate la cottura per qualche altro minuto.
Tortino al Cioccolato
Ingredienti per 4 tortini al cioccolato:
100 g di cioccolato fondente (minimo 70%) 75 g di farina di farro Spelta 2 uova fresche biologiche 100 g di zucchero integrale di canna scuro 100 g di burro morbido 1 pizzico di sale
Accendete il forno e scaldatelo a 170°C. Imburrate e infarinate con cura 4 ramequin, o in alternativa 4 stampini in alluminio per creme caramel alti e stretti, poneteli su una teglia rettangolare da forno, o su una placca, e teneteli da parte. Mettete il burro tagliato a dadini e il cioccolato fondente spezzettato in una ciotola posta su un pentolino capiente di acqua in leggera ebollizione e lasciatela finché il composto si sarà sciolto completamente, mescolando solo di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Durante questa fase, fate attenzione e controllate che il fondo della ciotola non tocchi l'acqua! Togliete la ciotola e unite la farina di farro Spelta setacciandola direttamente sopra la ciotola e incorporandola a mano e delicatamente con una frusta. A parte, in un'altra ciotola altrettanto capiente, lavorate per bene le uova con lo zucchero integrale, poi aggiungete il tutto alla crema di cioccolato e burro, amalgamate gli ingredienti sempre con una frusta fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo senza grumi. Distribuite uniformemente negli stampini scelti e, quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate per 15 minuti circa. Fate riposare i tortini solo qualche minuto prima di estrarli dal forno, poi nel caso fosse necessario con un coltellino affilato staccate i dolcetti dalla parete e serviteli subito senza attendere troppo da soli oppure con una pallina di gelato alla vaniglia o di soffice panna montata.
Era un bel po’ di tempo che non preparavo una ricetta utilizzando le banane nell'impasto. Se ci penso bene, è davvero curioso scoprire come in tutti questi anni anche qui, tra le pagine di questo povero blog, di ricette al riguardo ce ne sono poche. Eppure a casa, le banane, non mancano mai perché trovo sia un ingrediente senza stagione e le acquisto con regolarità senza badare troppo al caldo dell'estate o al freddo dell'inverno. Questo banana bread è la mia versione di un'altra versione vista di recente con olio extravergine di oliva - proveniente dall'oliveto di famiglia che a novembre ha regalato ai miei genitori un ottimo raccolto - mascobado e cacao... farina di amaranto e farina di riso. Anche questa ricetta, come la torta precedente, è gluten free. Veramente inizio ad essere un pò stanca del farro e così, sempre più spesso, la scelta ricade su tutt'altro genere e il più delle volte su farine senza glutine - tra l'altro con ottimi risultati che poi amo condividere con voi -. Il banana bread in questione è buono, nutriente, dalla consistenza umida e compatta, sopratutto, ha il grandissimo pregio di far scomparire dalla vista banane troppo mature dimenticate per chissà quale strano motivo sul ripiano della cucina...
Banana Bread di Amaranto e Riso al Cacao
Ingredienti per 1 stampo da 26 cm di lunghezza
290 g di farina di amaranto 50 g di farina di riso 50 g di amido di riso 2 uova fresche biologiche 110 g di zucchero mascobado 80 ml di olio evo delicato 1 cucchiaio di cacao amaro 16 g di lievito per dolci 1 limone non trattato 3 banane molto mature Sale
Pinoli di cedro per decorare
Scaldate il forno a 180°C. Lavorate le uova con lo zucchero per 7/8 minuti circa, poi versate a filo l’olio. Aggiungete un pizzico di sale, la buccia grattugiata di limone e le banane schiacciate con una forchetta. Setacciate sul composto le farine con il cacao e il lievito, mescolate il composto e versatelo all’interno dello stampo rivestito con un foglio di carta da forno. Cospargete la superficie con altro mascobado e con pinoli di cedro a piacere. Infornate per 45/50 minuti. Fate la prova stecchino prima di togliere il banana bread dal forno e lasciate raffreddare il dolce su una gratella prima di affettarlo e servirlo.
Ultimamente mi diverte accostare ingredienti di ogni genere e tipo, soprattutto farine in realtà, ma questo ormai non credo sia più un segreto per nessuno :-) Dopo due libri pubblicati sull'argomento, l'interesse non è diminuito affatto e neppure abbassata l'attenzione in questo senso. Anzi. Spesso qui in cucina mi fermo perché mi piace riflettere sul risultato che voglio ottenere... piatto o impasto, poco importa, riesco ancora stupirmi di fronte ad un accostamento ben riuscito, all'idea di come la mente lavori di continuo per immagazzinare nozioni e percezioni su nuove scoperte, o ancora alla consapevolezza di come i ricordi legati ad un determinato sapore possano riaffiorare a distanza di parecchio tempo.
Questo per dire che è nata così la torta di oggi, da un pacchetto di farina di lupini in dispensa ancora da finire e dalla stessa passione che mi ha accompagnata in tutti questi ultimi anni, compresi i mesi di stesura de "L'insolito legume", e che mi ha persuasa ad utilizzare un ingrediente piuttosto singolare come il lupino in un dolce. Questa torta ha una consistenza morbida ed è così facile che potete prepararla in qualsiasi momento della settimana, ma è anche molto speciale per offrirla agli amici servendola con una leggera spolverata di zucchero a velo e con della panna...
Torta di Castagne e Lupini
Ingredienti per 6 persone
100 g di farina di castagne
90 g di farina di lupini
120 g di zucchero mascobado
2 uova fresche biologiche
50 ml di olio evo delicato
300 g di polpa di cachi maturi
100 ml di latte di mandorla
30 g di cacao amaro in polvere
2 cucchiai di rhum scuro
1 cucchiaino di zenzero in polvere
16 g di lievito per dolci (senza glutine)
Sale
Scaldate il forno a 180°C, poi oliate e infarinate una tortiera a fondo mobile del diametro di 22 cm. Frullate la polpa dei cachi con il latte.
In una ciotola, lavorare le uova con lo zucchero fino a farle diventare chiare e gonfie, unite a filo l’olio, aggiungere un pizzico di sale, la polpa dei cachi frullati con il latte, lo zenzero e il rhum. Unite il cacao e setacciare sul composto le farine con il lievito. Mescolate per bene il tutto.
Versate l’impasto nella tortiera e infornare per circa 35/40 minuti, finché uno stecchino infilato nel centro del dolce ne esce pulito. Sfornate e fate raffreddare su una gratella per dolci.
Anche quest'anno non ho resistito e ho modificato nuovamente la ricetta :-) Di poco vero, perché per certi dolci credo sia ingiusto provare a stravolgerli del tutto rispetto alla loro versione originale, in fondo il castagnaccio è già buono così e quindi proprio non mi andava di cambiarlo troppo... perciò stavolta ho usato lo sciroppo d'agave, comprato la scorsa settimana proprio per l'occasione senza pensare che ne avevo già in casa e ora ne ho una gran quantità a disposizione :-) Ho inoltre utilizzato più cacao e il latte di mandorla che adoro moltissimo... comunque non escludo ulteriori modifiche e se qualcuno ha un suggerimento al riguardo, volentieri!! :-))
Ingredienti per 4 persone
250 g di farina di castagne
30 g di cacao amaro in polvere
4 cucchiai di sciroppo d'agave
4 cucchiai di olio evo
50 g di uvetta
350 ml di latte di mandorla
1 pizzico di sale
1 manciata di pinoli
Rametti di rosmarino a piacere
Coprite l'uvetta con dell'acqua e lasciatela a bagno per 10/15 minuti. Accendete il forno e portatelo a 180°C, poi in una ciotola setacciate la farina di castagne con il cacao. Unite un pizzico di sale, lo sciroppo d'agave, l'olio e l'uvetta strizzata.
Versate a poco a poco il latte di mandorla, mescolate con una frusta fino ad ottenere un composto piuttosto fluido e senza grumi.
Distribuite il composto all'interno della padella in ghisa, livellate la superficie con una spatola e cospargete con una generosa manciata di pinoli e aghetti di rosmarino.
Infornate per 25 minuti o finché in superficie si sono formate delle piccole crepe.
Padella
doppio becco liscia in ghisa LeCreuset
Prima di questo pane, non avevo mai usato sola farina di farro integrale macinata a pietra per un impasto lievitato, e voi? Questa è la prima volta e come primo tentativo trovo non sia niente male, anzi... la tecnica è la stessa che uso già da un pò, mescolare prima con cura gli ingredienti e poi lavorare a mano fino a formare l'impasto vero e proprio. Ammetto, con un certo entusiasmo, che il risultato è stato superiore alle aspettative... non escludo prossimi esperimenti in cucina eheh:-)
A proposito di impasti lievitati, pani e pasta madre, in edicola questa settimana è uscito il numero di Ottobre di Cucina Naturale con un interessantissimo servizio sulla pasta madre... correte a prenderlo :-)
Ingredienti
400 g di farina di farro integrale macinata a pietra
260 ml di acqua tiepida, più 10 ml
150 g di pasta madre (100% di idratazione)
8 g di sale
1 cucchiaio di malto di riso
Sciogliete la pasta madre nell'acqua tiepida insieme al malto, poi versate gradualmente sulla farina setacciata e amalgamate gli ingredienti con una spatola di legno. Coprite e fate riposare un'ora in un luogo lontano da correnti d'aria.
Stemperate il sale in 10 ml di acqua tiepida e unitelo al composto, impastate tirando e premendo la pasta finché l'impasto sta insieme. Formate un panetto, coprite e lasciate riposare per 30 minuti nella ciotola.
Rovesciate l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e piegatelo a portafoglio. Rimettete di nuovo l'impasto nella ciotola, con il lato della chiusura rivolto verso il basso, coprite e fate riposare in un posto caldo e lontano da correnti d'aria per 30 minuti. Replicate le pieghe a distanza di altri 30 minuti per altre due volte. Date una forma rotonda all’impasto e sistematelo nel cestino per la lievitazione del diametro di 18 cm spolverato di farina in modo che il lato della chiusura sia rivolto verso l'alto, poi coprite. Lasciate lievitare finché è raddoppiato di volume.
Accendete il forno a 220°C. Inserite all’interno una pentola di ghisa con il coperchio del diametro di 22 cm. Quando il forno ha raggiunto la temperatura e la pentola diventata molto rovente, capovolgete l’impasto all'interno, incidete la superficie con un taglio e infornate per 45/50 minuti abbassando la temperatura a 200°C dopo 30 minuti togliendo il coperchio dalla pentola. Sfornate e fate raffreddare su una griglia prima di affettarlo.
Anche quest'anno Agosto è stato un mese piuttosto pesante, per diversi impegni che avevo messo in programma già da un pò e per dei piccoli imprevisti dei quali è meglio sorvolare, credetemi:-) Perciò torno non esattamente in gran forma, o come in realtà avrei voluto, ovvero piena di energia, riposata, con idee brillanti o ingredienti "speciali" da raccontare. Il caldo eccessivo, spesso al limite del vivibile, insieme a pasti fatti in maniera un pò disordinata, hum... :-), non hanno di sicuro aiutato e mi hanno lasciato una certa stanchezza addosso che, tra l'altro, sto iniziando a sentire solo ora... e insomma, oggi va così, con una ricetta "base", un pane di farina semintegrale di tipo 2 a lievitazione naturale, che avete già visto, e che forse avrete già cucinato, per tornare lentamente alle vecchie abitudini... a quelle sane, anzi, non sane, di più!
Pane a Lievitazione Naturale Ingredienti
400 g di farina semintegrale tipo 2 macinata a pietra
230 ml di acqua tiepida, più 20 ml
150 g di pasta madre (100% di idratazione)
8 g di sale
1 cucchiaio di malto d'orzo integrale
Sciogliete la pasta madre nell'acqua tiepida insieme al malto, poi versate gradualmente sulla farina setacciata e amalgamate gli ingredienti con una spatola di legno. Coprite e fate riposare un'ora in un luogo lontano da correnti d'aria.
Unite il sale emulsionato in 20 ml di acqua tiepida, impastate tirando e premendo la pasta finché l'impasto è liscio ed elastico. Formate un panetto, coprite e lasciate riposare per 30 minuti nella ciotola.
Rovesciate l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e piegatelo a portafoglio. Sistemate l'impasto ancora nella ciotola, con il lato della chiusura rivolto verso il basso, coprite e fate riposare sempre in un posto caldo e lontano da correnti d'aria per 30 minuti. Replicate le pieghe a distanza di altri 30 minuti per altre due volte. Date una forma rotonda all’impasto e sistematelo nel cestino per la lievitazione spolverato di farina in modo che il lato della chiusura sia rivolto verso l'alto, poi coprite. e lasciate lievitare finché è raddoppiato di volume.
Accendete il forno a 220°C. Inserite all’interno una pentola di ghisa con il coperchio del diametro di 22 cm. Quando il forno ha raggiunto la temperatura e la pentola diventata molto rovente, capovolgete l’impasto all'interno, incidete la superficie con un taglio e infornate per 45/50 minuti abbassando la temperatura a 200°C dopo 30 minuti togliendo il coperchio dalla pentola. Sfornate quando il pane suona a vuoto picchiettandolo con le nocche sul fondo, poi fate raffreddare completamente su una griglia prima di affettarlo.
Da troppo tempo non infornavo un cake come questo. Sul serio! L'ultima volta non me la ricordo proprio e credo ci siano voluti un bel vasetto di yogurt bianco e gli ultimi lamponi a farmi tornare la voglia di un dolce vecchio stile (mio però :-)). Perciò stamani un'idea al volo per le colazioni di inizio settimana o per le merende di giornate da trascorrere al mare... La ricetta è versatile e va benissimo qualsiasi frutta del tipo ribes, mirtilli, pesche e albicocche (meglio se non trattata o biologica, se poi si tratta di frutta che cresce nell'orto di casa ancora meglio)... e onestamente mi piace parecchio, da un lato perché viene un cake con un ottimo equilibrio di consistenze e di sapori, dall’altro perché essendo a base yogurt con dentro una modesta quantità di olio di riso, lo rende leggero e nutriente allo stesso tempo, inoltre è anche piacevolmente morbido e leggermente fruttato. Ora che ci penso è anche ottimo per terminare i fondi di farine integrali e alternative (stavolta ho usato riso e amaranto integrale), non male direi :-) Ah, dimenticavo di dirvi che con il caldo di questi giorni meglio se conservato in frigo.
Plumcake allo Yogurt con Grappa e Lamponi
Ingredienti per 6 persone
Per gli ingredienti secchi
100 g di farina di farro Spelta
100 g di farina di riso integrale
80 g di farina di amaranto integrale
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
250 g di lamponi biologici
1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
Sale
Per gli ingredienti liquidi
150 g di yogurt bianco
120 g di zucchero di canna
2 uova fresche biologiche
2 cucchiai di grappa
60 ml di olio di riso
Scaldate il forno a 190°C. Rivestite con un foglio di carta da forno, bagnato e strizzato, uno stampo per plumcake della lunghezza di 26 centimetri. In una ciotola, setacciate la farina di farro con la farina di riso, la farina di amaranto e il lievito. Unite il bicarbonato e un pizzico di sale. Mescolate e tenete da parte.
In una seconda ciotola, mettete l'olio, le uova, lo zucchero, la grappa e lo yogurt. Battete il tutto con una forchetta e versate il contenuto nella ciotola con le farine. Amalgamate velocemente e distribuite l'impasto nello stampo alternando con i lamponi leggermente infarinati.
Infornate per circa 35 minuti, finché uno stecchino inserito nel centro del dolce ne esce pulito. Sfornate e fate raffreddare su una gratella prima di affettare e servire.
E alla fine eccomi con un'altra ricetta :-) Beh in sostanza, questo weekend ho fatto scorta di mirtilli - in realtà anche di more e lamponi, e già che c'ero anche di farine, tanto per cambiare un po’ - e poi sono tornata a cucinare. Devo ammettere che insieme è tornata pure la voglia di condividere ricette, di scriverle e di provare accostamenti bizzarri e un poco insoliti, proprio qui... Insomma, la verità è che la vita e i ritmi di prima un pò mi mancano, quelli in cui si poteva prendere del tempo per le cose semplici, quelle che quasi ho scordato nell'ultimo anno, questo mi manca, pensate un pò :-). Nel mentre ho quindi accumulato una lunga lista di piatti da provare quanto prima!
Una delle cose che volevo assolutamente fare sono questi muffins, perché quando li ho in giro per casa (i mirtilli, che altro sennò :-)) non posso proprio resistere e devo metterli in un impasto e infornare il tutto per la colazione del giorno dopo. Negli anni ho preparato così tante versioni di questi deliziosi dolcetti che oramai posso prepararli anche ad occhi chiusi. Fortunatamente appartengono alla grande gioiosa categoria di ricette veloci e super semplici, sicché sono fantastici in giornate troppo calde e afose come queste... il forno deve restare acceso per un tempo ragionevole e quindi... :-)
Ingredienti per 10 muffins
Per gli ingredienti secchi
140 g di farina di grano saraceno integrale
140 g di farina di avena
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
Sale
Per gli ingredienti liquidi
120 ml di latte di mandorle
60 g di zucchero di canna chiaro
120 ml di sciroppo d'acero
80 ml di olio di girasole
1 cucchiaino di aceto di mele
1 uovo fresco biologico
250 g di mirtilli neri freschi
Zucchero di canna e fiocchi d'avena per cospargere
Scaldate il forno a 200°. Sistemate i pirottini di carta nello stampo per muffins, poi prendete due ciotole capienti. Nella prima, setacciate le farine con il lievito e il bicarbonato. Aggiungete la vaniglia e un pizzico di sale, quindi mescolate e mettete da parte.
Nella seconda ciotola, riunite l’olio, l'uovo, lo zucchero, lo sciroppo d'acero, il latte di mandorla e l'aceto. Amalgamate velocemente con una frusta, o forchetta, e versate nella ciotola contenente le farine e mescolate fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo.
Distribuite l'impasto nei pirottini per muffins alternando con i mirtilli neri. Cospargete con un pò di zucchero e fiocchi d'avena a piacere e infornate per circa 20 minuti, finché i muffins diventano gonfi e dorati. Sfornate e lasciate raffreddare completamente su una gratella per dolci prima di servire.
Stavo giusto pensando a come sia per me motivo di orgoglio questo semplice piatto di fusilli e zucchine. Naturalmente non per il piatto in sé la cui semplicità, lasciatemelo dire, è davvero un bel pò disarmante. Lo sono per le zucchine - no che il caldo mi ha dato alla testa, tranquilli :-) - lo sono perché provengono direttamente dall'orto di casa. La cosa ovviamente mi rallegra e non poco, nonostante niente giretto con tanto di chiacchiere al mercato del giovedì mattina, mentre l'aspetto più piacevole di tutta la storia è di poter fare scorta di verdure a proprio piacimento a qualsiasi ora del giorno. E quindi la ricetta di oggi è di quelle sciuésciué, ingegnosa e pronta in un attimo! Ho usato i fusilli ma potete sostituirli con altri formati di pasta a vostro piacere. Poi uso sempre una quantità doppia di zucchine rispetto alla pasta perché a me piace così e poi d'estate trovo renda più "leggero" il pranzo, ma nulla vieta di fare il contrario. Ho indicato le dosi, in realtà, sentitevi liberi di non rispettarle... che le zucchine possano diventare una mia fissa del periodo?! Beh, possibile :-)
Fusilli Gratinati con Zucchine e Basilico
Ingredienti per 4 persone
320 g di fusilli o altro formato di pasta
3 o 4 zucchine medie
1 cipolla rossa
1 fetta di pane raffermo integrale
1 mazzetto di basilico fresco
Parmigiano grattugiato
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe nero
Scaldate due cucchiai di olio su fuoco medio, aggiungete la cipolla tritata finemente, poi le zucchine tagliate a dadini, lasciate insaporire per alcuni minuti e portate a cottura. Tritate finemente il pane raffermo in un mixer, poi saltate le briciole in padella con un filo di olio e il basilico.
Lessate i fusilli al dente in acqua bollente salata. Condite con le zucchine e il parmigiano a piacere, regolate di sale e pepe nero macinato al momento. Trasferite il tutto in una pirofila da forno, cospargete la superficie con le briciole di pane e passate al grill per circa 5 minuti. Servite subito.
Come ho già detto da tutt'altra parte, l'impasto di questa crostata è composto da ottime farine senza glutine - riso e quinoa - e da pochi altri ingredienti. Non è l'unico dolce preparato in queste ultime settimane ma ho preferito scegliere di condividere questa crostata rispetto al resto perché le ciliegie sono di stagione e forse a qualcuno verrà voglia di provarla... comunque, non servono stampi perché basta stendere l'impasto direttamente su un foglio di carta da forno, leggermente infarinato, chiudere i bordi sul ripieno e trasferire il tutto sulla teglia che andrà in forno. Fantastico non trovate? :-)
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta frolla
80 g di farina di riso 120 g di farina di quinoa 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro 1 uovo fresco biologico 50 g di burro Lievito per dolci Sale
Per il ripieno
50 g di nocciole tostate tritate 2 cucchiai di zucchero di canna chiaro 1 cucchiaio di liquore grappa 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia 2 cucchiai di confettura di fragole 250 g di ciliegie
Mescolate le farine entrambe setacciate con un po' di lievito per dolci e formate una fontana, nel centro lavorate il burro con 2 cucchiai di zucchero, aggiungete l'uovo, un pizzico di sale e amalgamate gli ingredienti. Avvolgete l'impasto nella pellicola da cucina e riponete in frigorifero per 30 minuti. Preparate il ripieno. Denocciolate le ciliegie e tagliate la polpa a pezzi, poi trasferite il tutto in una ciotola insieme alle nocciole, al liquore, alla vaniglia, allo zucchero rimanente e alla confettura. Scaldate il forno a 180°. Stendete delicatamente la frolla in un cerchio su un foglio di carta da forno leggermente infarinato allo spessore di circa 3 mm. Distribuite il ripieno all’interno, nella parte centrale, e ripiegate i bordi. Mettete la crostata e foglio di carta da forno su una teglia rettangolare o, come ho fatto io, all'interno di una padella di ghisa del diametro di 20 cm e infornate per 30 minuti.
Cosa c'è di meglio del
profumo del pane appena sfornato? Lo ripeto spesso, è vero, ma fare il pane
mi piace proprio tanto che, a prescindere dal risultato finale, ho sempre una
gran voglia di ricominciare da capo e riprovare con altre farine. E'
incredibile la soddisfazione che si prova nel vedere crescere l'impasto,
affettarlo una volta sfornato ascoltando il suono delle crosta croccante
rompersi, ripaga di ogni piccola fatica e attesa, non trovate ? E in effetti è da un bel pò di tempo che non lo
compro più, insomma trovo ci sia qualcosa di antico e romantico nell'impastare
così pochi ingredienti per creare qualcosa di meravigliosamente speciale e
buono. Dimenticavo!... se in dispensa non avete la farina di lino, sentitevi più che liberi di sostituirla
con altrettanta farina di segale.
Ingredientiper un pane da circa 800 g
360 g di farina tipo 1 macinata a pietra
40 g di farina di lino
250 ml di acqua tiepida, più 20 ml
150 g di pasta madre (100% di idratazione)
10 g di sale
1 cucchiaio di malto d'orzo integrale
Mescolate in
una ciotola capiente la farina di tipo 1 e la farina di lino setacciate. Sciogliete
la pasta madre nell'acqua tiepida insieme al malto, poi versate gradualmente sulle
farine, amalgamando gli ingredienti con una spatola di legno. Coprite e fate
riposare un'ora in un luogo lontano da correnti d'aria.
Unite il sale
emulsionato in 20 ml di acqua tiepida, impastate tirando e premendo la pasta finché
l'impasto è liscio ed elastico. Formate un panetto,
coprite e lasciate riposare per 30 minuti nella ciotola.
Rovesciate l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata
e piegatelo a portafoglio. Sistemate l'impasto ancora nella ciotola, con il lato della chiusura rivolto verso il
basso, coprite e fate riposare sempre in un posto caldo e
lontano da correnti d'aria per 30 minuti. Replicate
le pieghe a distanza di altri 30 minuti per altre due volte. Date una
forma rotonda all’impasto e sistematelo nel cestino per la lievitazione
spolverato di farina in modo che
il lato della chiusura sia rivolto verso l'alto, poi coprite. e lasciate
lievitare finché è raddoppiato di volume.
Accendete il forno a 220°. Inserite all’interno una pentola di ghisa con il
coperchio del diametro di 22 cm. Quando il forno ha raggiunto la temperatura e
la pentola diventata molto rovente, capovolgete l’impasto all'interno, incidete
la superficie con un taglio e infornate per 45/50 minuti abbassando la
temperatura a 200° dopo 30 minuti togliendo il coperchio dalla pentola.
Sfornate quando il pane suona a vuoto picchiettandolo con le nocche sul fondo,
poi fate
raffreddare completamente su una griglia prima di affettarlo.
Non sono tipo da primizie e non credo di esserlo mai stata. Prezzi folli a parte, mi piace rispettare il più possibile la stagionalità di frutta e verdura. Potrà sembrare un discorso piuttosto scontato però non riesco quasi mai a sottovalutare l'aspetto fondamentale della questione ovvero quello del sapore. Le primizie ne hanno meno - almeno così a me sembra -. Insomma, per farla breve, tutto questo per dire che nel mio frigo ci sono ancora cavolfiori, verze, cavolo nero, bietole e che quindi mi adeguo :-) Poco male, sono verdure che continuano a stare sui banchi del mercato, fanno bene e sono ancora molto buone. La ricetta è di una semplicità disarmante, ho utilizzato le cimette di un paio di cavolfiori che ho lessato in acqua bollente, leggermente salata, per soli 5 minuti e poi arrostito in forno a circa 180°, del formaggio di capra fresco e un bel pò di pinoli, naturalmente insieme ad una brisée integrale.
Torta Integrale con Cavolfiore (Arrosto) e Pinoli
Ingredienti per 6 persone
Per la pasta brisée
100 g di farina di farro integrale
70 g di farina di riso integrale
40 ml di olio d'oliva
70/75 ml di acqua fredda
1 cucchiaio di semi di chia macinati
Lievito per torte salate (facoltativo)
Sale
Per la quiche
2 cavolfiori medi
2 spicchi d'aglio
80 g di formaggio di capra
2 uova biologiche
40 g di pinoli
200 ml di latte fresco
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe nero
Per la base della quiche, in una ciotola, lavorate le farine entrambe setacciate con un pò di lievito per torte salate (potete anche non utilizzarlo ma a me piace perché trovo che la base rimanga più friabile e leggera) con l'olio fino ad ottenere un composto sabbioso. Formate una piccola buca e, nella parte centrale, aggiungete un pizzico di sale, i semi di chia e l'acqua fredda. Impastate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio, poi mettetelo in frigorifero per 30 minuti.
Per il ripieno. Pulite e dividete in cimette il cavolfiore e lessatelo in acqua bollente per 5 minuti. Sistemate le cimette in una teglia rivestita con un foglio di carta da forno, condite con un filo d'olio, l'aglio schiacciato, del sale e pepe macinato al momento. Infornate a 180° e arrostite.
Imburrate e infarinate una tortiera a fondo mobile del diametro di 23 cm. Stendete la pasta allo spessore di un paio di millimetri e rivestiteci la tortiera premendo la pasta lungo le pareti, poi preparate il ripieno sbattendo le uova con il latte e un pizzico di sale. Distribuite in modo uniforme il ripieno all'interno della base di pasta briseé, sul fondo, alternando con il formaggio sbriciolato, poi versate il composto con le uova fino ad arrivare poco sotto l'orlo della tortiera e cospargete con i pinoli Infornate per 30 o 35 minuti a forno ventilato, fino a quando la superficie è dorata e il ripieno è rassodato. Sfornate e fate riposare alcuni minuti prima di affettare e servire la torta.
Sembra davvero di essere tornata alle vecchie e care abitudini, salutarvi augurandovi un buon fine settimana con un dolce, di quelli però un bel pò strani :-) Dovete perciò sapere che ho un forte debole per i topinambur - mi piacciono più o meno da una vita - e aspetto con entusiasmo la loro comparsa sui banchi del mercato - del giovedì soprattutto - per portare in tavola zuppe, vellutate e creme, un giorno si e l'altro pure - l'ho detto che li adoro? :-) - Vado avanti con questi piatti finché non finiscono e torno a riacquistarli. Tutta la storia fino alla settimana scorsa, quando dopo un pò mi sono resa conto che in effetti avrei potuto farli finire nell'impasto di un dolce, grattugiandoli dopo averli pelati in una mandolina a fori medi, proprio come per le carote, e abbinandoli infine soltanto ad un paio di ingredienti. Risultato? Strepitoso! E' abbastanza simile ad una torta di nocciole ma con un sapore decisamente maggiore, molto più soffice e umida, ehm e poi... inutile aggiungere altro. Provatela!
Torta di Castagne e Amaranto con Nocciole e Topinambur
Ingredienti per 6 persone
100 g di farina di castagne
100 g di farina di amaranto integrale
2 uova fresche biologiche
100 g di nocciole tostate
130 g di zucchero di canna chiaro, più 1 cucchiaio
50 g di cacao amaro in polvere
150 ml di latte di nocciole
70 ml di olio di girasole
220 g di topinambur puliti
1 arancia non trattata
2 cucchiai di rum
16 g di lievito per dolci
Sale
Scaldate il forno a 180°. Rivestite con un foglio di carta da forno una tortiera del diametro di 24 cm. Tritate finemente le nocciole con un cucchiaio di zucchero in un mixer, azionandolo ad intermittenza, e mettete da parte.
Lavorate in una ciotola capiente le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio, poi versate a filo l’olio e aggiungete un pizzico di sale, le nocciole tritate finemente, il cacao, il rum, la buccia grattugiata dell'arancia e i topinambur grattugiati in una mandolina a fori medi.
Setacciate direttamente sul composto la farina di amaranto e la farina di castagne con il lievito alternando con il latte di nocciole, amalgamate gli ingredienti e versate l'impasto all’interno dello stampo. Infornate per circa 30/35 minuti. Sfornate e fate raffreddare completamente il dolce prima di affettare e servire.
Nonostante non salti una domenica senza che in famiglia non ne inforni una, mi rendo conto che invece da queste parti di lasagne se ne vedono ben poche, ahimè! Preparo la sfoglia e metto insieme un bel pò di verdure, il più delle volte sono quelle che ho la fortuna di trovare al mercato locale, solo in estate sono quelle dell'orto dietro casa. Adoro la semplicità di questa ricetta, con tanto stracchino e fior di latte nel mezzo. A pensarci bene è la versione più veloce da realizzare che io conosca: niente besciamella e niente roux. La bietola poi è pronta in pochissimi minuti. Rispetto alla prima versione, ho solo usato farina di farro al posto della farina di kamut e steso la pasta il più sottile possibile, per il resto è proprio lei :-)
100 g di grano saraceno
100 g di farina di farro
2 uova fresche
Per la lasagna
500 g bietola
250 g di stracchino
2 spicchi d'aglio
125 g di fior di latte
50 g di parmigiano grattugiato
Latte fresco
Noce moscata
Olio extravergine d'oliva
Sale e pepe
Mescolate la farina di grano saraceno con la farina di farro entrambe setacciate sulla spianatoia, poi formate nella parte centrale una buca e sgusciatevi le uova. Battetele con una forchetta cominciando ad incorporare le farine dai bordi. Impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo ed elastico, avvolgetelo nella pellicola da cucina e fate riposare in frigo per 30 minuti.
Pulite le bietole, tagliatele a pezzi di 5 cm di lunghezza e lessatele in acqua bollente leggermente salata finché sono tenere. Scolatele, eliminate l’acqua residua e mettete da parte. Scaldate in una padella capiente un paio di cucchiai d'olio, aggiungete l'aglio schiacciato e fate soffriggere un minuto, unite le bietole e fate insaporire, regolate di sale e pepe.
Scaldate il forno a 180°. Dividete la pasta in porzioni uguali, stendete gradualmente ciascuna porzione con la macchina per stendere la pasta in una sfoglia sottile e rettangolare. Mettete in una ciotola lo stracchino, aggiungete la noce moscata grattugiata al momento e il parmigiano, poi unite tanto latte quanto basta per ottenere una crema abbastanza fluida.
Assemblate la lasagna in una pirofila alternando le sfoglie di pasta con la crema di stracchino e parmigiano, le bietole e dadini di fior di latte. Continuate con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminate con la crema di stracchino e una spolverata di parmigiano grattugiato. Infornate a forno ventilato per circa 30 minuti. Sfornate e fate raffreddare alcuni minuti prima di servite.
Tornare da queste parti dopo una lunga assenza è sempre un grandissimo piacere, ogni volta è come rientrare a casa. Ma che cavolo di fine ho fatto?! :-) Ho passato gran parte del mio tempo al mare - in questo periodo è fantastico - e anche in montagna, lavorando addirittura! Le cose da raccontare e da condividere perciò si sono accumulate ma prometto che prima o poi vi racconterò tutto. Vi lascio soltanto la ricetta delle brioches sotto, sono perfette per la prima colazione insieme a del buon caffè, mentre per chi si stesse chiedendo se quel panettone lì nella foto l'ho fatto io, posso affermare orgogliosa di me stessa che quest'anno grazie alla ricetta di Paoletta e Micaela sono riuscita finalmente a farlo! Sembra impossibile ma dicembre è oramai arrivato al termine, vi abbraccio e mi auguro di cuore che questo 2017 sia un anno meraviglioso e di pace per tutti!
Brioches al Farro con Latte di Mandorla e Sciroppo d'Acero
Per il preimpasto:
50 g di farina di farro
50 ml di latte di mandorla
5 g di lievito di birra fresco
Per l’impasto:
350 g di farina di farro, più altra per la lavorazione
60 g di farina di segale integrale
100 g di sciroppo d'acero
100 ml di latte di mandorla
50 ml di olio di girasole
2 cucchiai di fave di cioccolato
1 uovo fresco
Sale
1 tuorlo battuto con 2 cucchiai di latte per spennellare
Preparate il preimpasto. Sciogliete nella ciotola dell’impastatrice il lievito di birra e un cucchiaio di miele nel latte di mandorla tiepido. Incorporate la farina di farro setacciata mescolando velocemente con una spatola senza impastare. Chiudete la ciotola con la pellicola da cucina e lasciate riposare in un luogo caldo per circa 3 ore.
Preparate l’impasto. Setacciate e mescolate insieme la farina di farro e la farina di segale, mettetene da parte 50 g e aggiungete il resto nella ciotola contenente il preimpasto. Unite il latte, l'uovo e azionate l'impastatrice a bassa velocità, poi aggiungete lo sciroppo d'acero e qualche cucchiaio di farina. Aumentate la velocità e fate lavorare per circa 7-8 minuti, finché l’impasto è legato. Aggiungete un cucchiaino raso di sale, l'olio a filo e la farina rimanente. Continuate ad impastare fino a quando l’impasto diventa lucido ed elastico e si stacca dalla parete della ciotola.
Rovesciate l’impasto sulla spianatoia infarinata, lavorandolo ancora un pò incorporate il cioccolato, formate un panetto e mettetelo di nuovo nella ciotola spennellata con un po’ d’olio. Sigillate il bordo con la pellicola da cucina e lasciate lievitare fino al raddoppio di volume in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria.
Capovolgete l’impasto sulla spianatoia infarinata, quindi tirate verso l’esterno le estremità poi ripiegatele verso il centro, sovrapponendo i bordi. Ruotate di 180° l’impasto e ripetere l’operazione.
Dividete in 12 parti uguali. Schiacciate leggermente ciascuna parte e arrotolate facendo attenzione a non far fuoriuscire l'aria intrappolata con la lievitazione. Formate delle palline. Rivestite con della carta da forno una teglia rettangolare. Sistematevi le brioches e fatele lievitare finché sono raddoppiate di volume.
Spennellate la superficie con il tuorlo dell'uovo battuto con 2 cucchiai di latte di mandorla, spruzzate un pò d'acqua nel forno e infornatele a 180° per circa 25/30 minuti.
Inutile premettere che non sono sparita proprio del tutto, anche se a guardare dai post non si direbbe :-) Fatto sta che il mio forno va alla grande nonostante non sia il periodo migliore per sfornare quiche, salati e naturalmente dolci ma tant'è... comunque, sono inciampata di nuovo nel crumble: versatile, va benissimo qualsiasi frutta, veloce e ogni volta semplicemente delizioso, cosa c'è di meglio?! Per le briciole di copertura in questa ricetta ho usato l'ultimo fondo di farina di avena e fiocchi.
Crumble di Albicocche
Ingredienti per 2 persone
6/7 albicocche
50 g di farina di avena integrale
40 g di zucchero demerara
40 g di burro freddo
1 limone non trattato
Fiocchi di avena piccoli
Sale
Scaldate il forno a 180°. Imburrate il fondo e le pareti di un paio di cocotte da forno del diametro di 12 cm, poi tagliate ciascuna albicocca a metà nel senso della lunghezza. Eliminate il nocciolo centrale e affettate a fette non troppo sottili.
Preparate il crumble. In una piccola ciotola, lavorate velocemente il burro con la farina, lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungete la buccia grattugiata di mezzo limone.
Distribuite sul fondo della pirofila la frutta, coprire il tutto con il crumble in modo da formare uno strato uniforme. Infornate per circa 20 minuti (forno ventilato), o finché la copertura è dorata e la frutta sottostante morbida. Sfornate e servire tiepido.
Nelle ultime settimane rimprovero più del solito me stessa per la mia innata tendenza alla disorganizzazione - temo diventata cronica ehm -, oramai a casa è cosa nota a tutti ahimè :-) A mia discolpa affermo che, in generale, esistono - per fortuna - difetti peggiori e così tutto sommato non è grave, anche se dovrei davvero sforzarmi di migliorare. Detto questo, da subito ho iniziato a sistemare cartelle e sottocarte del pc - almeno qui un minino d'ordine deve esserci, ma solo per non dover acquistare hard disk a gogo eh :-) - ed è saltata fuori la ricetta di oggi, dimenticata da almeno un anno! Si, la ricetta inclusa foto è di un anno fa. E' strano come a distanza di parecchi mesi, la foto non mi piaccia più - l'avrei decorata diversamente, anche l'inquadratura sarebbe stata diversa, non avrei scelto nemmeno il colore rosso -, e se non mi fossero tornate in mente le parole di un'amica proprio mentre stavo per cestinare il tutto, probabilmente non avrei pubblicato. "Se la ricetta merita, poco importa una foto non bella". La mia amica mi manca tanto, soprattutto mentre sto per scattare una foto, per un servizio o per il blog, lei è lì, tra i miei pensieri. Ha sempre avuto le parole esatte nel momento giusto e sapeva della mia passione per le farine, dell'intenzione di scriverci un libro: "buttati perché conoscendoti sarà bellissimo". Ho condiviso la ricetta e ne sono felice, il risultato è una torta a strati deliziosa, senza troppe complicazioni, con tanta frutta fresca e una delicatissima crema di ricotta e yogurt.
Prima di salutarvi nuovamente - come la settimana scorsa :-) - vi segnalo gli ultimi numeri di Vegetariana e BioLife di Aprile in edicola - sono bellissimi, realizzati con estrema cura e precisione, vi conquisteranno -. Troverete anche qui le mie ricette e foto. Non per essere ripetitiva, ma lasciatemelo nuovamente dire: son soddisfazioni!
Torta a Strati di Fragole e Ricotta
Ingredienti per 4 persone
Per la base:
100 g di farina di quinoa 4 uova bio 100 zucchero di canna chiaro 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia Sale
Per la crema:
500 g di fragole 250 g di ricotta fresca 250 g di yogurt bianco 50 g di zucchero di canna chiaro 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia 1 cucchiaio di grappa Ciliege per decorare
Scaldate il forno a 160°. Rivestite con un foglio di carta da forno una teglia rettangolare piuttosto grande. Separate i tuorli dagli albumi.
In una ciotola, lavorate i tuorli con metà dei grammi dello zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio. Aggiungete la vaniglia e un pizzico di sale. Montate a neve ben ferma gli albumi con lo zucchero rimanente, incorporandolo gradualmente in tre volte, quindi uniteli alla crema di tuorli e amalgamateli delicatamente al composto insieme alla farina setacciata con una spatola, mescolando dal basso verso l’alto.
Versate l'impasto nella teglia rettangolare, livellate il più possibile la superficie e infornate per 10/15 minuti. Sfornate, fate scivolare la base del rotolo su una griglia e lasciate raffreddare completamente, poi ricavate tre dischi di 18 cm di diametro aiutandovi con il fondo di una tortiera a cerniera.
Mescolate la ricotta con lo yogurt, lo zucchero, la vaniglia e la grappa. Mondate le fragole e frullatele con un frullatore ad immersione.
Componete la torta a strati: rivestite con carta forno lo stampo a cerniera del diametro di 18 cm utilizzato in precedenza. Sistemate sul fondo un disco di pan di spagna e bagnatelo con la purea di fragole. Spalmatevi sopra uno strato di crema di ricotta e yogurt. Coprite con il secondo disco di pan di spagna e ripetete lo strato fino al termine degli ingredienti. Terminate con la purea di fragole, decorate con le ciliege, poi fate riposare in frigorifero per almeno 5/6 ore, oppure tutta la notte.
Ogni tanto, raramente, mi avanzano degli albumi. Di solito ne
ho in abbondanza solo dopo ogni ricorrenza, quando i tuorli servono per
preparare la crema con cui riempire la torta della festa, perciò come dicevo
raramente ho la fortuna – o sfortuna, a seconda dei casi :-) – di avere molti
albumi in giro per casa. Quando succede, mi piace infornare la torta di oggi,
soffice e molto leggera – chi ha avuto modo di provare un dolce di questo tipo
sa a cosa mi riferisco – e mi piace soprattutto averla a colazione. Il più
delle volte la divido a metà, nel senso della lunghezza, e la farcisco con la
marmellata di pesche che preparo a fine Agosto. Una fetta basta a rallegrare l’intera
mattinata, sempre se a vincere non è la tentazione di prenderne una seconda o
magari una terza :-) Questo per dire che vale la pena prepararla.
Dev'essere destino, o altrimenti non so, è successo qualche
settimana fa - nelle rare volte che la connessione permette di navigare da una
pagina all'altra senza problemi - di visitare lo speciale di Dalani dedicato a
come organizzare un buffet di dolci :-) Beh ecco, come ben sapete, io
adoro i dolci e quindi.... l'ho trovato
davvero incantevole! Se vi andasse di curiosare vi lascio il link: https://www.dalani.it/magazine/food-travel/come-organizzare-un-buffet-di-dolci-ricette-cucina/
Come al solito, questo cosa di restare lontano da qui non mi
piace proprio per niente, ecco l'ho detto. Sta di fatto che l'anno è iniziato
in maniera alquanto strana (per lavoro, impegni, salute, praticamente per tutto
:-)) così tornare a scrivere, facendo finta che l'ultimo post l'abbia scritto soltanto
ieri, è una cosa che non mi riesce bene... Vabbé, dunque, i fine settimana li
dedico ai lievitati, alle brioches esattamente, perciò quelle di oggi fanno
parte di una lunghissima lista di ricette che prima o poi mi piacerebbe
condividere con voi. In sostanza sono fatte con lievito madre, gocce di
cioccolato e olio al posto del burro. Confesso che fino a quando non ho provato
sono stata scettica nell'usare l'olio, beh, invece devo dirvi che ha il suo perché,
quindi sostituzione consigliatissima :-)
Prima di augurarvi
una buona domenica, volevo dirvi GRAZIE
di CUORE per aver mandato in ristampa "Di farina in farina" a
poco più di un anno dalla pubblicazione...